L’Olocausto Planetario
Mai aver paura della Verità
−La Verità vi farà liberi! –
Tutti siamo stati posti, ancora un volta, il 27 gennaio, davanti alla Memoria della SHOAH e dentro lo strazio della tragedia immane del male e della morte.
Nell’abisso del terrore e dell’annientamento sono stati travolti 6 milioni di Ebrei e molte altre migliaia di creature dichiarate “indegne di esistere”.
L’ideologia dissennata del feroce totalitarismo nazista aveva programmato, nel cuore tormentato dell’Europa già in guerra, l’eliminazione dalla faccia della terra di un intero Popolo, della sua Civiltà e del patrimonio culturale e religioso della sua grandiosa Tradizione.
Pochi giorni dopo, il 7 febbraio, “la Giornata della Vita”: per chi l’ha vissuta un’esperienza di sgomento e di angoscia e insieme di gioia e di speranza; e di preghiera per la vita che viene all’accoglienza della tenerezza e della cura nella comunità familiare e civile, dopo aver attraversato il rischio mortale del rifiuto e della soppressione.
La Vita è Dio che moltiplica nello spazio-tempo della storia la Creazione e la Generazione dell’Umanità e ne benedice e accompagna i percorsi esistenziali, personali e comunitari in una mirabile relazione umano-divina di Fede, di Speranza, d’Amore.
La Vita è il “tutto” di Dio e il “nulla “ dell’uomo.
Ma l’uomo, al quale viene donato l’essere, è dotato di una potenza decisiva, la Libertà: e può dire “Sì” o “No” alla Vita per sé e per gli altri; può rispettare la Vita e la dignità di chi la incarna; può difenderla dall’offesa del potere e dalla sopraffazione della violenza.
Noi umani apparteniamo alla razza dei Cainiti e il nostro volere, se privo di guida e di grazia, si disperde e si corrompe.
Ed oggi il pensiero umano subisce l’arroganza di filosofie immanentistiche e materialistiche che non si misurano con la Verità tutta intera, ma si muovono consegnandosi al potere del mondo, della carne, del denaro e cedendo al primato razionalistico della straordinaria potenza scientifica e tecnologica e al dominio degli interessi dei padroni della Terra.
Ecco perché oggi trionfa in tutto il mondo un imperialismo folle e violento che disprezza la Vita, rifiuta la Libertà, condanna l’Amore.
E diventa sempre più evidente e visibile la scomposizione drammatica della base culturale, educativa, morale, etica, politica e giuridica della Civilizzazione cristiana dell’Occidente.
Il “germoglio” vitale della creatura umana, destinata naturalmente a vivere la Bellezza, la Bontà, la Responsabilità e la Felicità della vita, viene, con l’autorità della legge, consegnato alla pena capitale.
E l’orribile esecuzione della condanna – la soluzione finale – con il martirio della povera vittima innocente, è affidata, ahimè , all’Istituzione sanitaria della salute, della protezione e della cura.
Grandezza demoniaca della “sovranità democratica”, che copre e nasconde l’arrogante virulenza totalitaria e la crudeltà istituzionale!
Ma non c’è in Italia una Corte Costituzionale?
E su quali Principi e Valori della Costituzione “più bella del mondo” sono stati legittimati lo sfascio della famiglia, della maternità e della paternità e la soppressione della filialità.
Il 24 gennaio scorso, alla Camera dei Deputati, è stato approvato con 257 favorevoli e 3 astenuti su 260, un Ordine del giorno, della deputata Stefania Ascari, nel quale si legge: La Camera impegna il Governo ad astenersi dall’intraprendere iniziative di carattere anche normativo, volto ad eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge 194 del 1978.
Il sistema di tutele per chi? purtroppo non per il nascituro!
L’aborto per legge, introdotto agli inizi del XX secolo dal regime del materialismo ateo nella Russia di Lenin viene accolto nel 1974 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America e fa il suo ingresso nell’Europa della democrazia e della libertà; in Italia viene approvato nella fase più disgraziata e tragica del terrore omicida, durante i cinquantacinque giorni dell’eroica e dolorosa “agonia” di Aldo Moro e della destrutturazione dell’impianto costituzionale del Paese.
Ora la Camera dei Deputati, con generoso impeto istituzionale, all’unanimità ha stabilito che la 194/78 per i prossimi anni non si tocca. Non si tocca!
