Addò vede e addò ceca! 

Il classico autovelox è in grado di rilevare la velocità istantanea di un veicolo.

Il sistema Tutor, invece, rileva la velocità media da un tratto di entrata ad un tratto di uscita e in un percorso lungo un certo quantitativo di chilometri.

Entrambi questi sistemi hanno, però, un comun denominatore: la tolleranza!

Questa, per i limiti fino a 100 km/h è di 5 km/h. Mentre, è del 5% della velocità rilevata per i limiti superiori ai 100 km/h.

Facciamo un esempio pratico: Immaginiamo che io parta da Benevento per percorrere con la mia auto la Statale Appia, in direzione Tufara Valle (AV).

A metà strada e precisamente nel territorio di Ceppaloni (BN) il limite di velocità è di 70 km/h e ci sono due autovelox, uno per ogni senso di marcia.

Se io superassi l’autovelox ad una velocità di 78 km/h sarei sicuramente sanzionato!

Infatti, al netto della tolleranza dei 5 km/h, avrò superato di 3 km/h il limite di velocità predetto.

L’istituto della tolleranza, purtroppo, non è previsto dallo Stato italiano per quanto riguarda gli Avvisi di accertamento, pagamento e riscossione emessi dalle sue agenzie fiscali: Agenzia delle Entrate, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Agenzia delle Entrate-Riscossione.

L’altro ieri il mio amico Mario mi ha fermato per strada e mi ha detto: ti devo far leggere una comunicazione arrivata a mezzo pec dall’Agenzia delle Dogane – DT CAMPANIA.

Mario è titolare di una ditta di trasporto merce c/ terzi e periodicamente presenta all’ufficio delle Dogane, dove ha sede la sua attività, una domanda di rimborso – mediante compensazione – a titolo di riduzione di accisa sul gasolio consumato per l’attività di esercente il trasporto di merce su strada.

La mia curiosità era tanta che subito l’ho seguito. Aperto l’allegato in PDF.p7m alla pec ricevuta,ho letto: “Il Direttore dell’Ufficio delle Dogane di ….. Vista la richiesta di rimborso ….. Vista la legge numero ….. Vista la disciplina normativa ….. Valutati gli atti istruttori …..”

Stavo quasi per addormentarmi quando è arrivato provvidenziale il caffè!

Dopo averlo bevuto, ho guardato Mario. Lui mi ha esortato: “Continua!” 

Così ho fatto: “Esaminata la documentazione ….. Considerato che ….. Tenuto conto che …..”

A quel punto, arrivato alla fine della seconda pagina, avrei voluto dirgli che si era fatto tardi e dovevo andare via.

Ma lui: “E’ quasi finita!”

Così dopo aver sospirato, ho voltato la pagina e ripreso a leggere: “Preso atto di quanto ….. DETERMINA …..”

“Finalmente!” Esclamo io.

“Adesso viene il bello!” – mi fa eco Mario.

Io riprendo, da dove avevo lasciato: “Determina il diniego parziale della domanda con accoglimento del rimborso per l’importo di euro 12.775 invece di quello richiesto di euro 12.785

“E non è finita qui!” – esclama Mario.   

Io continuo: “Per quanto determinato si procederà all’emissione di un Avviso di Pagamento per il recupero di quanto non riconosciuto ed alla contestuale applicazione delle sanzioni previste dalla vigente normativa”

Segue: “Informazioni a garanzia del contribuente ….. Autorità alle quali è possibile ricorrere”

Firmato digitalmente: “Il Direttore dell’Ufficio …..”

Terminata la lettura, fisso con lo sguardo Mario.

Mario: “Ascoltami Beniamino, io sono poco più di un semplice padroncino (camionista indipendente) e non saprei neanche da dove iniziare per scrivere questa lettera. Ma tu che hai fatto le scuole grosse, quanto tempo avresti impiegato?”

Io lesto gli rispondo: “Esaminata la tua documentazione, a me assegnata ….. Considerato che potrebbe non essere l’unica sulla mia scrivania …. Tenuto conto che per ogni giorno di lavoro avrei diritto almeno a due pause caffè e una pausa pranzo ….. Preso atto che sarebbe necessaria la firma o quanto meno l’approvazione del mio Dirigente …..”

“Non scherzare!” – Mario si stava innervosendo.

Allora subito ho concluso: “Almeno due giorni lavorativi!”

“Per soli dieci eurii??” – mi chiede Mario.

“Non dimenticare le sanzioni e gli interessi!” – ribatto io.

A questo punto Mario diventa serio: “In Italia l’evasione fiscale ha segnato dati drammatici. È l’evasione fiscale che genera disuguaglianza tra i cittadini e difficoltà nell’offrire servizi pubblici essenziali come sanità, trasporti, giustizia, istruzione, etc. Neanche quindici giorni fa il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che la manovra di bilancio 2023 andrebbe riscritta(?!)

I dati in possesso del Governo Meloni mostrano come il magazzino del non riscosso ha raggiunto una cifra monstre di 1.153 miliardi di euro. Le varie rottamazioni che si sono succedute hanno portato nelle casse dell’Erario molto meno, rispetto a quello che si attendeva.

Secondo gli esperti, è anche a causa delle continue promesse di futuri condoni e di pace fiscale che gli italiani rinviano i propri impegni con l’Erario.  

Il Governo attuale, tramite le agenzie fiscali, dovrebbe rivolgere lo sguardo e concentrare le proprie risorse sulle grandi evasioni, risultato della criminalità organizzata e dei colossi aziendali spregiudicati. Dovrebbe, altresì, attenzionare gli evasori cronici, per lo più persone fisiche che operano in determinati settori del privato. Invece questi che fanno? Si accaniscono sulla mia categoria che ha già bassi margini di guadagno, anche in conseguenza delle continue crisi energetiche. Per recuperare, alla fine, cosa? Spiccioli!!”

In tutta onestà, il discorso di Mario non fa una piega! Sono riuscito solo a rispondergli:

“Non te la prendere Mario. Lo sai come funziona il fisco e più in generale la giustizia in Italia ….. addò vede e addò ceca!

In fede

Beniamino Furno

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