Guardia Sanframondi – Diamo nuova linfa a “Rinascita Guardiese”

Diciamolo chiaramente: se l’amministrazione Di Lonardo in questi tre anni e più si è potuta permettere di barcamenarsi nel Nulla, è merito soprattutto dell’assenza di un’opinione pubblica incalzante e soprattutto dell’opposizione. Cosa ha bofonchiato l’opposizione in questi tre anni e mezzo? Poco o nulla, eccezion fatta di qualche ovvietà di rito, come nel caso della strettoia della Portella e sui finanziamenti persi o non richiesti, su cui non è riuscita ad andare oltre un generico: “è una vergogna”. E tutto in un perverso gioco di opportunismi. Io legittimo te, e tu ricambi riconoscendomi come unica avversaria: tu non avrai opposizione, io mi libero di eventuali “rompiscatole” interni ed esterni. Il risultato è la solita gestione paesana senza capo né coda, una grande cloaca dove entrano ed escono soltanto le peggiori porcate senza uno straccio di idea o di progetto per questo paese che non sia la marchetta per questa o quella categoria di amici. Gente che si è costantemente distinta nel considerare il loro Club come il centro di favoritismi, raccomandazioni, distribuzione del potere. Insomma, più che uno strumento per favorire la comunità guardiese, essi hanno un’idea di comunità che possa cambiare soltanto la propria condizione sociale. 

Non sappiamo se l’amministrazione Di Lonardo, vista la palese inconcludenza, possa o no cadere a breve, ovvero subito dopo i Riti, ma qualcosa – vedremo se piccolo o grande – sembra essersi rotto all’interno della maggioranza, soprattutto nell’idillio con i suoi elettori. Non per merito dell’opposizione, inesistente, fino alla nullità: ma perché ha fatto tutto lei. Forse sono rondini che non fanno primavera, ma segnalano che qualcosa si muove.

Per questi motivi, in questo gran ribollire di grigiore che avvolge questo paese, è quanto mai necessario ripartire, rifondare, rinascere. Ridare voce a quella Guardia coraggiosa, piena di fantasia e di voglia di cambiare la propria comunità. Con l’attuale amministrazione abbiamo toccato il fondo e in questo contesto Guardia è obbligata a ripensare daccapo il suo destino politico, civile ed economico. Lo spazio c’è. Infinito. Perché, allora, non riprendere il cammino intrapreso anni fa con Rinascita Guardiese? È vero. Sono stati fatti degli errori – in ultimo quello di sostenere con convinzione e in assoluta buona fede l’amministrazione Di Lonardo (ricevendone in cambio solo freddezza e indifferenza, al più qualche “contentino” su sacrosante battaglie) -, lo sappiamo, ma nonostante questo, quell’esperienza è stata e rimane l’unica novità politica positiva degli ultimi 30 anni di storia del paese. Basta solo ricordare come le amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi vent’anni ancora “campano” del lavoro prodotto da quella amministrazione guidata da Amedeo Ceniccola. 

Certo, non sarà un percorso in discesa, il Club di amici che in questi anni ha amministrato e amministra questo paese per quanto scosso e nervoso nel tempo che gli rimane cercherà di sollevarsi. Ma, appunto per questo, Rinascita Guardiese potrebbe rivelarsi decisiva. Ma non fra due anni. Ora. Insomma, presto. Perché il segnale che oggi viene dai guardiesi questo ha detto. È lì fuori, attende un fischio, una chiamata. Non sciupiamo la voglia di “Rinascita” dei guardiesi.

Raffaele Pengue

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