Dichiarazione dell’assessore ai Lavori Pubblici e del consigliere delegato all’Istruzione: ”Lavori Torre e Sala, l’intervento valorizzerà tutta l’area: affrontare qualche sacrificio per superiore obiettivo comune”


“Con riferimento al progetto di abbattimento e ricostruzione delle scuole “Federico Torre” e “Nicola Sala” riteniamo doveroso fare alcune precisazioni per ristabilire la verità dei fatti e chiarire, per l’ennesima volta, l’operato dell’Amministrazione comunale”, è quanto evidenziano in una nota l’assessore alle Opere pubbliche Mario Pasquariello e il consigliere delegato all’Istruzione Marcello Palladino.
“Dopo le verifiche di vulnerabilità sismica i cui risultati davano ai due edifici scolastici in questione un tempo di vita breve, occorre dire che nel giro di qualche anno, senza gli opportuni interventi, questi stessi edifici avrebbero dovuto essere chiusi l’Amministrazione Mastella partecipava ad un bando del M.I.U.R. ed otteneva un ingente finanziamento nell’ambito del Pnrr (circa 17 milioni di euro) per l’abbattimento e la ricostruzione dei due edifici scolastici al posto dei quali nascerà un vero e proprio campus scolastico adeguato ai moderni standard di sicurezza e di insegnamento. Un intervento che valorizzerà tutta l’area”, proseguono Pasquariello e Palladino.
“Da precisare in proposito che il progetto che si andrà a realizzare è risultato vincitore di un concorso di progettazione nazionale gestito dallo stesso M.I.U.R. e che la gara di affidamento dei lavori in questione è stata gestita, sulla base di un accordo quadro, da INVITALIA che attraverso apposita procedura ha individuato la ditta che realizzerà i lavori in questione secondo un cronoprogramma dettato dal PNNR che prevede la fine degli stessi per il mese di marzo 2026.
Ipotesi, come una modifica del progetto di abbattimento e ricostruzione, non trovano alcuna possibilità di riscontro nella realtà, a meno di non voler rischiare di perdere il finanziamento e di esporre il Comune ad un gravoso contenzioso con la ditta aggiudicataria: abbiamo il dovere di tutelare anzitutto la sicurezza delle famiglie e parimenti le casse dell’Ente.
Tali ipotesi, d’altronde, non hanno fondamento in quanto, da subito, ottenuto l’ingente finanziamento, l’Amministrazione si è posta sia il problema della dislocazione della popolazione scolastica durante il periodo dei lavori che quello di ridurre al minimo gli inevitabili disagi al quartiere (residenti, attività commerciali, uffici), con un occhio a quella che sarà una vera e propria valorizzazione della zona che vedrà, inevitabilmente, una riqualificazione urbanistico/architettonica dal sorgere di un moderno campus scolastico con annesso auditorium e spazi a verde.
Per quanto attiene il problema della dislocazione della popolazione scolastica durante il periodo dei lavori, interloquendo in maniera costante con la dirigenza scolastica, si sono vagliate tutte le ipotesi possibili alla ricerca della soluzione che arrecasse meno disagio agli alunni ed alle loro famiglie, agli insegnanti, a tutto il personale scolastico. Sarebbe stato più semplice proporre il doppio turno, ma l’Amministrazione non vi hai mai pensato per non arrecare disagio alle famiglie, ai ragazzi e a tutto il personale scolastico.
Nella evidente impossibilità di reperire (anche guardando al mercato immobiliare) un edificio che fosse idoneo ad ospitare l’intera popolazione scolastica si è addivenuti, non senza fatica, con vere e proprie ‘operazioni di incastro’ fra i vari lavori in corso nell’ambito dell’edilizia scolastica cittadina, ad una soluzione che contemperasse la possibilità di utilizzare altri edifici scolastici idonei e pronti all’uso.
