ANPCI Campania – Richiesta di ripristino del sistema SMART CIG

Il direttivo regionale ANPCI della Campania, presieduto da Zaccaria Spina, condivide e plaude all’iniziativa della presidente nazionale Franca Biglio che si è espressa in merito alle grandi criticità evidenziate dai comuni e relativa richiesta di ripristino immediato del sistema SMART CIG.
La presidente Biglio ha scritto al premier Giorgia Meloni, ai Ministri per le Affari Regionali e le Autonomie (Roberto Calderoli), Economia e Finanze (Giancarlo Giorgetti) e della Pubblica Amministrazione (Paolo Zangrillo) oltre che ai capigruppo di Camera e Senato e al presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, levando un grido d’allarme per la situazione che si è creata e che investe i piccoli comuni a partire dal 2024. “”Siamo soffocati da una burocrazia miope ed inutile. Per adeguare gli strumenti alle piattaforme del PNRR e al nuovo codice degli appalti pubblici – rileva la Biglio – l’Autorità Nazionale Anticorruzione dal 1° gennaio 2024 ha smantellato tutti i sistemi con cui venivano effettuate tutte le procedure di affidamento di incarichi e prestazioni. In particolare, per qualunque affidamento, viene eliminata la possibilità di utilizzare la piattaforma degli SMART CIG, utilizzato per oltre il 90% degli impegni di spesa per piccole forniture”. “Che non sia prevista una soglia minima di importo di fornitura – osserva Franca Biglio – è una dimenticanza che può essere attribuita soltanto a chi non ha alcun rapporto con la realtà, ma vive in un mondo tutto suo: anche per comprare un francobollo ci si deve rivolgere ad una piattaforma che non funziona. La piattaforma di ANAC dei contratti pubblici (PCP) non funziona, e non sono ancora adeguati i riversamenti dai vecchi sistemi di affidamento”. “È possibile – si chiede ANPCI – che per prevenire la corruzione di pochi individui, si pensi sempre e soltanto di complicare il lavoro e la vita a tutti coloro che tutti i giorni fanno il proprio dovere tra mille problemi e mancanza di risorse umane e finanziare? Non è la digitalizzazione che previene la corruzione: più si complicano i procedimenti più si favorisce la corruzione, più si concentrano i poteri (al solo RUP) più si favorisce la corruzione. Se prima di deliberare l’ANAC visitasse qualche comune di quelli che noi rappresentiamo per capire come si lavora, non prenderebbe cantonate come quella a cui stiamo assistendo in questi primi giorni del 2024”. “Chiediamo – conclude la Biglio – che sia ripristinato immediatamente il sistema dello Smart CIG, almeno fino a quando sulla piattaforma ANAC non sia attivo un sistema altrettanto semplice e accessibile, senza fissare date artificiose per vantare chissà quali risultati che non si sono nemmeno sfiorati”. “Si tratta di un argomento molto sentito – spiega il presidente regionale di ANPCI Campania Zaccaria Spina – e di una problematica che sta già procurando serie difficoltà ai vari enti. Per questo abbiamo immediatamente condiviso la posizione della presidente Biglio, che provvederemo a sottoscrivere nella speranza che la levata di scudi possa contribuire a risolvere le attuali criticità. Tanto per fare un esempio, per gli affidamenti diretti di valore inferiore ad € 5.000, fino al 31 dicembre 2023 non era necessario l’utilizzo di piattaforme mentre adesso c’è l’obbligo di rivolgersi ad una piattaforma telematica per svolgere qualunque procedura di affidamento, anche per l’importo di soli 100 euro. Il tutto con gravi conseguenze per piccolissimi importi sui negozietti dei nostri comuni.  Altra seria complicazione – incalza Spina – riguarda i tempi di attesa per per l’acquisizione del Cig sia tramite piattaforme che tramite Mepa con ovvi pregiudizi per spese urgenti”.

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