Guardia Sanframondi, Riti Settennali: intervista al professor De Vita
In occasione dei “Riti Settennali di penitenza 2024”, il Comune di Guardia Sanframondi celebra l’evento religioso per eccellenza in onore dell’Assunta.
Unici e di forte sacralità, i Riti Settennali si avviano ormai alla conclusione: dal 19 al 25 agosto il paese dopo sette anni sta vivendo le emozioni e la devozione che da sempre permea questa manifestazione religiosa.
Oggi, domenica 25 agosto, è l’ultimo e più sentito appuntamento dei Riti Settennali: i quattro Rioni – Croce, Portella, Fontanella e Piazza – insieme con i battenti daranno vita all’ultimo percorso processionale.
Proprio in virtù di questo, il Comune di Guardia Sanframondi ha ospitato, per quest’ultima giornata, le autorità e gli studiosi più illustri, profondi conoscitori della storia dei Riti Settennali e di Guardia Sanframondi. Tra questi lo studioso Giovanni De Vita, professore di antropologia dell’Università degli Studi di Cassino: quest’ultimo, intervistato da Media Tv, è riuscito attraverso poche parole a trasmettere la potenza religiosa dei Riti, ma anche l’immenso valore che rappresentano per l’intera comunità di Guardia e per tutti coloro che giungono da ogni luogo per parteciparvi.
«L’ipotesi di fondo su cui abbiamo lavorato dal 2010 in poi è che dietro ai Riti Settennali c’è la comunità di Guardia Sanframondi. Quando si parla della comunità di Guardia Sanframondi bisogna tenere presenti i vari aspetti della realtà locale: della realtà religiosa ma anche della realtà economica, produttiva».
Poi continua: «Quando si parla dei Riti, questo è un dato storicamente verificato, la comunità a cui si fa riferimento è, come sopra specificato, quella di Guardia Sanframondi ma non soltanto. Quest’ultima rimane ovviamente il perno principale, ma a costruire i riti partecipa una comunità territoriale più ampia».
«Altro dato, che raramente viene preso in considerazione, è che Guardia Sanframondi è una realtà, economicamente, culturalmente e socialmente dinamica – nonostante dalle ricerche emergesse invece, che la miseria materiale e culturale risultasse inequivocabile».
Infine, il professor De Vita ha concluso esprimendosi u una proiezione futura circa a un Rito tanto antico come quello guardiese: «I Riti continueranno e, come hanno sempre fatto, si modificheranno. Anche i Riti, ad esempio, sono stati modificati dai nuovi media».