Il Benevento fermato da un modesto Messina, la cura Pazienza non funziona
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Benevento-Messina 0 a 0. Un pareggio insipido, amorfo che non spiega affatto lo stato della squadra giallorossa. In questi ultimi 50 giorni la squadra ha perso lucidità e quella famosa “amalgama” che, seppur non eccellente, comunque l’aveva, per settimane, catapultata al vertice.
Ora, confusione, senza idee nelle ripartenze (inutili) dal basso, con molti rischi su pressing avversario. Ripartenze che hanno necessità di gioco veloce, per poter sorprendere gli avversari, protesi in avanti per il pressing. Per non scrivere, poi, dell’impostazione del gioco, da centro campo in su, dove il fraseggio in orizzontale è forse la pratica del famoso “addà passà a nuttata”:
Si! perché, alla fine, sembra proprio che in campo aleggi questo motto. È pur vero che difronte c’era un Messina rinvigorito dal calciomercato di gennaio , ma è pur vero che è una squadra mediocre, per quel che si è visto. In tutto questo, alla fine, a farne le spese è la cronaca che resta praticamente vuota e, soprattutto per i tifosi sugli spalti, noiosa.
Nei primi 45 minuti da segnalare il primo approccio in area avversaria, al 14, del Messina che, con Garofalo, si presentava in area avversaria e impegnava Nunziante, in una complicata respinta.
Al 26′ Lanini arrivava in area cercando la conclusione a rete che, però, veniva deviata da un difensore. L’occasione ghiotta capitava però a Manconi al 39′ che, solo davanti a Krapikas, riusciva a spedire il pallone alle stelle.
Alla ripresa una ripartenza giallorossa che faceva sperare. Acampora, al 47′, in area, ci provava, ma la sua conclusione a rete, seppur forte, veniva deviata da un difensore e palla in angolo.
Poi il valzer delle sostituzioni operate da Pazienza . Al 68′ dentro Lamesta e Starita per Acampora e Lanini. Al 78′ buona occasione per il Benevento, con Starita, che dal limite dell’area avversaria, sulla destra dello schieramento giallorosso, crossava rasoterra. Il pallone attraversava tutta la linea della porta ma Simonetti non riusciva a dare il colpo, per spedirla a rete. All’80’, buona occasione per il Messina, che con Garofalo, impegnava Nunziante in una respinta a terra. All’81’ sostituzione di Viviani con Borello e poi, all’87’ entrava Perlingieri per Manconi.
Nei cinque minuti di extratime nessuna azione degna di cronaca .
Le avversarie dei giallorossi saranno impegnate tutte domani pomeriggio e quindi allo stato è impossibile tirare le conclusioni su questa giornata di campionato. Resta solo il punticino di questa gara con il Messina conquistato da Pazienza in questo inizio del suo lavoro sulla panchina giallorossa. Ma alla fine c’è da chiedersi come, con una panchina così folta, a scendere in campo sono sempre e solo i quindici-sedici di sempre. C’è da chiedersi pure che cosa non permette a Nardi di scendere in campo e neanche figurare nella lista, consegnata all’arbitro. Per non scrivere poi di Agazzi e qualche altro nome mai impegnato pur essendo presente in quel documento.
Ma ora il prossimo incontro vedrà il Benevento in trasferta a Latina in programma alle 17,30 di sabato 22 febbraio.