Un comunicato di Biagio Ciccone, segretario della UIL Campania:”Al governo manca il coraggio di scelte radicali”
Il sindacato si mobilita: il primo dicembre sciopero di otto ore e manifestazione regionale a Napoli
“La sofferenza dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, per la perdita di circa il 20% del potere di acquisto provocata dalla svalutazione e dai mancati adeguamenti di salari e pensioni, impone il ricorso a qualsiasi strumento di mobilitazione e pressione per spingere la politica a cambiare rotta per il bene del Paese”.
Biagio Ciccone, segretario generale della Uil Pensionati Campania parte dal documento approvato dal Consiglio Confederale Nazionale della Uil per indicare la linea scelta dal sindacato.
Le misure ipotizzate nella Legge di Bilancio 2024 evidenziano, secondo Ciccone, l’assoluta mancanza di lungimiranza del Governo. E per far sentire la voce di lavoratori e pensionati, la Uil Campania ha indetto uno sciopero di otto ore per il primo dicembre, con manifestazione a Napoli.
Diverse sono le rivendicazioni della Uil: il mancato rinnovo dei contratti scaduti, ivi compreso quello del pubblico impiego per il quale ad oggi il Governo ha offerto aumenti inferiori all’inflazione che si è registrata nel frattempo; adeguamento delle pensioni per recuperare il minor potere di acquisto; maggiori risorse per la sanità pubblica che sconta, anche per una mancata pianificazione, carenza di personale negli ospedali e nella sanità territoriale; rafforzamento delle strutture pubbliche preposte ai controlli dei cantieri e delle aziende per la sicurezza sul lavoro; previsione di adeguate risorse per i non autosufficienti, che sono sensibilmente aumentati per il progressivo invecchiamento del paese; politiche occupazionali e previdenziali che assicurino ai giovani redditi dignitosi e l’accesso ad un trattamento pensionistico.
«Da anni invochiamo risposte adeguate ai problemi dell’occupazione nel nostro Paese. È rimasta inascoltata la nostra proposta di istituire una pensione di garanzia per i giovani in modo da superare il problema della discontinuità occupazionale e, quindi, contributiva. Se il futuro immediato non è affatto roseo, la prospettiva è poco rassicurante per le future generazioni che dovranno sopportare il deficit provocato dalle tante iniziative prese dalla politica senza coperture adeguate, ignorando le preoccupazioni e i suggerimenti del Sindacato».
Sarà più difficile andare in pensione anche per chi lavora da anni, perché l’Ape sociale sarà rimodulata e sono stati rivisti al rialzo i parametri per accedere ad Opzione donna. A chi è già in pensione, invece, il Governo ha riservato un altro “regalo”: il taglio delle rivalutazioni dei trattamenti superiori di quattro volte il trattamento minimo. “La Uil Pensionati – spiega Ciccone – ha avviato cinque cause pilota per conto di propri iscritti con l’obiettivo di arrivare a chiedere che sulla materia si pronunci la Corte costituzionale”.
Il senso di responsabilità verso le future generazioni spinge la Uil a chiedere al Governo anche di affrontare seriamente ed efficacemente il tema dell’evasione fiscale: «Compito della politica non è solo quello di contenere la pressione fiscale e di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, ma anche quello di prevedere e finanziare gli strumenti utili a recuperare le imposte non versate. Di questo, però, non c’è traccia nei provvedimenti del Governo, che si è concentrato solo sulla previsione di regimi fiscali agevolati per autonomi e aziende. Senza il recupero dell’evasione, non solo i conti pubblici non reggono, ma si arriva al paradosso che proprio quelli che hanno sempre pagato per intero le imposte (dipendenti e pensionati) non possono avvalersi di adeguati servizi pubblici, a partire dalla sanità”, ha concluso il segretario Uil Pensionati Campania.