Chi pensa d’essere arrivato gl’è bello e finito 

Un antico detto toscano recita: Chi pensa d’essere arrivato gl’è bello e finito!

Questo è lo spirito giusto per vivere il nostro tempo, caratterizzato da grande incertezza e volatilità.

All’esame di maturità di quest’anno una delle tracce d’italiano era su di un brano di Piero Angela, morto neanche un anno fa.

Nel suo ultimo libro, “Dieci cose che ho imparato”, il grande giornalista e divulgatore scientifico attribuisce un valore essenziale alla creatività umana nella corsa verso l’innovazione e il progresso. 

Il suo concetto di “ricchezza immateriale” è già presente nella Divina Commedia.

Il Sommo Poeta, infatti, fa dire ad Ulisse: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” In altre parole, più del soldo in tasca conta quello che hai in testa!

Solo così possiamo pensare di essere competitivi nel mercato del lavoro e, una volta entrati, di poterci restare in una posizione dominante.

Tempo fa lavoravo in un’azienda della nostra provincia che riceveva commesse pubbliche.

All’inizio era un vero gioiellino. La proprietà formava il proprio personale e investiva in nuove attrezzature. Ad un certo punto, però, ha smesso di credere che ciò fosse necessario. 

Con il passare del tempo eravamo convinti, proprietà e dipendenti, che le commesse di lavoro ci sarebbero state comunque assegnate.. a prescindere! Era come se fossimo usciti dal fiume per sottrarci alla sua corrente.  Ce ne stavamo lì, adagiati su di una sponda. Avevamo smesso di lottare!

Così facendo, pian piano, abbiamo visto diminuire il fatturato e perdere quote di mercato. Il risultato è stato il ridimensionamento di quell’azienda. Per noi dipendenti ricominciare è stata davvero dura.

Lo è stato ancor di più per chi come me ha scelto di restare qui a Benevento. Mi corre l’obbligo, a tal proposito, di ringraziare gli amici di Ansi Formazione.  È solo grazie a loro se ho ritrovato il coraggio di rientrare in acqua e affrontare la corrente.  Ultimamente faccio un sogno ricorrente. 

Sono su di un treno che attraversa mille paesaggi, uno più bello dell’altro.  Non saprei dirvi dove sono diretto. So solo che durante questo viaggio interminabile mi addormento. A svegliarmi è sempre uno strano controllore. La sua pronunciata gobba sul naso non lascia adito a dubbi, è Dante Alighieri!

Gli chiedo: Sono forse arrivato? Lui sorridendo mi risponde: Chi pensa d’essere arrivato gl’è bello e finito!  

In fede

Beniamino Furno

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