Pellegrini di Speranza in terra caudina – La testimonianza di Don Davide Banzato a San Martino Valle Caudina

di Mons. Pasquale Maria Mainolfi
IL GIUBILEO
Il 9 maggio 2024 nella Basilica di San Pietro è stata resa pubblica la Bolla Pontificia di indizione del Giubileo 2025, intitolata Spes non confundit , la speranza non delude. Il motto ufficiale scelto dal Santo Padre per questo anno di grazia è: “Pellegrini di speranza”. Un anno Santo che si pone in continuità con i precedenti. Nell’ultimo Giubileo ordinario si è varcata la soglia dei 2000 anni della nascita di Gesù Cristo. Nel 2015 la indizione del Giubileo straordinario per incontrare il “Volto della Misericordia” di Dio, annuncio centrale del Vangelo. Anche quest’anno si è spalancata la Porta Santa per offrire a tutti l’esperienza viva dell’amore di Dio che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo. Nel 2033 celebreremo i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la Passione, Morte e Resurrezione del Signore Gesù. Tappe straordinarie attraverso le quali la Grazia precede ed accompagna il popolo di Dio.
Per comprendere il significato del Giubileo occorre partire dal testo fondatore del Giubileo biblico che si trova nel libro del Levitico ( 25,8-10). Ogni 50 anni un Giubileo legato al suono dello “jobel” la tromba ricavata dal corno di ariete, il cui suono ne annunciava l’inizio. Un evento di grazia che segna la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti, contando “sette settimane di anni”. Sette è il numero della perfezione, che unisce la terra (rappresentata dal 4, numero dei punti cardinali ) al cielo (significato dal 3, somma dell’unità e della dualità, dell’identità e della distinzione). Sette volte sette sta a dire la perfezione delle perfezioni, la bellezza senza ombre e la pace senza confini. Il sabato è il settimo giorno, sacro al Signore, festa del riposo e dell’equilibrio ritrovato. L’anno giubilare è il sabato dei sabati del tempo, anno di grazia e di riconciliazione per tutti, festa del creato e gioia del Creatore insieme a tutte le sue creature. Tre dimensioni caratterizzano il Giubileo secondo la Bibbia: quella ecologica con il riposo della terra che ha dignità e non va sfruttata o manipolata ma coltivata, dunque un invito alla sobrietà, rinuncia al superfluo e ritorno a ciò che è naturale. La seconda dimensione è la giustizia, infatti nell’anno giubilare si ridistribuiva la proprietà della terra per superare le sperequazioni prodotte dalla sopraffazione nei rapporti umani, e nel presente, un invito da parte de Papa al condono del debito internazionale dei paesi poveri, un appello a sfruttatori e usurai a rinunciare agli interessi iniqui e restituire il maltolto, riconoscere il primato della solidarietà rispetto alla sete del guadagno e dei beni, inesorabilmente destinati a perire. La terza dimensione del giubileo, la più profonda : il ritorno a Dio. In ebraico conversione si dice “teshuvà” , ritorno a casa. La necessità di una svolta da operare e non solo cambiare idea o correggere una mentalità. Si tratta di ritornare all’abbraccio accogliente di Dio che è Padre e Madre insieme nell’amore, di cui tutti abbiamo infinita nostalgia e bisogno, vista la caducità della vita, le mille delusioni prodotte dai falsi messianismi storici e dalla fatica di amare e lasciarsi amare che tutti sperimentiamo. Naufraghi della modernità che ha avuto l’ardire di accusare persino Dio, riscopriamo oggi il valore dell’umiltà per non ergerci ad arbitri presuntuosi dinanzi a Dio che solo ci può giudicare, perché è il solo a conoscerci secondo verità. E’ urgente ricostruire l’esperienza della bontà e della bellezza di Dio, unica medicina contro l’indifferenza, malattia che rode le coscienze e rende tante persone prigioniere di un terribile malessere: il mal di vivere. Dunque un invito alla libertà e alla gioia nel mentre il pellegrinaggio giubilare torna a ricordarci che la Chiesa è un popolo in cammino, uno strumento di unità nella “convivialità delle differenze”. Un invito alla partecipazione responsabile, alla valorizzazione dei carismi e dei ministeri che lo Spirito Santo non cessa di elargire nella costruzione dell’unica Chiesa. Una sinfonia di preghiera, un cammino di conversione e rinnovamento attraverso il sacramento della penitenza, e infine gesti e opere di carità rivolti soprattutto ai più poveri e bisognosi. L’indulgenza che si può ottenere attraverso queste vie è una grazia che ci aiuta a scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio. Il pellegrinaggio è lo strumento privilegiato per chiedere il dono della remissione delle pene, conseguenti alle colpe commesse, riscoprendo le opere di misericordia corporale e spirituale.
IL LIBRO CHE VIENE PRESENTATO
Ho scritto “I Misteri della Speranza” per dare consistenza al tema dominante del Giubileo Peregrinantes in spem . Ho scavato nella miniera della storia della salvezza 5 momenti nevralgici in cui Dio fa risalire l’onda della speranza dopo i naufragi umani : Il potente calcagno della Vergine Maria nell’Eden, lo splendore di grazia e verità sul volto del Verbo che si fa carne a Nazaret, il mistero della Croce che rifulge in Gesù Cristo sul Calvario, la Chiesa missionaria con Maria e lo Spirito Santo dal Cenacolo al mondo, il segno grandioso della Donna vestita di sole che lotta contro il drago in cielo. Litanie Lauretane e consacrazione a Maria Madre della Speranza. Lo splendore della parola biblica viene esaltato poi dalla bellezza dell’arte sacra con la scelta di 5 opere d’arte assai note. La meditazione introduttiva sulla virtù teologale della speranza che incanta e le 5 meditazioni su ciascuno dei 5 misteri, annunciati dal testo biblico e illustrati dalle opere d’arte, offrono un vademecum per comprendere e vivere intensamente questo anno giubilare nel segno della speranza, contro ogni rassegnazione.
LA TESTIMONIANZA DI DON DAVIDE BANZATO
Davide Banzato è nato a Padova il 17 febbraio 1981. Presbitero, scrittore, conduttore televisivo, giornalista, autore televisivo e conduttore radiofonico. Attivo nel sociale, nel disagio giovanile e nella tossicodipendenza con l’Associazione Internazionale Nuovi Orizzonti fondata da Chiara Amirante. E’ un missionario della misericordia nominato da Papa Francesco e collabora con diversi dicasteri vaticani. Ha realizzato una intervista esclusiva a Papa Francesco andata in onda su Canale 5. Ha pubblicato il bestseller Tutto ma prete mai. Una storia di ribellione e d’amore (Edizioni Piemme 2021). E’ laureato in Teologia Morale. E’ presente come ospite in molti programmi televisivi italiani. La sua testimonianza è particolarmente attesa in terra caudina, perché nasce da un vissuto di generosa dedizione. E noi, soprattutto oggi, abbiamo bisogno più di testimoni che di maestri.