Francesco Gaetano – Riflessioni sulla guerra in medio oriente

Potete mangiare tutti i frutti degli alberi del giardino.    Ma, in mezzo al giardino c’è un albero speciale, l’albero della conoscenza del bene e del male:  dei suoi frutti non dovete mangiare, altrimenti morirete”.  (Gen. 2 -3) 

“Anche se ti lavassi con soda…rimane macchiata la tua iniquità davanti a me, dice il Signore”  (Is 1,16-18 e Sal 51, 9)     “Cambia, forse, un etiope la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Allo stesso modo voi, siete capaci (forse) di fare il bene (voi) ammaestrati a fare il male?”   (Ger 13, 23) 7u

S. Paolo dice che c’è in noi il desiderio del bene, ma non la capacità di farlo.    (Rm 7, 14 – 24) 

Nella nostra introspezione viviamo una terribile divisione interiore che, come pendolo, oscilla tra il bene e il male.  Siamo spinti a fermarlo sul quadrante del bene, ma una forza indomabile, inspiegabile, lo impedisce, provocandoci anche sofferenze che non vorremmo!  A volte, mi viene da pensare al parallelo dell’esilio di Israele nella terra d’Egitto e quello di Gesù Bambino, anch’esso in Egitto.  Tuttavia, Gesù crescendo nella sofferenza dell’esilio faceva ritorno nella Sua Galilea, portandola alla ribalta del mondo intero, elevando Se Stesso alla gloria eterna e donando a tutta l’umanità il passaporto per la Salvezza.  Il pesante prezzo lo pagava con il Suo    Supplizio sulla Croce, suggerendo anche a noi tutti di trascinare la nostra, la quale in confronto è immensamente più leggera.  E tu, Israele, perché disdegni di portare la tua croce?  Dopo le tue infinite peripezie storiche, sembri essere ancora in ostaggio di te stessa (!?)…  Per tua colpa o per l’altrui colpa?  Ciascuno può dire ciò che vuole!  Non è opinabile, però, che stessi riesumando la tua antica rabbia di oppressa, termine che hai “mutato” (?), ahimè, in oppressione: di fatto, comprimendo la miseria di milioni di persone?  Sembrerebbe che tu abbia  lunghe orecchie per intendere, eppure non vuoi intendere!  Sei una diretta ereditiera della Legge che Dio ha dato a Mosè, al quale ha anche rivelato il Suo essere presente, sempre e ovunque:  “IO SONO!”.   Ed hai dimenticato, forse, che il Figlio di Dio è venuto personalmente a visitarti, a percorrere, in lungo e in largo, il tuo territorio per rivelarti ciò che Dio Padre non aveva ancora rivelato ai Profeti? Come puoi permettere, ora, che sul tuo suolo sacro, ove Dio ha camminato, possa scorrere sangue innocente  versato da bambini, vecchi, malati, affamati  e assetati che mendicavano un pezzo di pane e/o un bicchiere di acqua?  C’è un tempo per sbagliare, un tempo per meditare e un attimo per riparare.  Dopo non c’è nient’altro che la Misericordia Divina, a cui rassegnare la speranza. 

Francesco Gaetano

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