Un Benevento senza mordente e senza idee consegna la vittoria e il primato in classifica all’Avellino

Avellino-Benevento 2 a 1. Una sconfitta amara perché quella partita non è stata una gara di calcio. Sarebbe finita in parità nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Ma è andata così ed a sancire il tutto e a guardare i soliti proclami della vigilia giallorossa si resta attoniti. Si, perché a quelle parole velleitarie, non sono seguite azioni degne di nota. L’abulia e “u vott a passà” hanno preso un sopravvento spaventoso, irritante, ma, soprattutto, inconcepibile.
Dov’ è la gloria del girone d’andata? dove sono finiti gli assi calcistici giallorossi che, domenicalmente, venivano esaltati ed adorati dai tifosi? Chiudere il girone d’andata primi, e con cinque punti di vantaggio sulla seconda, sembrava la marcia trionfale, ma alla fine si è trattata, come la fine dell’Aida, in fondo ad una fossa.
Ma, c’è un motivo? c’è qualcosa che non è venuto fuori in questi terribili mesi, sopratutto dallo spogliatoio? Cosa ha causato un tracollo ineluttabile rispetto a un passato che nulla faceva presagire di nefasto? Si! forse il mancato arrivo di qualche pedina necessaria, ma, da quella mancanza, a vedere scomparire una squadra, ce ne passa.
Ancora una volta una gara senza mordente, con poche occasioni e, quando poi capita quella della porta spalancata e vedi volare il pallone sugli spalti, si rimane attoniti e rassegnati al peggio. Il peggio è arrivato con la sconfitta con le due reti irpine, quasi da copione, un pari momentaneo aggrappato ad un’unica azione degna di nota.
E la cronaca diventa misera , senza mordente e relegata ai soli momenti …..movimentati.
Un primo tempo senza mordente con due squadre in campo impegnate più a dare qualche spintone e calcetto, che a giocare la palla. Bisogna arrivare al 36′, per segnalare la mastodontica opportunità capitata sui piedi di Lamesta. Un assist di Simonetti e l’attaccante giallorosso si ritrovava, in piena area di rigore avversaria, con il solo Iannarilli a difendere la porta. Lamesta, invece di allargarsi e superare la sagoma del portiere, spediva il pallone sulle gradinate .
Il tempo finiva con il rammarico di questa occasione.
Alla ripresa, dopo solo quattro minuti, l’Avellino andava in vantaggio. Traversone dalla sinistra dello schieramento verde , il pallone sorvolava tutta l’area piccola e lo spiovente calava mentre Armellino, a rimorchio, entrava in contrasto in area di rigore. Al giocatore non restava altro che battere a rete, con i difensori giallorossi a chiedersi da dove fosse arrivato Armellino. Nessuno di loro si era guardato bene dall’osservare i movimenti degli avversari e non il pallone.
Al 56′ Avellino sfiorava il raddoppio con Palmiero che, su punizione, mandava il pallone ad impattare col palo alla sinistra di Nunziante.
Al 65′ partita di nuovo in parità, con la rete di Pinato. Il giocatore giallorosso, in piena area avversaria, riusciva ad intercettare un assist di Manconi e, con un tiro, riusciva a sorprendere Iannarilli.
Ma poi, due buone occasioni, per ritornare in vantaggio, capitavano all’Avellino, con Patierno che, però, in tutte e due le occasioni spediva il pallone sul fondo.
Queste le avvisaglie, per il nuovo e definitivo vantaggio dei verdi.
La rete arrivava al 78′. Azione di Russo, che, sulla sinistra dello schieramento irpino, raggiungeva la palla sul fondo e crossava alto, a spiovere, oltre l’area piccola. Lì sopraggiungeva Palumbo, che, di testa, spediva in porta.
Da quel momento, nessuna azione da segnalare e nessuna reazione giallorossa.
Il Benevento con questa sconfitta scivola al sesto posto, Il prossimo turno i giallorossi vedranno gli altri giocare, per l’assenza dell’avversario Taranto.