L’Italia è un Paese particolare
L’Italia è un Paese particolare! Tutti i diritti ci sono garantiti sulla carta (Costituzionale), salvo però farli valere in un’aula di Tribunale! È lì che si combatte la vera battaglia: Attenti a non colpire la suscettibilità dei Giudici; schivate le parcelle esose degli Avvocati; correte dietro ai Testimoni. Questi poi sono tutti genuini, ma quasi sempre falsi! A proposito di Tribunali, cosa c’è scritto al loro interno e a lettere cubitali?
“La legge è uguale per tutti”
Ma è proprio vero? Prendiamo ad esempio le dichiarazioni dei redditi, in scadenza di presentazione il prossimo 15 ottobre 2024. In linea di principio, lo Stato al quale pagare le tasse è quello ove si ha la residenza. Molti sono i furbetti, persone fisiche e giuridiche, a cui interessa solamente spostare il “domicilio” o la “sede sociale”. Questo accorgimento giuridico consente a chi ha i mezzi di delocalizzare in paradisi fiscali i profitti realizzati in altre parti del mondo. La Fiat-Chrysler (oggi Stellantis), con manovre di elusione fiscale, ha spostato le sedi e gli imponibili a Londra e poi in Olanda.
Per le multinazionali le leggi universali sono state sospese! Le grandi aziende si rivolgono così agli Stati: “Chi di voi mi farà pagare meno tasse, possibilmente zero, avrà i benefici di nuovi stabilimenti produttivi”. Alla prova dei fatti questi investimenti risultano modesti, creano poco lavoro e poca ricchezza in loco. Ma quel che più interessa è spostare la residenza fiscale!
Di recente è balzato all’onore delle cronache il caso della vedova Agnelli, la fu Marella Caracciolo. I dubbi circa la sua residenza svizzera sono stati sollevati, a seguito di segnalazioni provenienti dalla stessa figlia Margherita, dai magistrati subalpini.
A loro dire, si tentò di nascondere che l’anziana Marella vivesse “abitualmente” in una villa della collina di Torino per sottrarre la successione dall’ordinamento italiano ed evitare così l’assoggettamento a tassazione di ingenti cespiti patrimoniali.
Immaginiamo ora se la stessa libertà fosse alla portata del singolo lavoratore italiano: Risiedo e lavoro qui a Benevento. È in questa città che si svolge la mia attività principale. È qui che mi viene accreditato lo stipendio. Ma ho scoperto che l’aliquota Irpef è molto più bassa a Montecarlo. Il gioco è fatto! Senza necessità di traslocare, io continuerò a lavorare qui a Benevento, ma quando arriverà il momento della dichiarazione dei redditi la presenterò altrove. Con una semplice piroetta giuridica sarò sicuramente più ricco!
Naturalmente, nel luogo dove abito continuerò a usufruire di servizi pubblici: il trasporto, la protezione della polizia municipale, la raccolta dei rifiuti, il servizio sanitario, l’istruzione scolastica per i miei figli, etc. È tutto a posto! Qualcun altro pagherà anche per me.
Se di colpo il ceto medio potesse comportarsi come Stellantis e le altre multinazionali, sarebbe il dissesto finanziario di tutti i Comuni d’Italia! Per tutte le altre imprese questo giochino di spostare “ad arte” la residenza fiscale è fuori dalla loro portata… almeno per il momento.
Sì, perché il governo Meloni sta pensando anche a loro. L’Italia è proprio un Paese particolare!
Per giungere alla sua Unità abbiamo attraversato epoche di cambiamenti politici, sociali e culturali. Ci sono voluti moti rivoluzionari, guerre d’indipendenza, ma soprattutto l’azione eroica di personaggi storici: Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso (conte di Cavour). Per spaccarla, invece, basterà un semplice provvedimento: l’Autonomia differenziata! La sua attuazione potrebbe rendere più conveniente per le nostre aziende locali produrre in altre Regioni d’Italia, con tutta probabilità nelle regioni del Nord! Riusciamo ad immaginare la nostra città senza più lo storico stabilimento del pastificio Rummo, della Strega Alberti, oppure senza le aziende di Oreste Vigorito?
Ebbene: per Benevento sarebbe la morte! La soluzione non può essere spostare le residenze a proprio piacimento, oppure differenziare la qualità di vita delle persone in base alla Regione dove si risiede. La soluzione sta nel ripristinare il principio più sano di una democrazia e di uno Stato di diritto:
“La Legge è uguale per tutti”
Beniamino Furno
Apprezzo l’ardito sforzo di Beniamino Furno per aver scritto “L’Italia è un Paese particolare! ” Personalmente lascerei solo “particolare, “, togliendo “Paese”. Però, per la legge della compensazione, aggiungerei una corona al merito della nostra Costituzione, il cui unico errore è stato quello di averla scritta su fogli di gomma che così fanno rimbalzare le aspettative dell’utenza, respingendole al mittente. Egregio Beniamino, ora deve aspettarsi un sicuro linciaggio etico per le verità che ha detto.
Forse potrà trovare un certo riparo virtuale dando uno scorcio veloce alla Divina Commedia: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello” . La “prostituzione” che Dante cristallizzava con la sua requisitoria politica (sette secoli fa) è solo un seme dell’abbondante raccolto che verrà. L’Italia è passata dall’impero pagano di Roma1 a quello cristiano di Roma 2 fino all’Unità garibaldina, grazie all’aiuto mafioso di Quarto! Cosa sarebbe cambiato, oggi? In quel tempo, c’era stato Il collasso dei due poteri forti: quello spirituale detenuto dalla Chiesa e quello terreno dilaniato dalle lotte intestine. Fin dalla Creazione è sempre così: gli unici possessori della Terra (Caino e Abele) non avevano alcuno da combattere e da abbattere…ed, allora,
decidevano di combattersi tra loro! Dante imputerà a Giove (Cristo) d’aver tolto lo sguardo all’Italia!