Futuridea – L’associazione ‘L’Isola che c’è’ ha incontrato il presidente Nardone

Pochi giorni fa ha fatto visita a Futuridea una delegazione dell’associazione “L’Isola che c’è” di Nusco Rino Iuliano, Armando e Stefano Quaresimale ed Eugenio Cavalieri. Ad accogliere la delegazione, che ha visitato anche il MUSA, museo dell’agricoltura, unico in Europa, il presidente Carmine Nardone, “riferimento, da sempre, in campo agricolo, del “Meridione” e delle Zone Interne. È stato un incontro piacevole e fruttuoso– hanno commentato -. Il presidente Nardone ha mostrato disponibilità e ci ha affidato l’incarico di costruire una mappa dei terreni incolti, nonchè dei capannoni industriali dismessi”. La delegazione a margine della visita ha evidenziato alcune citazioni di Aldo Moro ‘Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere’, e di J.F.Kennedy, presidente degli USA ‘È sicuramente tempo di mutare rotta, è tempo di destare, di stare all’erta, di mostrare vigore, di non rimasticare più le stesse frasi fatte, di non pestare più le stesse tracce… Non chiedete cosa può fare il vostro Paese per voi, chiedetevi cosa potete fare voi per il vostro Paese’. Abbiamo voluto ricordare gli appelli, in un momento difficile, di questi due protagonisti della politica mondiale – hanno affermato i quattro delegati – e noi lanciamo un terzo appello: il degrado e la crisi che colpisce il nostro territorio non può vederci passivi, inerti e ci obbligano a ‘stringerci a coorte’ per promuovere un’idea progetto che, partendo dalle ricchezze abbandonate, offra una prospettiva, un’inversione di tendenza, altrimenti i soliti avvoltoi sono pronti a sfruttare il vuoto”. Non si fermano qua: “Pare che in Paese, ci sia qualche furbetto che, attraverso l’usucapione, si stia impossessando di terreni abbandonati. Tutto ciò non dobbiamo permetterlo. Riteniamo che ‘territorio’ significhi soprattutto recupero delle terre incolte e messe a colture di beni, prodotti, che hanno garantito l’esistenza e la vivibilità.Proponiamo dunque di acquistare il ‘terreno incolto’ e ci rivolgiamo a ‘cento uomini e donne di ferro’ che, da sempre,hanno avuto un rapporto stretto con Nusco e hanno voglia di trasformarlo in uno più fecondo. Pensiamo alle tante persone che amano Nusco, che hanno competenze da offrire, e soprattutto 1000,00 euro per l’acquisto dei terreni. Noi ci speriamo”. Da qui le conclusioni : “Questo è l’appello che ci ha spinto a chiedere un incontro con il presidente Carmine Nardone, un incontro che sarà sicuramente il primo di una lunga serie”.

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