“Distretto del commercio Alto Sannio” Quale direzione si vuole dare all’iniziativa? È la domanda posta dal consigliere comunale di San Marco dei Cavoti Donato Costantini
I Distretti del Commercio (DD 507 del 23/12/2021), rappresentano sicuramente una modalità di valorizzazione territoriale innovativa per promuovere il commercio.Interessarsi alla loro genesi significa interessarsi al futuro economico e sociale del nostro Fortore. Aprire un dibattito allargato anche agli attori del territorio potrebbe essere un punto di svolta.Ad oggi sappiamo che si è costituita un’associazione di ben 27 comuni denominata “Distretto del commercio Alto Sannio” che abbraccia un’area eterogenea che va dal Miscano alle pendici del Matese per stimolare e promuovere realtà produttive già radicate sul territorio.Bene, quale direzione si vuole dare concretamente all’iniziativa?Si è davvero tenuto conto delle realtà affermate da decenni in alcuni dei nostri piccoli comuni? Permettetemi di pensare al settore dolciario della nostra San Marco dei Cavoti, alla Falangina di Baselice, al caciocavallo di Castelfranco in Miscano, alla marchigiana di San Giorgio la Molara, per citarne alcune. Mi chiedo e vi chiedo, come si intende coniugare questi interessi specifici tra di loro e soprattutto come si pensa di gestirli ammesso che sia questo l’obiettivo del Distretto? Se non fosse ben chiaro, ribadirei che stiamo parlando del nervo delle economie locali. Siamo tutti consapevoli degli indicibili sacrifici a cui sono sottoposti i nostri imprenditori per tenere in piedi le loro attività, auguriamoci di non sovraccaricarli di altri inutili orpelli privi di scopo. Pensando alla mia comunità per esempio ricordo “esperimenti” del passato che hanno prodotto il nulla elevato alla ennesima potenza. Sia ben chiaro, non voglio sembrare polemico ma rivivere certe esperienze francamente credo se ne possa fare davvero a meno. E’ inutile tentare di spendere risorse a pioggia perché disponili, diamo un senso ai sacrifici. Non è il momento per raccogliere un altro fallimento.La mia disponibilità personale e istituzionale è massima purché si parli concretamente di futuro e di lavoro. Non voglio sembrare presuntuoso o troppo campanilista, ma permettetemi di fare un’ultima ma non meno importante considerazione.Il Comune di San Marco, più degli altri, aveva tutti i requisiti per essere punto di riferimento e Comune capofila, ma così non è stato… Pensiamo alla storica Festa del torrone e alla commercializzazione in tutto il mondo del croccantino, al museo degli Orologi da torre e al Museo della pubblicità, packiging e commercio, non dimenticando il pluridecennale polo tessile ed una strada a scorrimento veloce, la Fortorina. Cosa poteva osteggiare il decollo della comunità sammarchese e far da volano alle comunità limitrofe? Pensiamo, per un attimo, alla Falanghina che ha fatto crescere così tanto i territori della valle telesina.Troppo spesso noi deleghiamo alla politica le decisioni di interesse collettivo, come è giusto che sia, non ci son dubbi, ma siccome alcune questioni potrebbero incidere irreversibilmente sul destino di un territorio già troppomartoriato come il nostro, sarebbe stato opportuno, trattarle in sinergia con tutte le forze e le espressioni del territorio sì ma anche con “gli addetti al lavoro”, con cloro che fattivamente e fisicamente “producono”.!Consigliere Comunale Donato Costantini