Fiorenza Ceniccola: “E’ immorale non mantenere le promesse elettorali”
Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è ritornato a Benevento per la “Festa dell’Unità” e non si è risparmiato nelle promesse elettorali e nelle sprezzati accuse scagliate contro il Governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni: “… vuole strangolare il Sud, vuole affossare la sanità pubblica … è nemico del Sud e della povera gente”.
Per dare a ciascuno il suo e facendo finta di non aver sentito le sprezzanti e miserevoli accuse rivolte al Governo, siamo qui per rivolgere pubblicamente una domanda al Governatore De Luca già impegnato per la prossima campagna elettorale europea e/o regionale: – che fine ha fatto la promessa da Lei fatta, 3 anni orsono, pochigiorni prima dell’apertura delle urne per il rinnovo del Consiglio Regionale della Campania: “il prossimo ottobreriaprirà l’ospedale di Cerreto Sannita e la riattivazione della struttura ospedaliera porterà anche all’assunzione di 30 infermieri e 30 operatori socio-sanitari”.
Infine, per quanto riguarda la volontà da parte del centrodestra di “voler affossare la sanità pubblica” è doveroso ricordare a chi mostra di avere memoria corta (e/o in malafede) che i tagli lineari al bilancio del ministero della Salute, più il blocco totale del turnover del settore, più il taglio di 27 mila posti letto negli ospedali fu deciso nell’anno 2012 dal governo presieduto dal professore Mario Monti ( dopo aver mandato a casa il Presidente Berlusconi con un complotto politico-finanziario) e proseguito nei 9 anni successivi con Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, tutti appartenenti e autorevoli rappresentanti del Partito Democratico.
Pertanto, se il Governatore De Luca vuole parlare di Sanità pubblica deve innanzitutto chiedere scusa e cospargersi il capo di cenere. E parlando di sanità pubblica non possiamo non ricordare quanto deciso da Romano Prodi con la Finanziaria 2007 e che obbliga migliaia e migliaia di cittadini che in questi giorni, in questi anni con urgenza sono stati costretti a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale e/o alle cure di un medico specialista e che hanno dovuto sborsare ben 25 Euro di ticket per le prestazioni d’urgenza non urgenti (il cosiddetto codice bianco) e 22,91 euro per una visita specialistica ambulatoriale grazie all’introduzione del cosiddetto “ticket-ricetta” di euro 10 Euro. A questi scippi realizzati dal Presidente Romano Prodi con la Finanziaria 2007 bisogna aggiungere il ticket di 1,50 euro per ogni medicina fino ad un massimo di 3 euro a ricetta deciso la sera del 30 dicembre 2006 dal Governatore Bassolino per far fronte alla voragine impressionante della sanità pubblica campana. Una misura che, al di là della sua formulazione tecnica e del modo frettoloso in cui fu adottata (nottetempo e senza alcuna concertazione), rivela un’incoerenza ignobile di chi si era sempre ferocemente schierato contro a qualsiasi ipotesi di ticket nella sanità.
Chiudiamo gli occhi per un attimo e cerchiamo di immaginare che cosa sarebbe successo se i ticket di 25 euro sul pronto soccorso, quello di 10 euro a ricetta per le prestazioni specialistiche e/o quello di 1,50 euro per ogni scatola di medicinali li avesse proposti il governo di centrodestra guidato dalla Presidente Meloni; come avrebbe reagito il sindaco pro tempore di Salerno, Vincenzo De Luca e tutti i difensori del cosiddetto “diritto alla salute” sancito dalla Costituzione?
Benevento 16/10/2023
Fiorenza Ceniccola
Consigliere Comunale – Guardia Sanframondi
Coordinatrice Forza Italia Giovani Benevento