Il Patriarca di Costantinopoli a Benevento
di Mons. Pasquale Maria Mainolfi
Venerdì 24 novembre 2023 Benevento ha scritto un’altra preziosa pagina della sua gloriosa storia culturale e religiosa che, il Sindaco della città ha definito :
“evento di straordinaria emozione”. Infatti è giunto in visita nella nostra città Sua Santità Bartolomeo I Arcivescovo di Costantinopoli nuova Roma, e Patriarca Ecumenico, per venerare le Reliquie dell’ apostolo San Bartolomeo di cui porta con fierezza il nome. Ad accoglierlo l’Arcivescovo Felice Accrocca, il Prefetto Carlo Torlontano, il Sindaco Clemente Mastella con la signora Sandra Lonardo, altre autorità civili e militari e un gruppo di sacerdoti e laici. Ad accompagnare il Patriarca, un figlio illustre e amato della nostra Terra, Mons. Massimiliano Palinuro, Vicario Apostolico di Istanbul, originario di Ariano Irpino, già alunno del nostro Seminario beneventano negli anni del liceo classico, uomo dalla robusta preparazione culturale e solida formazione spirituale, parroco e docente di Nuovo Testamento e filologia greca neotestamentaria, dal 2011 missionario ” fidei donum” di Smirne in Turchia . Spinto dal desiderio di costruire ponti di stima e collaborazione tra oriente e occidente, Mons. Palinuro ha organizzato questo viaggio con il seguente itinerario : 22 e 23 novembre Napoli per liturgia ecumenica nella Basilica Madre del Buon Consiglio in Capodimonte, Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale per inaugurazione anno accademico e conferimento dottorato “Honoris Causa” a sua Santità Bartolomeo, visita Cappella del Tesoro dove il sangue solido del protovescovo beneventano San Gennaro si è immediatamente sciolto tra le mani del Patriarca;
venerdì 24, alle 10.30 visita Basilica San Bartolomeo e visita Chiesa Santa Sofia in Benevento, patrimonio mondiale dell’umanità, costruita dal duca Arechi II, subito dopo la sua elezione del 758, richiamandosi con l’ intitolazione greca alla Divina Sapienza di Cristo, al modello costantinopolitano della Santa Sofia giustinianea; alle 17 nella Cattedrale di Ariano Irpino preghiera ecumenica; sabato 25 da Capodichino volo per Istanbul di Bartolomeo I e delegazione patriarcale.
Bartolomeo I , dal 1991, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli è nato 83 anni fa in Turchia, un’amicizia fraterna lo unisce a Papa Francesco, insieme lavorano lungo il cammino di ristabilimento della
” piena comunione” tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa, per avvicinare le cattedre degli apostoli Pietro e Andrea e per rispondere alle sfide poste dalla modernità. Il Patriarca indica incessantemente la via del dialogo nella verità e nella carità, come unica via possibile per la riconciliazione tra i credenti in Cristo. Un cammino “lungo” per favorire fratellanza universale e giustizia sociale di cui l’umanità ha urgente bisogno, dopo 960 anni di divisioni e lotte fraticide tra cristiani d’oriente e d’occidente. Insieme decisi ad imboccare la strada per tagliare definitivamente il traguardo dell’unità e vivere finalmente nella casa comune cristiana. Ma torniamo al nostro patrono San Bartolomeo. Michelangelo Buonarroti nel ” Giudizio Universale” della Cappella Sistina raffigura San Bartolomeo con il coltello in pugno mentre mostra la propria pelle e su questa l’autoritratto dell’artista. L’apostolo Bartolomeo viene chiamato con questo nome nei Sinottici mentre nel Vangelo secondo Giovanni è indicato con il nome Natanaele, nato a Cana di Galilea, vicino Nazaret, dedito allo studio della Torah, che scruta le Scritture in attesa dell’arrivo del Messia, descritto da Gesù come ” israelita senza falsità ” ( Gv 1,47), dopo l’ Ascensione di Gesù, missionario in varie regioni del Medio Oriente ed India, muore martire scuoiato vivo, ad Albanopoli in Armenia, infine decapitato per ordine di Astiage, fratello del re Polimio. Le sue Reliquie giungono a Lipari nel 264 quando è Vescovo sant’Agatone, vengono disperse dagli arabi nel IX secolo, giungono a Benevento il 25 ottobre dell’838 ad opera del principe longobardo Sicardo I che le sottrae ai saraceni. L’imperatore Ottone III di Sassonia nel 983 pretende la consegna delle sacre reliquie ma gli viene consegnato il corpo di San Paolino vescovo di Nola. Accortosi dell’ imbroglio l’imperatore cinge d’assedio Benevento ma non riesce ad espugnarla e fa ritorno a Roma dove fa edificare la Basilica dedicata a San Bartolomeo sull’Isola Tiberina. Nel 1372 Santa Brigida di Svezia viene pellegrina a Benevento per pregare sulle spoglie di San Bartolomeo. In Campania si venerano i corpi di tre apostoli: Andrea ad Amalfi, Matteo l’evangelista a Salerno e Bartolomeo a Benevento.
