Due compositori, Peter Wittrich e Ottorino Respighi, hanno animato il concerto dell’Orchestra Filarmonica di Benevento al Teatro Comunale
Un Maestro contemporaneo, Peter Wittrich ed un genio dello scorso secolo, Ottorino Respighi.
In prima assoluta a Benevento, con la presenza in sala dell’autore, il M° P. Wittrich, abbiamo ascoltato il brano Desert Dreams, con l’eccellente performance del percussionista, M° Simone Rubino, che è stato accompagnato dall’ OFB, diretti entrambi dal M° Giuseppe Mengoli.
Il direttore, all’inizio dei brani eseguiti, ci ha dato anche le indicazioni sul significato di quanto avremmo, di lì a poco,ascoltato.
L’esecuzione, estremamente perfetta, ha commosso il M°P. Wittrich, il quale è salito sul palco a ringraziare ed a complimentarsi con l’orchestra, per l’esecuzione realizzata.
Ricordiamo quanto lo stesso Maestro ami sottolineare, a proposito della commistione tra artigianalità, ispirazione ed accessibilità. Essi “sono i tre pilastri della creazione artistica, la loro fusione conferisce a ciascun singolo pezzo una qualità sonora inconfondibile, che considero l’obiettivo indispensabile di qualsiasi tipo di composizione contemporanea. La (mia) musica dovrebbe comunicare in modo razionale, come un raffinato testo letterario, con l’impatto emotivo di immagine suggestiva”.
In realtà vediamo che, nelle sue opere, questo risultato è stato pienamente raggiunto, frutto di tanti anni di studio ed abnegazione. Sappiamo che il M° è nato il 28 novembre 1959, a Freising, nella Baviera settentrionale. Dopo la maturità, ha iniziato la formazione come insegnante di scuola secondaria, presso l’Accademia di Musica di Monaco. Subito dopo, iniziò a studiare composizione, con il M° Dieter Acker, conseguendo un master.
Già da studente cominciò a vincere i premi in composizione, uno per tutti il primo premio al Festival Organistico Internazionale di Erding del 1985, con il pezzo per organo” Fantasia in re-mib-ca”.
Ha conseguito molti altri premi, tra i quali, nel 1997, quello per la sua “Canzone da bere del XVI secolo”, l’anno dopo per “Segnali capricciosi”, per tromba ed orchestra, ed ancora nel 1999 ha vinto il concorso internazionale di musica sacra europea con una composizione per coro ed organo dal titolo: ”Hymnal Motet””.
L’attività di docente è iniziata nel 1989, presso la Scuola Superiore di Musica ed Arte Drammatica di Monaco, fino al 2004, anno in cui poi è passato all’insegnamento di teoria musicale e studi pianistici, per i maestri delle scuole elementari, presso lo stesso collegio.
Quale modo migliore, se non quello di preparare bene i maestri delle scuole elementari, in modo tale che possano, da subito, educare i bambini all’ascolto ed alla comprensione della musica e realizzare così un obiettivo, che gli è particolarmente caro.
Inoltre, il M° Wittrich, nell’ambito della musica sacra, ha presentato una serie di nuove creazioni, con il suo Esemble solisti “Deo Gloria”, con l’introduzione di un nuovo inno cattolico tedesco; mentre con il Peter Wittrich-x-tett, produce gli arrangiamenti di musica da ballo e brani di intrattenimento leggero. Un compositore poliedrico, dunque, che riesce ad interessarsi sia degli aspetti sacri che profani della vita di tutti giorni. Sia nelle composizioni per coro che in quelle dei mottetti, troviamo elementi di jazz, in un misto di antico e moderno, fuso in maniera egregia.
Per questo, le sue composizioni, come quella che abbiamo ascoltato, è riuscita a darci profonde emozioni.
La seconda parte del concerto è stata dedicata ad Ottorino Respighi, nato a Bologna, il 9 luglio 1879 e deceduto a Roma, il 18 aprile 1936, per una crisi cardiaca, a soli 56 anni. Definito “Accademico d’Italia”, è stato un compositore, musicologo e direttore d’orchestra italiano.
