Partecipazione di Fiorenza Ceniccola al Consiglio comunale aperto sulla sanità
Ieri 26 giugno si è svolto a Palazzo Mosti, sede del comune di Benevento, il consiglio aperto sulla sanità a cui ha partecipato anche la consigliera Fiorenza Ceniccola, coordinatrice provinciale Forza Italia Giovani, che ha dichiarato: “ Ho voluto partecipare a questo importante momento di confronto pubblico, che non si svolgeva da circa 20 anni, per testimoniare e rappresentare anche fisicamente le ansie e le aspettative di vita di una comunità formata da migliaia e migliaia di persone che vivono nella parte alta della valle del Titerno (compresa tra San Lupo e Pietrarojae passando per San Lorenzo Maggiore, Guardia Sanframondi, Castelvenere, Cerreto Sannita, San Lorenzello, Faicchio e Cusano Mutri) a cui l’ASL di Benevento ha deciso di togliere l’ambulanza con medico a bordo con la scusante di non avere “medici a disposizione”. Una decisione che è difficile da accettare dopo aver letto quello che è stato deciso di fare per San Salvatore Telesino e Limatola e considerando che nessuno si è preoccupato, finora, di chiedere la disponibilità dei medici attualmente in servizio sulle ambulanze del 118 a ricoprire i turni eventualmente “scoperti” presso la postazione SAUT/PSAUT di Cerreto Sannita. Senza fare polemica, mi sia consentito di ricordare che ogni anno sono ben 70 mila le persone vittime di arresto cardiaco improvviso in Italia e senza considerare i morti per ictus ed altri eventi caratterizzati da situazioni cliniche di emergenza. Sono circa 170 morti ogni giorno solamente per arresto cardiaco e in molti casi si tratta di giovani adulti. Persone che potrebbero essere salvate con un soccorso tempestivo, che può realizzarsi solamente con medico a bordo del mezzo di soccorso. Per tale motivo, mi auguro che dopo l’incontro odierno che ha visto tutta la Politica sannita fortemente impegnata (a prescindere dalle appartenenze partitiche)qualcuno recepisca le osservazioni emerse nel dibattito e riesca a trovare le cento buone ragioni per dare una risposta positiva anche al grido di dolore e di angoscia che si alza dai cittadini che vivono nella parte alta della cosiddetta Valle del Vino della Campania”.