S. Antonio pensaci tu!
S. Antonio è sempre stato uno di famiglia.
La sua statua in carta pesta, con in braccio Gesù Bambino e nell’altra mano il santo Vangelo, apparteneva al mio bisnonno e avrà più di cent’anni!
In una foto ricordo tra le più belle che ho, a vegliare sulla mia dolce mammina nel giorno della sua prima Comunione, c’èproprio il nostro S. Antonio.
La donna riflessa nello specchio, invece, è nonna Concetta.
Nonna Tetta, così la chiamavamo in famiglia, era molto devota al Santo e tutte le sere recitava il rosario proprio davanti alla sua statua.
Quando da piccolo i miei genitori non riuscivano a portarmi con loro, mi lasciavano sempre in compagnia di mia nonna.
Io da bambino ero una vera peste e proprio in quelle circostanze davo il meglio (peggio) di me: Mi aggiravo furtivo per la casa in cerca di qualche cattivo servizio da compiere.
La facevo disperare a tal punto, la mia povera nonna, che in lacrime si rivolgeva a S. Antonio e così lo pregava: “S. Antonio pensaci tu! Mettigli il buono in testa a questo monello. Perché se crescendo dovrà far soffrire i suoi genitori e quanti gli sono accanto, allora S.Anto’ non indugiare … pigliatillo!”
Oggi c’è ben altro monello che si aggira per l’Europa. Il suo nome è Vladimin Putin.
Questo ciuccio vecchio sta spargendo morte e distruzione da oltre un anno.
Con la recente distruzione della diga Nova Kakhovka sul fiume Dnipro, poi, ha superato la linea rossa della sopportabilità.
Le conseguenze di questo vile attentato sono un immane disastro umanitario e ambientale.
Migliaia di persone sfollate e un territorio, che rappresenta un terzo della produzione agricola ucraina, letteralmente annientato.
Si sta affamando un Paese!
I grandi della terra e il Santo Padre non riescono proprio a persuaderlo dal continuare questa sua folle operazione speciale, a danno dell’Ucraina e dell’Europa intera.
Io, di fronte a tanta devastazione, non posso far altro che rivolgermi in lacrime a S. Antonio e pregarlo, proprio come mi ha insegnato la mia dolce nonnina: “S. Antonio pensaci tu! Mettigli il buono in testa a Putin. Fa che possa presto ritirare l’esercito russoe far finalmente pace con Zelensky.
Perché diversamente, continuando in questa sua pazza ossessione di conquista dell’Ucraina, sicuramente ulteriori sofferenze ingiuste e insensate provocherà.
Se così fosse, S.Anto’ non indugiare … pigliatillo, pigliatillo!”
In fede
Beniamino Furno
P.S. Ringrazio l’amico Italo Mustone per il prezioso lavoro di restauro eseguito quasi 15 anni fa. A quel tempo la cara nonna Tetta era ancora in vita. Mi emoziono ancora oggi nel ricordare quanto fu felice di poter ammirare S. Antonio restaurato. Mi piace pensare che fu proprio così che lo vide per la prima volta, quasi un secolo fa.