Dieci proposte dei giovani berlusconiani per costruire l’Italia che voleva il presidente Berlusconi
I giovani berlusconiani sottopongono all’attenzione dei delegati al congresso nazionale di Forza Italia 10 proposte per costruire l’Italia liberale, liberista e libertaria che voleva il Presidente Berlusconi:1) Abolizione delle Comunità Montane nell’ambito della Legge delega che il Governo si accinge ad approvare per riordinare la normativa sugli Enti Locali. Una proposta di riforma che potrebbe ben caratterizzare il Governo sul fronte del “contenimento” dei costi della politica. Per dirla con qualche ex presidente di Comunità Montana della Campania: “Basta con questi carrozzoni, ultima spiaggia di politici trombati. Basta con finanziamenti che in buona parte servono a mantenere l’apparato, mentre solo le briciole finiscono al controllo e sviluppo del territorio”. Senza dimenticare tutti gli organismi inutili che oggi gestiscono, impropriamente e in maniera frammentaria, competenze sul territorio. Per chiamare le cose con il loro nome vale la pena ricordare oltre alle Comunità Montane, gli Ato, gli Enti Parco, i Consorzi di Bonifica e tanti Enti di gestione, creati appositamente, con tanto di consigli di amministrazione spesso strapagati, per svolgere ciò che invece dovrebbero fare i Comuni.2) Un “Piano Giovani” per fermare la “fuga dei cervelli” che costa al nostro Paese circa 4 miliardi di Euro all’anno (vedi lo studio della Fondazione Nord Est). In sostanza, noi investiamo sulla formazione,per poi regalare i frutti agli altri Paesi nostri concorrenti sul mercato del lavoro. Un atteggiamento incomprensibile! Ed ecco, quindi, la necessità di approvare un “Piano Giovani” così come proposto dal Presidente Berlusconi e caratterizzato da ….“un azzeramento delle imposte per almeno tre anni alle aziende che assumono a tempo indeterminato giovani laureati e/o professionalizzati”. Lo Stato non ci guadagna un euro e neppure lo spende, ma intanto per tre anni apre le porte del futuro ai giovani che rappresentano il capitale umano su cui investire.3) Semplificazione della procedura di riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero (in ambito UE) per favorire il “ritorno dei cervelli”. Una procedura che, allo stato attuale, si configura come una vera e propria “via crucis” che scoraggia il rientro in Italia ditanti giovani che con grandi sacrifici personali e familiari avevano pensato di allargare i propri orizzonti andando all’estero per conseguire un diploma di laurea. 4) Modifica della legge 113/92 per realizzare la proposta: “mettiamo a dimora un milione di alberi all’anno” lanciata dal presidente Berlusconi in campagna elettorale per favorire una transizione ecologica sostenibile e non ideologica. A tal proposito, vale la pena ricordare che la succitata legge n.113 del 29 gennaio 1992 (rinnovata poi con la legge n.10 del 14 gennaio 2013), prevede l’obbligo in capo ai Comuni di porre a dimora un albero entro 12 mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente per recuperare una tradizione antichissima, diffusa in molti Paesi del mondo ed avviare una transizione ecologica graduale, sostenibile e non ideologizzata. E’ superfluo ricordare che gli alberi aiutano a combattere il riscaldamento climatico “catturando” l’anidride carbonica nell’aria, incamerando inquinanti come ozono, ossidi di nitrogeno e biossidi di zolfo senza provocare danni economici e sociali collaterali come le case green e/o le auto elettriche che l’Unione Europea vuole imporci senza tener alcuna considerazione dei costi spropositati che i cittadini dovranno sopportare. La proposta è che il Parlamento provveda quanto prima a modificare la succitata legge introducendo sanzioni serie per gli amministratori comunali lassisti e inadempienti che si riempiono la bocca di “transizione ecologica” e dimenticano di applicare una precisa Legge dello Stato che se fosse applicata da tutti i Sindaci d’Italia ogni anno ne sarebbero piantati circa 400 mila sul nostro territorio per ridurre l’inquinamento atmosferico. 5) “Una dentiera gratuita per tutti quelli che non se lo possono permettere” (come proposto dal Presidente Berlusconi in campagna elettorale) e che si potrebbe facilmente concretizzare innalzando al 100% la deduzione dall’IRPEF delle spese sanitarie odontoiatriche almeno per le persone con redditi più bassi. Una proposta finalizzata a promuovere un’odontoiatria sociale che può dare grandi benefici per l’intera comunità perché vale la pena ricordare che:“Una buona masticazione allunga la vita”. Dalla salute dei denti, in effetti, dipende il benessere dell’intero corpo. La medicina lo sa da anni, ma pochi ne sono al corrente. 