Una nota di Angelo Moretti (Civico 22) sull’aggressione subita dal Benevento Calcio in autostrada
Mi vergogno profondamente per quei sanniti che hanno messo a rischio le loro vite e quelle di altre persone nel mezzo di un’autostrada italiana, accecati dalla frustrazione di una sconfitta.Mi vergogno per l’aggressione fisica fatta ad un gruppo di giocatori di calcio, che hanno avuto la colpa di perdere. La Benevento delle serie A è sprofondata nelle classifiche più basse e più becere della società italiana, sull’autostrada più che sul campo.
Ma nessuno si senta estraneo ai fatti: se un gruppo di beneventani si è sentito “autorizzato” a poter compiere un raid del genere, significa che la nostra cultura civica è allo sbando più totale.
Conosco migliaia di tifosi della “strega” autenticamente innamorati della maglia che non l’avrebbero mai sporcata così, che hanno sempre onorato la loro fede calcistica con la presenza e con l’allegria, con la critica e la battuta sagace, mai con la violenza.
Io sono da sempre un curioso del calcio e un non-tifoso, ma di fronte ad un fattaccio del genere penso che sia il caso di tornare in campo tutti.
Non basta condannare quel gruppetto di criminali che ha assalito il bus, è urgente ristabilire un patto sociale contro la frustrazione, un patto che prenda in carico sul serio il futuro dei nostri giovani perché dia loro un nesso tra l’appartenenza ad un comune destino beneventano e la ricerca della felicità.
Benevento non merita di essere rappresentata in Italia da un gruppo di violenti e matti.
Benevento merita di imparare a prevenire un fatto del genere, generando veri anticorpi.Da oggi, da quel fatto orribile di ieri, siamo tutti coinvolti nella risalita, tifosi e non tifosi. Forza Benevento!