L’Associazione Italiana Giovani Avvocati visita il carcere di Benevento
In occasione delle festività antecedenti la Pasqua, l’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), focalizza la propria attenzione sul mondo carcere, attraverso il proprio Osservatorio Nazionale (ONAC), che nella giornata del 05 aprile ha visitato numerose carceri sul territorio nazionale (circa 35 istituti penitenziari).
La delegazione della sezione di Benevento, formata dagli avvocati Domenico Cozzolino, Francesco Capuozzo, Stefano Travaglioneed Ottavia Sarno, ha visitato la Casa Circondariale di Benevento, accompagnata dal Direttore Gianfranco Marcello e dalla Comandante della Polizia Penitenziaria Linda De Maio, avendo l’opportunità di conoscere alcuni degli spazi interni ed esterni del carcere, oltre ad avere una panoramica sull’intera struttura e sulla sua gestione.
In particolare, i giovani avvocati, hanno visitato l’area didattica, dove i detenuti e le detenute hanno la possibilità di seguire lezioni, anche a distanza ed il locale sartoria, in cui vengono svolti numerosi lavori di cucito, attività che, unitamente a tante altre, hanno la funzione di arricchire ed impegnare costruttivamente la vita di chi è in carcere.
Durante l’incontro, inoltre, la delegazione ha avuto informazioni sui numeri della struttura penitenziaria, sulle possibilità future dei detenuti, sulle condizioni degli stessi, facendo emergere una situazione in cui, seppur con tante difficoltà dovute al sottodimensionamento dell’organico ed alla carenza di strumenti utili, la struttura -e l’amministrazione della stessa- mostrano di avere un grande potenziale ed, in ogni caso, di sfruttareegregiamente quanto in loro possesso.
La giornata ha rappresentato per la delegazione Aiga una intensa esperienza, sia sotto il profilo professionale sia umano, nonchéun’occasione utile per sensibilizzare la comunità, forense e non, sulle condizioni in cui versano le carceri del nostro Paese, con l’obiettivo, attraverso l’Osservatorio Nazionale, di favorire l’incontro con un mondo apparentemente molto distante, ma che in realtà tocca da vicino la vita dell’intera comunità; per tale motivo, dunque, sarebbe auspicabile un considerevolemiglioramento della vita, sia dei detenuti sia di coloro che all’interno delle mura carcerarie, svolgono quotidianamente la propria attività lavorativa e che dovrebbero essere messi in condizione di farlo nel migliore dei modi.
L’Aiga e l’Onac auspicano una sempre più stretta collaborazione con il mondo del carcere, al fine di trovare sempre più strumenti che possano consentire il raggiungimento della funzione di reintegrazione e di riabilitazione socio-educativa che il nostro Ordinamento giudiziario, a livello costituzionale, attribuisce all’istituto della detenzione, che dovrebbe sempre tutelare i diritti di chi vi è costretto