Fiorenza Ceniccola: -Goffredo Coppola merita di essere ricordato
Il Consiglio Comunale di Guardia Sanframondi nella seduta del 23 dicembre dello scorso anno ha rinviato alla valutazione della commissione Toponomastica la mia proposta di intitolare un luogo pubblico al prof.Goffredo Coppola. A distanza di 9 (nove) mesi non è stata deliberata alcuna decisione; pertanto, in attesa che la succitata commissione si decida ad esaminare la succitata proposta, è doveroso ricordare che il professore Goffredo Coppola nato a Guardia Sanframondi il 21 settembre 1898 da Pietro e Maria Ricca è stato pluridecorato della Prima Guerra Mondiale. Rimasto orfano in giovane età, si laureò in Lettere classiche all’università Federico II di Napoli, per poi trasferirsi a Firenze, dove si specializzò in Papirologia. Professore incaricato all’Università di Cagliari, il 1° dicembre 1934 ottenne la Cattedra di Letteratura Greca e poi quella di Letteratura Latina all’Alma Mater di Bologna, della quale fu pro rettore e poi rettore dal 18 dicembre 1943. Filologo e papirologo suoi saggi furono pubblicati da più riviste letterarie e da quotidiani quali Il Corriere della Sera e il Popolo d’Italia. Simpatizzante per il fascismo (come tanti milioni di altri italiani) aveva però privilegiato la vita culturale e fu solo alla fine degli anni 30 che cominciò ad impegnarsi sul piano politico. Vale la pena ricordare che Goffredo Coppola si rifiutò di firmare il cosiddetto Manifesto della Razza ( a differenza di centinaia e centinaia di intellettuali italiani).
Docente a Bologna nel 1935 chiese di partire volontario nella guerra d’Etiopia, ma la sua richiesta fu respinta per via dell’importante posizione accademica occupata.
Nel 1940 ci riprovò, e riuscì a partecipare alla spedizione contro la Francia.Vicesegretario della federazione del Partito nazionale fascista di Bologna, dopo il 25 luglio 1943 fu arrestato; liberato il 10 settembre, seguì le vicissitudini di Mussolini, assumendo la carica prima di prorettore e poi di rettore dell’università di Bologna.
Dopo la barbara uccisione di Giovanni Gentile assunse la presidenza dell’Istituto Italiano di Cultura e diresse il periodico “Civiltà fascista”, mensile di politica e cultura tentando inutilmente di promuovere un fronte nazionale per la riconciliazione degli italiani.
La sera del 25 aprile decise di partire con Mussolini alla volta della Valtellina, pur presentendo che quel viaggio sarebbe stato l’ultimo.
Anche il suo corpo fu esposto all’oltraggio in piazzale Loreto a Milano.
Mite uomo di lettere, che tanto aveva dato alla cultura italiana, pagò la colpa di aver coltivato la fede fascista: ucciso senza un processo o con un processo farsa. Il mondo culturale dell’Italia del dopoguerra ignorò i suoi studi e il suo valore. La sua attività di filologo e papirologo nello scorso decennio è stata però rivalutata e messa in luce grazie a due importanti volumi, Il papiro di Dongo ( dell’illustre professore Luciano Canfora) e Goffredo Coppola: un intellettuale del fascismo fucilato a Dongo ( di Andrea Jelardi, scrittore saggista e giornalista sannita).
Oggi mentre l’effige del rettore Coppola, realizzata nel 1952 da Gino Marzocchi, dal 1957 per volere dell’autorità accademica continua ad incombere nell’anticamera dello studio del rettore dell’Alma Mater di Bologna e il suo corpo dal Cimitero Maggiore di Milano, dove era stato sepolto insieme agli altri gerarchi, è stato esumato e traslato al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, nulla è stato fatto finora a Guardia Sanframondi per commemorarne la memoria e rispondere all’appello lanciato negli anni scorsi dallo scrittore Andrea Jelardi: “… E’ arrivato il momento di ricordare Goffredo Coppola in maniera tangibile nella terra che gli diede i natali, magari dedicandogli una strada, una biblioteca o quant’altro possa essere utile per additarlo alle giovani generazioni come esempio di studioso ed intellettuale fedele e coerente”.
Infine, a coloro che in questi mesi hanno manifestato dubbi e perplessità in merito a questa mia iniziativa, da pronipote di uno dei tanti giovani che hanno sacrificato la propria vita per difendere la Patria durante la seconda guerra mondiale, rispondo con una semplice domanda:– Chi non lo era nel ventennio, se voleva esercitare una qualsiasi professione?
