Intervento di un nostro lettore sulla”Tregua Fiscale” del governo Meloni : ”Si salvi chi può!”
Atto primo, scena iniziale di una delle commedie più belle del grande Eduardo De Filippo. Il bravissimo e giovanissimo Carlo Lima, nel ruolo di Amedeo figlio di Gennaro Jovine (interpretato da Eduardo), così parla: “Se uno vedesse che la classe dirigente filasse dritto, allora sarebbe l’uomo più malamente se parlasse così. Ma quando uno vede che chi deve dare il buon esempio è solo un mariuolo, allora pensa: Ma lo sai che c’è? Fotti tu, fotto pur’io.. si salvi chi può!”
Sono trascorsi quasi 80 anni dalla prima rappresentazione teatraledi Napoli milionaria (15 marzo 1945 Teatro San Carlo – Napoli), eppure il contenuto di quei dialoghi è, ancora oggi, di grande attualità.
D’altra parte, la nostra classe politica non ha certo dato di sé una bella immagine negli ultimi decenni.
Purtroppo, la società di oggi si è parecchio liquefatta e con essa tutti quei valori di onestà, sacrificio e dignità che i nostri nonni e genitori hanno sempre cercato d’infonderci. La legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni ha previsto un insieme articolato di misure, identificato unitariamente con la denominazione di Tregua fiscale.
Questi i maggiori provvedimenti: Regolarizzazione delle irregolarità formali, Ravvedimento speciale delle violazioni tributarie, Definizione agevolata delle controversie tributarie, Stralcio dei debiti fino a euro 1000, etc.
In questi giorni è partito il conto alla rovescia per la rottamazione dei debiti affidati in riscossione all’Agenzia delle Entrate dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022, il cui termine è fissato al 30 aprile 2023. I contribuenti aderendovi verseranno il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora, quelli iscritti a ruolo e l’aggio. Sarà possibile pagare in un‘unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni.
In generale, tutte le misure inserite nella Tregua fiscale permetteranno ai contribuenti di definire con modalità agevolate la pretesa tributaria. Potranno far finalmente pace con il fisco! In verità, in Italia una vera e propria guerra all’evasione non c’è mai stata. Infatti, la definizione agevolata di ruoli e cartelle si chiama anche Rottamazione –quater (?!).
Qui a Benevento e nel Sannio ci sono molti artigiani e commercianti che non ricordano più se l’acqua del mare è bagnata! Troppo tempo è passato dall’ultima volta che si sono concessiquesto lusso.
Però ogni mattina hanno alzato la propria saracinesca e a fine mese hanno sempre pagato tutti i loro debiti. Io penso che tutti i condoni siano dannosi per il nostro sistema Paese.
Non serve scomodare la Costituzione e i suoi articoli per capire che le minori entrate dello Stato comportano anche minori servizi resi alla collettività, a danno soprattutto dei soggetti più fragili.
Inoltre, la concorrenza sleale di operatori economici non in regola con i tributi distrugge il mercato.
Questi pseudo imprenditori potranno offrire alla propria clientela prodotti e servizi ad un prezzo molto più basso, rispetto a quello praticato da tutti gli altri.
Un Paese serio dovrebbe diffondere un diverso messaggio: i debiti, compresi ovviamente quelli tributari, vanno sempre onorati!
È giusto soccorrere chi è in difficoltà, ma bisognerebbe anche premiare chi è stato più bravo di altri a far quadrare i conti. Ad esempio, si potrebbe ridurre la base imponibile di chi possiede una storica regolarità fiscale e contributiva. Insomma, i vantaggi per questi imprenditori virtuosi dovrebbero essere maggiori e in misura più che proporzionale rispetto ai vantaggi ottenuti da chi ricorre ai vari escamotage o aiuti di Stato.
In assenza di queste misure premiali, i condoni sono anche altamente diseducativi.
I bravi ed onesti operatori economici potrebbero una mattina svegliarsi e dire: “Ma lo sai che c’è? Fotti tu, fotto pur’io.. si salvi chi può!”
Beniamino Furno