Le radici della Pasqua: un passaggio che attraversa il tempo
di LUCIA CARUSO

Ci sono parole che sono come ponti tra tempi e luoghi, portatrici di storie e significati preziosi. “Pasqua” è una di queste: non è solo una parola, ma un racconto di passaggi, rinascite e speranza.
Immaginiamo una notte densa di silenzio nell’antico Egitto. Le case segnate dal sangue dell’agnello raccontano di una promessa: una libertà che sembra un miraggio, eppure è ormai vicina. Il termine ebraico “Pesach,” ossia “passare oltre,” racchiude il coraggio di un popolo che lascia alle spalle la schiavitù per abbracciare un nuovo inizio.
Ma la storia di Pasqua non si ferma qui. Il suo viaggio linguistico e culturale prosegue nel tempo, attraverso il greco “πάσχα” e il latino “Pascha,” fino ad abbracciare nel cristianesimo una nuova luce. Il passaggio straordinario di Cristo, dalla morte alla vita, dall’ombra alla luce, diventa un simbolo universale di trasformazione e speranza.
Pasqua non è solo storia o religione. È un inno alla primavera, un canto universale che invita ognuno di noi a risvegliarsi. Proprio come la terra, che si rigenera dopo il torpore dell’inverno, anche noi possiamo scegliere di rinascere, di rifiorire con fiducia verso nuove possibilità.
E questa rinascita ci porta a riflettere sul rapporto che abbiamo con il mondo naturale. Nell’antica tradizione ebraica, la Pasqua coincideva con i primi doni della terra: il raccolto dell’orzo, primo frutto di una stagione che prometteva abbondanza. Ancora oggi, l’arrivo della Pasqua porta con sé il profumo dei fiori appena sbocciati e il verde brillante dei campi che ci ricorda la forza della natura e il suo eterno ciclo di vita.
Questo dialogo con la natura invita a guardare ai simboli della Pasqua con occhi nuovi: un uovo fragile, che contiene dentro di sé il mistero infinito di una nuova vita, e i riti che riuniscono le famiglie intorno alla tavola, dove ogni piatto racconta una storia di radici e tradizioni. E proprio questo legame con la terra ricorda quanto sia importante riflettere su come coltivare una relazione rispettosa con il pianeta. E se quest’anno fosse anche un passaggio verso una vita più armoniosa? Come i campi fioriscono dopo l’inverno, potremmo anche noi scegliere di coltivare pratiche più sostenibili, rispettando la terra che ci dona così tanto.
Concludiamo questa riflessione con un omaggio scritto per Voi, gentili lettrici e cari lettori:
“In un piccolo villaggio, nascosto tra colline verdeggianti, viveva un anziano falegname. Ogni anno, in primavera, raccoglieva ramoscelli abbandonati e legni spezzati per trasformarli in splendide figure di animali. Ma quella Pasqua fu diversa: un ramo spezzato, portato dal vento e posatosi sulla soglia della sua bottega, attirò la sua attenzione. Invece di scartarlo, lo scolpì con pazienza, fino a scoprire al suo interno una forma inattesa: un uccello con ali spiegate, come in volo. Quando il falegname lo posò sul davanzale, il ramo fiorì incredibilmente, ricordando a tutti noi che anche ciò che sembra perduto può rinascere in bellezza.”
Con questa immagine, auguriamo una Pasqua ricca di rinnovamento e speranza. Buona Pasqua!
L’AUTRICE

Nata a Benevento, dopo gli studi liceali ha conseguito la laurea in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Pisa. Si è dedicata alla docenza presso il liceo classico di Saronno (VA). Attualmente vive tra Benevento e Saronno. Appassionata di Arte, Musica, Teatro e curatrice di spettacoli teatrali, ha tenuto numerosi corsi di Scrittura Creativa. Articolista per Sannio Matese Magazine, ha scritto svariati libri, pubblicati dal gruppo editoriale PubMe.