Il beneventano San Giuseppe Moscati antesignano e patrono del 118
di Mons. Pasquale Maria Mainolfi
Resto sempre più convinto che la Provvidenza, nei secoli passati come nel presente, assegna a Benevento un ruolo straordinario, strategico e sorprendente. Un rapido viaggio nella memoria della Terra Sannita aiuta a cogliere le ragioni di questo disegno superiore tracciato dalla Provvidenza: Benevento colonia romana, la via Appia, regina delle strade verso l’Oriente, la via Traiana, monumenti prestigiosi che la rendono ancora oggi uno straordinario museo all’aperto, culto di Iside e le sculture egiziane, nuova gloria con la dominazione longobarda, Principato nel 744 con Arechi II, la conversione dei longobardi al cattolicesimo con Teodorata , moglie del duca Romualdo, e San Barbato, la presenza di angioini, aragonesi, barbari e francesi, fino al lungo dominio dello Stato Pontificio, un feeling ben saldo, durato 800 anni, fino al 1860 con l’annessione al Regno d’Italia, la missione impareggiabile svolta dal cardinale Orsini, futuro Benedetto XIII, la Janua Major, il corpo dell’Apostolo San Bartolomeo, il culto della Madonna delle Grazie, la cultura, il Seminario regionale Pio XI, e poi la moltitudine di martiri e testimoni della fede che fanno di Benevento la “capitale della santità “. Benevento è veramente “Terra di santi ” dal vescovo beneventano San Gennaro a San Pio da Pietrelcina. A Benevento nacque il 25 luglio 1880 il laico San Giuseppe Moscati, clinico di fama internazionale che operò e poi morì a Napoli il 12 aprile 1927, canonizzato al termine del sinodo sui laici il 25 ottobre 1987, testimone mirabile della “nuova alleanza” tra Scienza e Fede, tra medicina e preghiera, tra rigore scientifico e amabile carità espressa persino dal messaggio accanto al cestino posto all’ingresso del suo studio: “Chi ne ha ne metta, chi non ne ha ne prenda”. Ora, da un anno, il medico santo beneventano, è patrono del sistema di Emergenza Territoriale 118 : “un vero antesignano del 118”, ha affermato Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società Italiana sistema 118 (SIS 118), nel suo recente incontro col Cardinale Matteo Maria Zuppi,
presidente della CEI, presso la sede romana della Conferenza Episcopale Italiana. È stata la Santa Sede, nell’aprile 2022, in piena pandemia, a proclamare San Giuseppe Moscati, santo patrono del Sistema di Emergenza Territoriale 118, a coronamento di un iter triennale attivato in seguito ad una iniziativa dello stesso SIS 118, che ha visto la raccolta di 7.000 firme in tutto il territorio nazionale. Il presidente della CEI ha auspicato: ” San Giuseppe Moscati diventi nella vita di tutti i giorni, motivo di ispirazione per tutti gli operatori del Sistema 118, cui va il nostro ringraziamento per il loro operato, che si traduce in rapidità ed efficacia del soccorso “. San Giuseppe Moscati è considerato antesignano del 118 : per mentalità e stile di vita, era lui ad accorrere tempestivamente, il prima possibile, presso gli ammalati uscendo dall’ospedale degli “incurabili” per soccorrere soprattutto quelli che versavano in condizioni più critiche. Ancora oggi dunque il nostro amato scienziato rimane un faro nella notte per la sanità che versa in condizioni sempre più critiche e in questo particolare momento storico ha sempre più bisogno di intensificare i percorsi di umanizzazione delle cure e non solo a livello nazionale, soprattutto nel settore specifico dell’emergenza sanitaria. L’incontro presso la sede romana della CEI si è svolto lo scorso 12 aprile, giorno della memoria liturgica di San Giuseppe Moscati. Per questo storico evento si sono organizzate tante iniziative. Presso l’Università Campus Biomedico di Roma si è tenuta una tavola rotonda dal titolo: “Il nostro buon Moscati, Medicina e Santità nella Napoli d’inizio Novecento “, un appuntamento che segue anche l’avvio e la preparazione del centenario della morte di San Giuseppe Moscati (1880-1927). Ci chiediamo: per questo storico evento la “Dormiente del Sannio” si sveglierà? Ce lo auguriamo con tutto il cuore