Un’altra esibizione del balletto di Carmen Castiello insieme al Jazzensemble del Conservatorio, nell’ambito di InCanto di Natale

 

Anche questa edizione di InCanto di Natale Pax Cordis, la settima per la precisione, che ci ha accompagnati da sabato 03 dicembre 2022 all’08 gennaio 2023, si è conclusa. La rassegna é finita in bellezza  l’08 gennaio, con un bellissimo concerto del Quintetto di Fiati dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, composto da vari professori: al flauto, Andrea Oliva; all’oboe, Francesco Di Rosa; al clarinetto, Stefano Novelli; al  fagotto, Andrea Zucco;  al corno, Alessio Bernardi. 

  Per questo evento, bisogna ringraziare il direttore artistico, Renato Giordano, che ha curato la scelta degli spettacoli che ci hanno dato tantissime emozioni, emozioni che ci hanno tenuto compagnia in questo importante momento di festa dell’anno, con performance di canto e musica,con artisti di grande spessore, con la danza che ha ospitato in due occasioni la Compagnia di Balletto di Benevento di Carmen Castiello.

 Molto toccante è stato lo spettacolo in cui i ballerini, insieme alla “Nicola Sala Jazzensemble” del Conservatorio “N.Sala” di Benevento, composta dai Maestri Valerio Mola al  contrabasso, Antonino Armagno al pianoforte; al sax soprano, Giuseppe Capriello al sex soprano, con il suono della bellissima tromba di Angelo Cioffi; Emanuela Pepe e Sara Marra  ai violini, a Mario Crisci al violoncello,  Ida Rispoli alla viola, tutti diretti dal M. Leonardo De Lorenzo, alla batteria, hanno dato vita al ricordo del figlio dello stesso Maestro, Francesco, a cui è stato dedicato il concerto.

 Su uno dei brani, Musica per girasoli, hanno ballato due uomini: Mirko Melandri e Giuseppe Miraglia, con una donna, Giselle Marucci, impersonando così la famiglia di Francesco. 

 Quando ho visto il palcoscenico pieno di musicisti mi sono chiesta: ”Non vi è molto spazio, come faranno a ballare?”.

 Sappiamo bene però che per la M° Castiello non vi sono ostacoli. Infatti, ha utilizzato una scala, sulla quale sono saliti e scesi i ballerini, fino a culminare il balletto con Giselle, ferma sulla scala, dopo aver indossato un abito rosso con un lunghissimo strascico sul quale sono stati disseminati dei bellissimi girasoli. Ne abbiamo parlato con la Castiello, la quale ci ha così spiegato: ”In poco spazio ho sistemato una scala che  rappresenta a volte una  prigione, il desiderio di elevazione,  ..la musica determina cambiamenti a fasi. Il movimento porta a trovare la strada per la bellezza”.

 I brani eseguiti sono stati: Quel dannato corridoio, Uno strano Natale, Vesuvius, Pioggia nella pioggia, Il nostro tempo, Aria prigioniera, Il nostro tempo # 2, La luce nel tuo sorriso.

 Il titolo del concerto ha preso spunto dall’amore del M° De Lorenzo per questo fiore. Infatti, anche l’associazione da lui fondata si chiama “L’isola dei girasoli”. Con essa si reca negli ospedali, dove suona per i bambini ammalati, ricoverati in lungodegenza, con il progetto “Musica in corsia-i concerti del sorriso”.

  Il Maestro, dunque, è molto attivo nel campo della solidarietà, ed infatti, a fine concerto, una esponente dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporti Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali)  ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione, chiedendo un piccolo contributo per l’associazione, che, come sappiamo, ha la finalità di accompagnare tutti i malati, soprattutto gli intrasportabili, presso i vari santuari.

  Ricordo ancora, con molta commozione, il viaggio che feci a Lourdes nel 2002, in compagnia di mio padre, che ci lasciò solo due anni dopo. Il treno bianco era pieno di allegria: si cantava, si pregava, le comitive avevano organizzato dei tavoli di cartone compresso, per pranzare tutti insieme.

  Quello che mi ha colpito di quel viaggio furono i momenti di raccoglimento della preghiera silenziosa del nostro arcivescovo, Serafino Sprovieri,  un uomo di grande fede, che ha voluto essere seppellito nella Basilica della Madonna delle Grazie di Benevento.

  Lourdes è un luogo comunque da visitare anche da laici, anche da atei, per assaporare il senso di pace e di quiete, che ivi si respira, malgrado la folla dei pellegrini, di un fiume, che stranamente scorre silenzioso, di un’acqua che, dopo esserti immerso, ti lascia asciutto… 

  E’ un luogo in cui chiunque riesce a ritrovare se stesso e si ripropone di ritornarci, se potrà… Di questo, infatti, si è rammaricato il M° De Lorenzo, cioè  di non aver fatto in tempo a portarvi Francesco…

Maria Varricchio

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