Signore, nostra pace , vieni e non tardare


di Mons. Pasquale Maria Mainolfi 

La pace è il desiderio più profondo dell’animo umano. 
Spesso le vie per ottenerla non coincidono con le vie di Dio. 
Tutta la Bibbia è percorsa da un anelito di pace, dalla Genesi, nel segno dell’arcobaleno di pace, dopo il diluvio, fino all’Apocalisse, con la grandiosa visione della Nuova Gerusalemme. 
“Shalom” è la parola ebraica biblica che traduciamo in italiano con “pace”, ma essa non indica unicamente l’assenza della guerra ma anche benessere, armonia con se stessi, gli altri, la natura e con Dio, benedizione, prosperità, ricchezza, vita piena, giustizia, salvezza e felicità. Questa pace così bella e desiderabile non può venire se non da Dio e l’uomo biblico lo sa molto bene. Da qui la incessante preghiera per ottenere la pace. L’uomo di fede sa che Dio vuole la sua attiva collaborazione per costruire la pace sulla terra. 
L’ideale della pace nella storia viene però soppiantato da una forma solo terrena e limitata, infarcita di ingiustizie, compromessi e peccati. È la falsa pace imposta dai più forti, dai più ricchi, dai più furbi o la pace apparente della guerra fredda. 
La riflessione profetica e sapienziale nella Bibbia insorge con veemenza contro questa farsa della pace e si apre alla speranza dell’avvento della vera pace che solo in Gesù Cristo, Dio fatto uomo, trova finalmente la sua piena realizzazione. Cristo è la vera pace che gli angeli ed i pastori di Betlemme annunciano. Una pace destinata a tutti gli uomini che Dio ama. Gesù proclama che sono “beati i costruttori di pace” . Egli è il re di pace che su un asinello entra osannato in Gerusalemme. Il Risorto dona la pace ai suoi amici nel cenacolo. Egli  effonde lo Spirito Santo che ha, tra i suoi doni, la pace. Egli la nostra pace che ha riconciliato, redento, salvato ed esaltato l’umanità.
In questo nostro povero mondo bruciano innumerevoli conflitti che provocano milioni di morti, distruzioni, povertà, malattie, violenze, umiliazioni e persecuzioni. 
Spesso la pace scompare persino nelle nostre comunità parrocchiali e religiose, nelle nostre famiglie e in noi stessi . Solo se facciamo entrare il Signore nelle nostre vite, azioni, pensieri, desideri e sentimenti, potremo ricevere lo “shalom” per diffonderlo intorno a noi. Il prossimo Avvento ed il Natale ci ispirino questa accorata preghiera: “Vieni, non tardare, Signore nostra Pace!” Accogliamo tutti insieme Gesù, nato da Maria Vergine, nella verità e nella gioia.
Maranathà. Amen !

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