Guardia Sanframondi 21/09/2023
Fiorenza Ceniccola
Consigliere Comunale – Guardia Sanframondi
Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento
Goffredo Coppola merita di essere ricordato
Il Consiglio Comunale di Guardia Sanframondi nella seduta del 23 dicembre dello scorso anno ha rinviato alla valutazione della commissione Toponomastica la mia proposta di intitolare un luogo pubblico al prof.Goffredo Coppola. A distanza di 9 (nove) mesi non è stata deliberata alcuna decisione; pertanto, in attesa che la succitata commissione si decida ad esaminare la succitata proposta, è doveroso ricordare che il professore Goffredo Coppola nato a Guardia Sanframondi il 21 settembre 1989 da Pietro e Maria Ricca è stato pluridecorato della Prima Guerra Mondiale. Rimasto orfano in giovane età, si laureò in Lettere classiche all’università Federico II di Napoli, per poi trasferirsi a Firenze, dove si specializzò in Papirologia. Professore incaricato all’Università di Cagliari, il 1° dicembre 1934 ottenne la Cattedra di Letteratura Greca e poi quella di Letteratura Latina all’Alma Mater di Bologna, della quale fu pro rettore e poi rettore dal 18 dicembre 1943. Filologo e papirologo suoi saggi furono pubblicati da più riviste letterarie e da quotidiani quali Il Corriere della Sera e il Popolo d’Italia. Simpatizzante per il fascismo (come tanti milioni di altri italiani) aveva però privilegiato la vita culturale e fu solo alla fine degli anni 30 che cominciò ad impegnarsi sul piano politico. Vale la pena ricordare che Goffredo Coppola si rifiutò di firmare il cosiddetto Manifesto della Razza ( a differenza di centinaia e centinaia di intellettuali italiani).
Docente a Bologna nel 1935 chiese di partire volontario nella guerra d’Etiopia, ma la sua richiesta fu respinta per via dell’importante posizione accademica occupata.
Nel 1940 ci riprovò, e riuscì a partecipare alla spedizione contro la Francia.Vicesegretario della federazione del Partito nazionale fascista di Bologna, dopo il 25 luglio 1943 fu arrestato; liberato il 10 settembre, seguì le vicissitudini di Mussolini, assumendo la carica prima di prorettore e poi di rettore dell’università di Bologna.
Dopo la barbara uccisione di Giovanni Gentile assunse la presidenza dell’Istituto Italiano di Cultura e diresse il periodico “Civiltà fascista”, mensile di politica e cultura tentando inutilmente di promuovere un fronte nazionale per la riconciliazione degli italiani.
La sera del 25 aprile decise di partire con Mussolini alla volta della Valtellina, pur presentendo che quel viaggio sarebbe stato l’ultimo.
Anche il suo corpo fu esposto all’oltraggio in piazzale Loreto a Milano.
Mite uomo di lettere, che tanto aveva dato alla cultura italiana, pagò la colpa di aver coltivato la fede fascista: ucciso senza un processo o con un processo farsa. Il mondo culturale dell’Italia del dopoguerra ignorò i suoi studi e il suo valore. La sua attività di filologo e papirologo nello scorso decennio è stata però rivalutata e messa in luce grazie a due importanti volumi, Il papiro di Dongo ( dell’illustre professore Luciano Canfora) e Goffredo Coppola: un intellettuale del fascismo fucilato a Dongo ( di Andrea Jelardi, scrittore saggista e giornalista sannita).
Oggi mentre l’effige del rettore Coppola, realizzata nel 1952 da Gino Marzocchi, dal 1957 per volere dell’autorità accademica continua ad incombere nell’anticamera dello studio del rettore dell’Alma Mater di Bologna e il suo corpo dal Cimitero Maggiore di Milano, dove era stato sepolto insieme agli altri gerarchi, è stato esumato e traslato al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, nulla è stato fatto finora a Guardia Sanframondi per commemorarne la memoria e rispondere all’appello lanciato negli anni scorsi dallo scrittore Andrea Jelardi: “… E’ arrivato il momento di ricordare Goffredo Coppola in maniera tangibile nella terra che gli diede i natali, magari dedicandogli una strada, una biblioteca o quant’altro possa essere utile per additarlo alle giovani generazioni come esempio di studioso ed intellettuale fedele e coerente”.
Infine, a coloro che in questi mesi hanno manifestato dubbi e perplessità in merito a questa mia iniziativa, da pronipote di uno dei tanti giovani che hanno sacrificato la propria vita per difendere la Patria durante la seconda guerra mondiale, rispondo con una semplice domanda:– Chi non lo era nel ventennio, se voleva esercitare una qualsiasi professione?
Guardia Sanframondi 21/09/2023
Fiorenza Ceniccola
Consigliere Comunale – Guardia Sanframondi
Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento