Il Natale della vita
Luce di Amore, di Misericordia e di Perdono!
Non so se questo nostro “tempo natalizio” abbia conservato la potenza meravigliosa e il fascino impetuoso dell’evento decisivo della Storia umana e divina della Salvezza.
Se sia ancora integro e profondissimo nella coscienza e nella sensibilità popolare il Sacro Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio nella Vergine Santissima, Madre dei viventi, e per quanti ancora lo sia in questi tempi inquieti del mondo.
Forse l’abbiamo trasformato, il Natale, nella baldoria di una grandiosa festa mondana, in cui è ormai debolissima l’eco di una Voce che annuncia l’attesa messianica e la liberazione dell’Umanità dalle catene del male e della morte.
Sorta dalle Sorgenti eterne della Vita, la Luce immensa dell’Amore non riesce più ad illuminare gli abitanti della terra, a riscaldarne i cuori induriti, affaticati ed oppressi?
Natale! Dio con noi, Dio per noi, Dio in noi!
Noi, invece, “creati ad immagine e somiglianza di Dio” in anima, corpo e spirito, dotati della triplice potenza divina dell’intelligenza, della memoria e della volontà, continuiamo a pretendere di governare la vita e la storia secondo la nostra volontà egocentrica, presuntuosa e incattivita.
In contrasto con la Volontà Suprema del Dio della Vita e dell’Amore, abbiamo svilito, tradito, abbandonato, condannato la Legge sacra e santa del Padre Creatore.
La Terra, destinata ad essere il Regno felice della Divina Volontà, diviene dominio del Male, scenario miserabile di menzogna, di violenza, di morte; così ci siamo imprigionati nel “labirinto” tenebroso e perverso dell’Ateismo mondiale.
Agli inizi, in un piccolo popolo, le dodici tribù di Giacobbe-Israele, viene conservata la Memoria del prodigioso progetto della Creazione e annunciata la Profezia-Promessa-Attesa della Maternità verginale e divina nella pienezza dei tempi.
Dio, allontanato dalla vita e dalla storia, ritorna, da umile, tenero, povero Bambino, nel destino degli uomini: da Bambino, non da Re onnipotente che impone la “legge della giustizia e del castigo”. Ritorna per un patto umano-divino di Amore, di Misericordia e di Perdono: Patto eterno per trasfigurare la condizione creaturale, immergendola nella Divina Concezione della Madre Santissima, nel Suo Cuore Immacolato, Addolorato, Trionfante.
In quei giorni di duemila anni fa solo dodici pastori, che nella notte vegliano il gregge, richiamati dalla Luce e dalle Voci degli Angeli, accorrono ad adorare, a benedire e ad amare il piccolo Messia nella mangiatoia. E, in seguito, solo tre Re Magi, regali studiosi degli astri, scorgono la Stella annunciatrice della Venuta del Bambino Figlio di Dio e della Vergine Santa.
Non si smuovono, invece, dalla vicina Gerusalemme, i Sacerdoti di Israele; neppure gli Scribi e i Farisei, che conoscono i tempi compiuti delle “settanta settimane”, accorrono a Betlemme. Solo Erode è interessato a sapere “il dove e il quando” dell’Avvenimento divino, ma per compiere l’impresa efferata di sangue e di morte e uccidere il piccolo Uomo-Dio.
Ora, questo oscuro e colpevole tempo presente di martirio e di genocidio, che moltiplica in tutte le nazioni e fra tutti i popoli la tristissima eredità di Erode il Grande e autorizza l’eccidio con il potere dissacrato della legge di morte, non ama il Natale, non ama la Vita, né la Vita nel tempo e nello spazio né la Vita eterna.
Quando Dio non è più per noi, abitanti della Terra, “la misura della Verità”, crolla nel disordine enell’empietà la regolazione etico-politica del Bene comune e non è più l’Amore, la Volontà d’Amore, a donare senso e fine alla Vita.
Ed eccoci piombati nella crisi rovinosa dell’impianto culturale, politico, istituzionale e religioso dell’Occidente costituito sul Vangelo di Gesù Cristo.
Reciso il legame teologale della Fede, della Speranza e dell’Amore, avanza l’Apostasia e trionfa la lugubre Ideologia della negazione, del rinnegamento, del tradimento nel cuore stesso della Cristianità, sedotta dall’insidia covata dalla Massoneria e dal Comunismo per realizzare l’insensato e folle dominio ateistico su tutta la Terra.
Ora viene il Natale, viene ancora una volta, a ricordarci l’appartenenza del Creato e delle Creature alla Vita di Dio, ad annunciare il compimento del Volere del Dio-Uomo per ristabilire l’ordine della Pace e il Suo Regno sulla Terra.
Noi, “immagini di Dio”, apparteniamo alla Famiglia di Dio, alla Famiglia umana e divina della Vergine Madre e del Figlio Gesù: in noi c’è il germe divino dell’eterno Amore formato in noi dalla Potenza, dalla Sapienza e dall’Amore.
Andiamo, corriamo ad abbracciare il Bambino, a conoscerLo, a riconoscerLo tra le braccia e il seno della Vergine Santa, Madre del Figlio di Dio e di tutti noi dal principio alla fine dei tempi.
Andiamo, consacrati nel Suo Nome, dalla Madre nostra a chiedere alla Sua Misericordia divina ed infinita di intercedere per tutti gli abitanti di questo tempo difficile e drammatico ma anche grandioso e sublime, perché ciascuno di noi, disintegrato dal male, perdonato dal Bambino, che un giorno sarà crocifisso per noi, venga accolto dal Cuore del Padre della Vita, dell’Amore e della Pace.
Nel Natale, la creatura umana, nell’unità e nell’equilibrio di anima corpo e spirito, può entrare nelle Viscere purissime e innocenti della Vergine Madre per essere generato con Gesù e rigenerato come creatura divinizzata, così che l’anima ritorni ad amare, il corpo biologico rinunci all’istinto animale, lo spirito sia liberato dall’orgoglio e dalla presunzione.
La Nuova Gerusalemme attende, con l’annunciato Trionfo di Maria, i suoi abitanti che invocano: “Venga il Tuo Regno! Fiat Voluntas Tua!”. Chiediamo perdono e pietà per noi, per i nostri figli e per le famiglie di tutto il mondo e di tutti i tempi, perché, annientato “il marchio della vergogna e del male”, risplenda sui volti di tutti gli uomini “il Sigillo eterno” dei figli di Dio e di Maria.
Venga di nuovo la Mamma Celeste a dare alla luce Gesù in ogni creatura della Terra.
E sarà Gioia Pace Amore per sempre! .
AUGURI !!!!