Storicamente si ricordano tre ricognizioni delle Reliquie di San Bartolomeo : 1338 con l’Arcivescovo Arnaldo da Brusacco; 13 maggio 1698 con l’ Arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, futuro Benedetto XIII, che realizza l’attuale Basilica e la consacra da Papa nel 1729 trasportandovi dalla Cattedrale le spoglie dell’apostolo patrono; nel 2001 con l’Arcivescovo Serafino Sprovieri che preleva dall’ ampolla n° 4 i frammenti ossei destinati alla cattedrale di Lipari e alle sei parrocchie di Benevento intitolate all’apostolo. In qualità di delegato arcivescovile nell’anno del “discepolato” 2001, promossi una serie di iniziative culturali e pastorali, curai la pubblicazione del pregiato volume ” Tre Apostoli. Una Regione” e scrissi una biografia dell’apostolo patrono della città di Benevento, dal titolo:
“San Bartolomeo. L’ Apostolo dotto senza falsità”. Oltre la Basilica dell’apostolo, nell’atrio della Cattedrale di Benevento, insieme alla Janua Major, troneggia la statua marmorea del patrono San Bartolomeo,opera dell’ artista trecentesco fra Nicola da Monteforte seguace di Arnolfo di Cambio, già ubicata nell’antica basilica dell’ apostolo, contigua alla cattedrale, distrutta dai sismi del 1688 e del 1702, ricostruita infine in Piazza Federico Torre. Scrive lo storico Mario Rotili “Il Santo appare rigido nella sua grandiosità, dalla testa eretta con una selva di capelli ricciuti e con una barba a cordoni fluente sull’ampia veste che gli avvolge il corpo con larghe pieghe”. Nella destra il coltello segno del suo martirio. Nella sinistra il libro del Vangelo annunciato fino all’ effusione del sangue.
Carissimo Mons. Pasquale,
vivissimi complimenti per l’ottimo servizio curato con dovizia di particolari, l’angolo dello Spirito è una interessante rubrica.
In particolare ho apprezzato questo servizio: “il Patriarca di Costantinopoli a Benevento”.
Anche nella nostra diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, abbiamo avuto l’onore e la gioia di incontrare S.S. Bartolomeo I Patriarca di Costantinopoli.
Proprio ieri, S. S. Bartolomeo I, con il suo seguito di Padri vescovi ha voluto visitare e la Cattedrale e la città e diocesi, accompagnato da Mons. Massimiliano Palinuro vicario apostolico di Istanbul ed esarca dei latini di rito bizantino, di origini arianesi. Anche la comunità di Greci-Katundi, già facente parte dell’Arcidiocesi di Benevento, ed ora appartenente alla diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, che ha custodito il rito greco-ortosodosso fin dal secolo VI, e successivamente con la venuta di Scanderbeg nel sec. XV, ha continuato ad avere il rito greco-bizantino, estinto nel sec. XVII, ha voluto omaggiare il Patriarca di alcuni doni: una copia fotografica di un’icona di S. Nicola di Bari, custodita nella cappella privata della famiglia Lusi di REci, e al presente in una collezione degli eredi Lusi.
Per tale occasione è stata intronizzata in cattedrale arianese un’antica icona greco-ortodossa della Madonna Theotokos, Madre di Dio e venerata anche a Greci col titolo di Madonna del Caroseno o del Golfo d’oro, con richiamo a Costantinopoli, Lo scrivente, donante dell’icona ha inoltre offerto a S. S. la guida storico-turistica di Greci e un opuscolo di storia religiosa della chiesa di S. Bartolomeo Apostolo e del rito greco-ortodosso presente nel passato a Greci.
Antichi legami storici si perpetuano nella storia e in cattedrale si è pregato per l’unità ecumenica e per la Chiesa patriarcale di Costantinopoli.
Grazie e cordiali saluti rinnovati da stima e gratitudine.
Giovanni Orsogna, vs. fratello diacono permanente.
Vogliate gradire i miei personali saluti anche a S. E. Mons. Felice Accrocca Arcivescovo.
Ariano Irpino, 25 novembre 2023