“Di  Maria non si dirà mai abbastanza”

 “ Di  Maria non si dirà mai abbastanza”  è il famoso motto di S. Bernardo e non c’è che da condividerlo in pieno, convintamente. Scaturisce naturale l’esigenza di riconoscere a questa Mamma    Coraggiosa, Amorosa e Premurosa, l’eccelso, pregevole merito di aver svolto, meglio del più inimmaginabile   dignitario di corte, il compito di aver servito e coadiuvato il Figlio di Dio (Incarnatosi nel Suo Seno) nella Sua Altissima  Missione di Redenzione, come la Volontà Divina aveva decretato.  Se “di Maria non si dirà mai abbastanza” non riesco a comprendere del perché si debbano agitare spauracchi, intimorendo e iniettando una fobia di plagio nel dover fare attenzione a non aggettivare la Madre del Signore con il titolo di lode “Corredentrice” che, sarebbe riservato, invece, esclusivamente a Cristo.  Il plagio, ahimè fa rima con malvagio! Senza nulla togliere a Cristo per il Suo Sacrificio al Quale si è volontariamente consegnato, pur di liberarci dal peccato, mi rattrista significativamente tutto il contorno demagogico e le colorazioni formali che l’ambiguità della maestà cristiana, riflessa in alcuni “falsi profeti”,    ambisce cristallizzare in via dogmatica, in olocausto delle personali ragioni del credere di ciascuno secondo il libero arbitrio dato in dono a ciascuno. Qualche anno addietro ebbi ad esternare un mio libero omaggio apologetico alla SS. Vergine, la cui Figura mi prefiggevo che potesse essere assimilata alla preziosità di entrare a pieno titolo nella SS. Trinità, inviando alla stampa una lode in tal senso.  Tuttavia, un noto adoratore della SS. Vergine, faceva cancellare, qualche giorno dopo, la mia riflessione,  biasimandomi duramente perché avrei potuto incorrere in una dura rampogna formale ed anche in un eventuale bavaglio di censura della Chiesa Cattolica.  A questo punto, la mia confusione è indescrivibile: sono un umile credente ignorante delle tecniche teologiche per parlare direttamente con Dio che sopperisco con una fede compiuta e comvinta.  Fra l’altro mi onoro di possedere una    profonda devozione per Maria che ho scoperto e sposato circa 50 anni fa. Tuttavia, posso vantare di aver beneficiato di segni prodigiosi che non sponsorizzo per opportuna modestia e umiltà; eppure, rischio di essere perseguitato dalla Chiesa a cui appartengo? Perché?  Non ritengo di aver offeso Dio, Gesù e tanto meno Maria verso la Quale ho espresso un voto di iperdulia.  E’ passato del tempo dall’episodio, ma la mia fede rimane inossidabile e le ragioni del credere continuano a cercare la loro sorgente di alimentazione nella sede del cuore, più che nei banchi della chiesa.  Per questo sono tornato sull’argomento e per questo insisto sull’apologia del culto a Maria come Corredentrice, anche in omaggio al pensiero di ben 6 Pontefici: da Pio IX a Pio XII.

La maternità divina su Cristo e la maternità spirituale su tutta l’umanità non sono riconosciute dalla Chiesa de qua?  Vero è che non c’è fino ad ora alcuna decretazione dogmatica che cristallizzi formalmente l’ufficialità della Corredenzione di Maria.  Tuttavia, ci sono infiniti riconoscimenti e attestazioni del Magistero Ordinario da parte di Pontefici e Vescovi, attraverso Liturgie ufficiali della Chiesa che, in più occasioni, hanno associato il ruolo corredentrice della Madre di Dio.                                 A tal fine, il Roschini così cristallizzava:  “Trionfare con Cristo, schiacciando la testa del serpente, non è nient’altro che essere Corredentrice con Cristo”. Sicché, anche il Roschini avrebbe temerariamente oltrepassato (come me) il limite del “Non si dirà mai abbastanza?”  Gli effetti del post-Sacrificio di Cristo hanno visto lo squarciarsi del cielo e apparire lo scenario del Padre con alla Sua destra il Cristo, come è stato testimoniato dal 1° Martire cristiano  S. Stefano.    E,  da allora,  Dio ha lasciato aperto quello squarcio per precipitare le piogge di Grazia che per intercessione di Maria vengono veicolate su noi peccatori.  In definitiva, a noi non resta che confermare la fede nei modi più disparati e compatibili sotto due aspetti fondamentali:          
   1) Credere convintamente secondo l’ispirazione della coscienza che è in noi, in ubbidienza assoluta di quanto lo spirito comanda all’anima di ciascuno, di volta in volta; 2) Mettere in attuazione quanto lo spiritoordina all’anima  di fare e movimentare il proprio corpo verso la carità   cristiana, secondo la Divina Volontà contro quella umana.        

                   Preghiera                                                                                    

 Santissima Vergine Maria, Tu che hai sopportato la trafittura al cuore di ogni singola spina della Corona del Tuo Amato Figlio Gesù, Ti supplico (anche per conto di ciascun Tuo devoto figlio spirituale – quale mi onoro di essere io stesso) di accettare le mie infinite lodi a Te, non badando alla Liturgia delle aggettivazioni che Ti tributo, considerandole frutto del mio cuore anche allorquando esse dovessero appararire grossolane, contraddittorie  e lontane dal Mistero che ciascuno legge, vede e scrive a modo suo, con la sua fede che inconsapevolmente  potrebbe rivelarsi in parallasse con la Divina Volontà!  

A. M. D. G.      Francesco Gaetano

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