Negli USA, invece, la Corte Suprema ha abolito la sentenza del 1974 e la Francia ha respinto la Costituzionalità dell’aborto.
Può la Vita – la sua essenza, il suo valore, la sua sacralità – esser consegnata all’arbitrio di maggioranze parlamentari?
Esistono ancora Vite “indegne di essere vissute”?
La persona è o non è inviolabile? Chi può appropriarsi del “diritto di vita e di morte”?
Lo Stato era stato concepito come luogo istituzionale di garanzia a servizio dell’uomo e del cittadino.
La 194/78 non ha un fondamento morale ed etico, perché afferma e autorizza la violenza del potere sull’essere come è avvenuto nei lager nazisti, nelle foibe slave, nei gulag sovietici, …
Ma ci sono ancora Cattolici in Parlamento che credono ancora nella Creazione, nella provenienza della creatura umana – immagine e somiglianza di Dio Amore − dal Logos divino ed eterno?
Mai, ha scritto Benedetto XVI, è stato pensato che l’uomo avesse la disponibilità dell’essere umano, della Vita umana; … il Padre celeste ama sia l’embrione che l’uomo adulto.
La presunzione del Pensiero moderno non vuole riconoscere la presenza di Dio nella storia e afferma che è l’uomo “la misura di tutte le cose”.
Davanti agli uomini stanno la Vita e la Morte, il Bene e il Male recita il Siracide.
Una grande Mistica del novecento, Luisa Piccarreta : “quanto è difficile, in questi tristi tempi, trovare chi manifesti questa semplice verità – l’inviolabilità della vita – anche nel clero, tra i religiosi e i devoti”.
I dominatori di questo mondo non hanno rinunciato all’essenza del Comunismo e del Nazismo, ideologie dell’ingiustizia, della menzogna, del male e della morte.
Madre Teresa di Calcutta, nella sua testimonianza santa continua ad ammonirci:
L’aborto è il più grande nemico della pace, perché se una madre può uccidere il figlio significa che gli esseri umani hanno perso totalmente il rispetto per la vita e più facilmente possono uccidersi a vicenda.
E il nostro Padre Pio da Pietrelcina:
Se un giorno finiranno gli aborti volontari, nel mondo finalmente regnerà la Pace.
Nel luogo biologico più intimo e sacro della donna fecondata per la procreazione si consuma il misfatto sacrilego più orribile della storia umana.
E la nostra ipocrisia della legalità costituzionale propone le stolte ragioni dell’ “insignificanza” del concepimento e della “vulnerabilità” del concepito.
Scatta il veto per il nuovo essere nascente di entrare nel mondo della luce.
Così la Modernità, dopo “la morte di Dio”, rovina nella “morte dell’uomo”. E, perduto il criterio della santità e la misura naturale del vivere, non riconosce la meraviglia dell’atto creativo e non accoglie l’eredità storica più alta dell’intelligenza dell’Amore e della Pietà. La Civiltà democratica finisce, essa stessa, nella morsa totalitaria della grande Negazione: il rifiuto della Verità, della Libertà e dell’Amore, capisaldi eterni della Vita.
Con l’affermazione della Menzogna e della Morte, solo nel 2020, è stato negato il nascere a 42 milioni di bambini ed ora, negli Stati di New York e della California si autorizza, orribile a dirsi, l’aborto fino al nono mese, fino al parto.
Il Cielo è nel lutto e nel pianto per la Crocifissione della Vita sulla Terra.
Allora, che dire, che sperare, che fare?
Nel “Giorno del Ricordo” per il genocidio degli italiani in Dalmazia, Sergio Mattarella Presidente della Repubblica ha ammonito: Mai aver paura della Verità! La Verità vi farà liberi”
Che questa altissima ispirazione imprima alla testimonianza civile, culturale, politica e religiosa delle nostre genti il coraggio di lottare per la vita e l’umiltà di difenderla sempre dagli egoismi e dalla violenza nella famiglia, nella comunità educativa e nella società civile. La Chiesa risvegli i credenti e rianimi i Testimoni veri della Libertà, dell’Amore e della Pace.
Dobbiamo tutti uscire dall’oscuro labirinto della viltà, dell’occultamento e del colpevole silenzio per riaffermare la meravigliosa identità umana e divina del nostro esserci nella storia e nell’eternità.
Davide Nava