Un commento a ”La Fine del Cristianesimo”
Non c’è Cristianesimo senza l’uomo e non c’è l’uomo senza la fede.
Ma, per magnificare il dono della fede occorre essere uomo!
Il tema “La fine del Cristianesimo” affrontato dal Sen. Davide Nava su “Benevento la Libera voce del Sannio”, mi colpisce come la punta del coltello affondata in una cicatrice dalla quale fuoriesce un inarrestabile stillicidio ematico. Mi ha molto colpito la parafrasi del compianto Benedetto XVI “Va da sé che la fede cristiana deve sempre di nuovo sviluppare la forza critica anche rispetto alla propria storia religiosa”. L’affermazione fatta dal Papa Emerito acquista maggiore pregnanza significativa dal momento che va a collidere con un mosaico di “distorsioni e insufficienze, chiusure e debolezze, confusioni ed ipocrisie che allontanano dal Vangelo e dalla vera vita in Dio”. La sottolineatura appartiene all’attenta, magnifica riflessione del Sen. Nava ed esprime la sintesi di un modus vivendi basato sulla rendita vitalizia delle grandi fatiche, sacrifici e martirii ereditati dalla dottrina religiosa degli Apostoli e della Patristica che, ahimè, gli innovatori di oggi si arrogano l’audacia di volerecorreggere, emendare o non so cos’altro intendono fare, pur nella bieca consapevolezza della temerarietà del progetto. Alludo alla vanitosa ambizione di voler fare la parte da leone nel vasto gregge di pecorelle alla ricerca di un pascolo tranquillo.
Il Cristianesimo è, senza dubbio, la più eccellente delle dottrine religiose, fondato sugli insegnamenti di Gesù che si rifanno essenzialmente all’umiltà, all’amore, alla pace, al discernimento, al pentimento, alla conversione. Tuttavia, esso sta sopportando l’accumulo dei materiali di risulta che alcuni demolitori hanno prodotto nel suo sistema di governo. Si opina che l’andazzo, in linea di massima, proceda verso un nuovo cristianesimo, più aderente ad un evidente umanesimo che potrebbe sfociare nella magnificazione di un assolutismo, decisamente vietato al libero arbitrio dell’uomo, fin dalla Creazione. Dio non lo vuole e l’ostinazione umana a voler camminare su questa strada è un affronto a Lui, una sfida della volontà umana contro la Volontà Divina. A questo punto, mi viene da gridare: VIVA LA FORZA CRITICA, come lumeggiata dal compianto Papa Emerito Benedetto XVI. Si facciano avanti tutti quelli che hanno il coraggio di dire PANE AL PANE E VINO AL VINO ! Tutto ciò che non è pane è impastato con la farina dell’altrui mulino e tutto ciò che non è vino non è fatto con l’uva della vigna del Signore!
I coraggiosi, quindi, vengano avanti con orgoglio e, pur se linciati, emarginati, perseguitati, perdenti di tutte le loro battaglie, hanno dalla loro parte la speranza certa di vincere la guerra finale, perché il Bene, alla fine, trionfa sempre sul male e Dio è sempre dalla parte del Bene: “Non vi lascerò soli, sarò con voi fino alla fine del mondo” – lo ha detto Lui!
04 novembre 2023
Francesco Gaetano