La critica così lo rappresenta: ”Appartiene al gruppo di musicisti reali artefici del rinnovamento della musica italiana di quegli anni, noti come “generazione dell’Ottanta”, insieme ad Alfredo Casella, Franco Alfano, Gian Francesco Malipiero e Ildebrando Pizzetti. Respighi compose molte opere di vario genere (sonate, concerti, suites, opere liriche, cicli per voce e pianoforte e altro), ma è noto soprattutto per una serie di poemi sinfonici dedicati a Roma, la “Trilogia romana””.
Grande attività, si distinse come trascrittore e musicologo. In quest’ottica s’inseriscono le “Antiche arie e danze per liuto” (suites I, II e III), elaborò anche l’orchestrazione di brani rinascimentali.
Importantissimo fu il suo lavoro di trascrizioni per orchestra della “Passacaglia BWV 582” di Johann Sebastian Bach, degli “Études-Tableaux di Rachmaninoff“e di brani originariamente scritti per pianoforte da Gioachino Rossini. S’interessò, inoltre, di musica gregoriana e produsse un Concerto gregoriano per violino e orchestra, e la suite sinfonica “Vetrate di chiesa “, basata su melodie gregoriane.
Quello che abbiamo ascoltato al Teatro Vittorio Emanuele II è stata “La Boutique fantasque”, un balletto in tre parti, creato da Léonide Massine che, oltre a prepararne la coreografia, ne scrisse anche il libretto e fu il primo balletto del coreografo ad essere rappresentato in Australia, precisamente presso il Theatre Royal di Adelaide.
Ottorino Respighi si occupò delle musiche, orchestrando brani per pianoforte di Gioachino Rossini, tratti dalle raccolte “Péchésde vieillesse” e “Les Soirées musicales”.
La storia di questo balletto ha delle similitudini con “Die Puppenfee”, un vecchio balletto austriaco, mentre per altri aspetti può essere accostato a “Il soldatino di stagno”, di Hans Christian Andersen. Infine, la vicenda, si avvicina un po’ anche al nostro Pinocchio, di Collodi, dove anche qui i burattini prendono vita.
La storia di Massine è incentrata intorno alla storia d’amore tra due bambole, ballerini di can-can, in un negozio di giocattoli. Il tema generale è leggermente satirico, e incorpora elementi di commedia nazionale, danza popolare, mimo e coreografia classica.
La vicenda è ambientata in Francia nel tardo XIX secolo. Un famoso creatore di giocattoli, noto in campo mondiale, ha creato delle perfette bambole danzanti nella sua bottega. Gli automi si esibiscono in diverse danze, alla presenza dei clienti del negozio. All’inizio, assistono allo spettacolo due signore inglesi e una famiglia americana.
Alcune bambole eseguono una tarantella per gli ospiti, e qui l’indimenticabile cavatina di Rossini, successivamente altre bambole danzano una mazurca. Subito dopo entrano delle nuove bambole che intrattengono, con altre danze, uno snob e un venditore di meloni.
Le bambole cosacche alla vista di una famiglia russa, l’accolgono colla loro danza tradizionale, seguite poi, da due barboncini nani impegnati in una divertente danza.
Infine, una sofisticata coppia di ballerini di can-can, esegue perfettamente il proprio numero, tanto da entusiasmare una famiglia di spettatori americani, che decide di acquistare il ballerino, mentre quella russa la ballerina. L’affare viene concluso, i ballerini vengono venduti e gli acquirenti li ritireranno il giorno seguente.
Durante la notte, però, le bambole, come per magia, diventano umane e iniziano a danzare. Esse però sono molto sconvolte dal fatto che i ballerini di can-can stanno per essere separati…
Quando, al mattino successivo, il negozio apre, arrivano i clienti che devono ritirare i ballerini, ma questi ultimi non sono più lì. Gli acquirenti protestano con il negoziante, che sarà salvato dall’ intervento delle bambole cosacco, che attaccano i clienti con le loro baionette. I clienti increduli, spinti fuori dal negozio, guarderanno attraverso la vetrina e vedranno le bambole ed il negoziante, felici, ballare allegramente, insieme.
Il prossimo appuntamento con la OFB sarà il 14 aprile, sempre alle ore 19,00, presso il Teatro Comunale
“Vittorio Emanuele” di Benevento, con il concerto dal titolo:” Elio, Il Borghese Gentiluomo”.
Ricordiamo che l’acquisto dei biglietti può essere effettuato online www.ofbn.it e nei punti vendita i-Ticket, per sostenere la nostra giovane orchestra.
Maria Varricchio