“La scala della vita”

La vita ha un percorso ascensionale: una faticosa, dura salita dalla valle delle sofferenze e delle lacrime al cielo delle beatitudini celesti. La salita, poi, è configurabile con una malandata scala a pioli, lunga, precaria, molto instabile, con tanti pioli facilmente collassanti e cedevoli per il carico pesante degli errori commessi e le tribolazioni dell’arrampicata. Spesso, quindi, si verifica la rottura ed il cedimento inevitabile di qualche piolo, con il consequenziale effetto di cadute paurose, più o meno gravi: sono le cadute dell’arroganza e della vanità umane, dalle cui umiliazioni ci si deve rialzare e risalire nuovamente, puntando sempre più in alto, fino a consentire all’anima di raggiungere la sommità, ma… Ma, in pieno stato di purezza! Perché, sulla sommità c’è Dio che presiede e custodisce lo stupefacente splendore della Sua Luce accecante, la quale sovrasta e illumina le tenebre che avvolgono tutti i Soli dell’Universo. Qui dimorano, in eterno, tutte le inesauribili bellezze del Creato che ogni anima umana – impura e incomunicabile con la Perfezione e la Purezza Divine – non potrà giammai interfacciarsi, fin quando non avrà terminato la salita della scala, purificandosi, ad ogni piolo scalato, dalle copiose tare di velleità mondana. Solo a questo punto sarà svelato il grande Mistero della vita e il cielo spalancherà quella “porta stretta”, oltre la quale si schiuderà, davanti ai nostri occhi, lo scrigno del tesoro d’inaudita bellezza che sarà a disposizione di tutti per essere goduto nella pienezza e per l’eternità. Così, l’uomo potrà, finalmente, esaltarsi senza alcun indugio e senza alcuna fobia, poiché le sue cadute avranno sanato e purificato il suo cuore e l’umiltà con cui ha affrontato le sue cadute e le risalite, hanno spiritualizzato la sua anima impura, elevandola alla gloria eterna! In definitiva, l’uomo nasce già malato, ma la sua malattia non è per la morte, perchè il male dal quale è colpito, è una malattia d’amore che vive sempre (in eterno) per la gloria di Dio!
A. M. D. G.
21 aprile 2025
Francesco Gaetano