Da precisare, nel merito, che il bando ministeriale per l’assegnazione di contributi per la locazione di immobili  o per il noleggio di strutture modulari temporanee ad uso scolastico (con una provvista economica su base nazionale, per la verità, risicata…) prevedeva la stipula di contratti di locazione impossibili a definirsi nel caso di specie vista l’impossibilità, come detto, di reperire edifici idonei o l’individuazione di una vasta area, sulla quale realizzare preliminarmente le opere di urbanizzazione necessarie (fognatura, allacci di luce, acqua, gas, ecc.), dove collocare un elevato numero di strutture modulari (container), considerata la popolazione scolastica delle scuole “F. Torre” e “N. Sala”. Anche questa seconda ipotesi, nella realtà, di difficilissima realizzazione.
Né si poteva prendere in considerazione l’utilizzo di strutture allo stato assolutamente inadatte (ex centro di cottura della scuola di Capodimonte) o soluzioni di recente prospettazione (l’istituto “Madre Orsola Mezzini”) che prevedono una serie di adempimenti (interlocuzione con il privato proprietario, verifica dell’esistenza di tutte le caratteristiche e dei requisiti di legge per trasferivi la popolazione scolastici) che non si conciliavano con la necessità di garantire, per tempo, l’inizio dei lavori e, soprattutto, un regolare inizio di anno scolastico (2024/25).       
Per il prossimo anno scolastico, dunque, gli alunni della scuola “Nicola Sala” resteranno nel loro istituto che ospiterà anche gli uffici del dirigente e della segreteria mentre gli alunni della scuola “Federico Torre” saranno collocati (con modalità che spetteranno al dirigente scolastico, titolare della organizzazione dell’attività didattica) in tre edifici ristrutturati e perfettamente idonei all’utilizzo che, d’altronde, in questi anni hanno ospitato la popolazione scolastica di altri istituti che hanno affrontato un inevitabile disagio con abnegazione e spirito di collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo comune ed imprescindibile: avere edifici scolastici sicuri e funzionali.
Come detto, l’Amministrazione si è posta, altresì, il problema di ridurre al minimo gli inevitabili disagi al quartiere durante i lavori immaginando, al termine degli stessi, una valorizzazione della zona che vedrà sorgere un moderno campus scolastico con annesso auditorium e spazi a verde.
Sul punto è bene precisare che il Settore Mobilità e Traffico sta ragionando su un’ipotesi di pedonalizzazione di Via Marmorale solo relativamente allo spazio antistante quelli che, ad oggi, sono gli ingressi delle due scuole. Questa strada sarà percorribile (in senso inverso a quello attuale) dai residenti che potranno tranquillamente raggiungere le proprie abitazioni ed i propri posti auto.
D’altronde, soluzioni e correttivi al traffico veicolare nella zona sia durante i lavori che successivamente (si ipotizza che al termine dei lavori non dovrebbero presentarsi particolari criticità) verranno, se necessario, attentamente valutati e prontamente attuati. 
Precisato, per qualcuno che tenta artatamente ed inutilmente di strumentalizzare questa vicenda, che questa Amministrazione ha sempre portato e continuerà a portare a termine i lavori avviati (in tal senso i lavori alla scuola Bosco Lucarelli proseguono regolarmente ed il ponte Morandi, completamente messo in sicurezza, a settembre sarà riaperto in entrambi i sensi di marcia), ribadiamo che l’Amministrazione Mastella continuerà ad essere al fianco della popolazione scolastica delle “Federico Torre” e della “Nicola Sala” nonché di quanti vivono e frequentano il quartiere dove queste scuole insistono cercando di alleviare un disagio che non potrà essere del tutto eliminato ma che porterà di qui a due anni al risultato di avere scuole nuove e funzionali ed un quartiere riqualificato.
Siamo, altresì, certi che, del pari, tutti, ognuno per la sua parte, sapranno affrontare qualche sacrificio per un superiore obiettivo comune.  In conclusione ribadiamo che il Sindaco Mastella non si nega ad una interlocuzione con una delegazione autonoma dei residenti del quartiere: mai quest’amministrazione si è negata al dialogo costruttivo”, concludono Pasquariello e Palladino

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