6) Una “Riforma fiscale shock per i pensionati” per fermare la fuga dei nostri nonni dall’Italia e garantire un “fine vita” dignitoso a chi ha tanto dato per il nostro Paese. A tal proposito, in attesa di poteraumentare le pensioni minime a 1000 euro al mese, nell’immediato si può incominciare con l’azzeramento della trattenuta Irpef sulle pensioni medio-basse, allineandoci almeno alla Germania dove la no tax area per i pensionati è fissata a 16mila euro. In Italia, attualmente è fissata a 8.174 euro/annuo. E’ insopportabile che i nonni italiani debbano pagare le tasse più alte d’Europa: su una rendita pensionistica annua di 20mila euro, qui in Italia si paga il 20.5%, contro l’8.3% della Germania e il 7,3% della Francia. Per tale motivo, circa 300mila nonni sono stati costretti a “scappare” dall’Italia per andare a morire in altri Paesi dove il prelievo fiscale sulle pensioni è più basso o, addirittura, è azzerato come in Albania che è diventata il “Paradiso dei pensionati italiani”. Per quanto riguarda la copertura finanziaria di tale Riforma i giovani berlusconiani propongono di utilizzare il maggiore introito fiscale derivante dalla cosiddetta “Web Tax” per i giganti dell’e-commerce (Amazon, Google, ecc.) e/o una parte dei 31 miliardi di euroincassati dall’erario nell’anno 2023 dalla lotta all’evasione fiscale.7) Una legge per salvare i piccoli borghi dall’abbandono sulla falsariga di quella fatta approvare in Francia da quel grande scrittore-giornalista André Malraux, ministro della Cultura nel 1962 (durante il governo De Gaulle), che finanziava interventi di risanamento e riqualificazione dei vecchi quartieri delle piccole comunità francesi. Quella legge ebbe effetti straordinari perché in questo modo si riuscì a cambiarne completamente il volto richiamando turisti e, soprattutto, cambiando la vita dei residenti. Per i tanti borghi abbandonati (e/o sempre più desolati) dell’Italia sarebbe utile un progetto nazionale del genere. E’ vero che c’è già una legge per il sostegno dei piccoli comuni rappresentata dalla n.158/2017 ma, non basta. Ha rappresentato un segnale di attenzione, però insufficiente per il sostegno che garantisce. In poche parole, ci vuole una legge che esprima la volontà del Governo di intervenire radicalmente e con forza. A tal proposito, il minimo sindacale per trattenere i giovani nel luogo di origine è garantire il lavoro. Serve una legge che deve finanziare progetti di sistema che valorizzino l’ambiente, il paesaggio, le architetture. Soltanto in questo modo si potrà ripristinare il patto di fiducia verso il territorio. E poi … occorrono menti creative per far sì che per ogni euro investito in cultura ci sia un ritorno economico che moltiplica l’effetto. 8) Un “reddito di Contadinanza” per fermare la fuga dai campi (un assegno mensile tra 600 e 1000 euro al mese a seconda della dimensione aziendale e dei componenti del nucleo familiare) e per “abolire la povertà”, almeno in agricoltura. 9) Riforma della legge sull’elezione diretta del Sindaco per impedire che una straordinaria intuizione legislativa del Parlamento possa essere svilita dalla possibilità attribuita ai Consiglieri (con l’istituto delle dimissioni congiunte ) di mandare a casa un Sindaco eletto a furor di popolo e senza nemmeno dover discutere in Consiglio Comunale una tale decisione-determinazione assunta nel chiuso di uno studio notarile.10) Una legge per recepire la petizione “Ora legale per sempre”lanciata dalla Società Italiana Medicina Ambientale (SIMA) che ha raccolto finora oltre 300mila firme di cittadini italiani favorevoli inun’ottica di risparmio (si stima che in un anno il risparmio sarebbe di 2,7 miliardi di euro) e di benefici per l’ambiente con una riduzione di immissione in atmosfera di 200mila tonnellate di CO2 all’anno, paragonabili a piantare 2 milioni di nuovi alberi. A tal proposito, vale la pena ricordare che una simile sperimentazione è stata già fatta in altri Paesi tra cui gli USA che nel 2007 in 4 settimane hanno verificato anche un calo del 27% dei reati con un risparmio di 300 milioni di dollari in costi sociali.
Infine, una Fondazione per ricordare la vita, le conquiste e le passioni di un politico unico al mondo, il Presidente Silvio Berlusconi.
Benevento 22 febbraio 2024
Fiorenza Ceniccola
Consigliere Comunale Forza Italia – Guardia Sanframondi
Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento
Vice Segretario Internazionale Forza Italia Giovani