Vitulano – Mostra d’arte di Adele Ruggiero e di Raffaele Ronca


Il Comune di Vitulano ha organizzato l’inaugurazione della mostra d’arte di Adele Ruggiero e di Raffaele (Lello) Ronca presso la Pinacoteca civica in piazza della Trinità dal titolo Transiti 2022 il giorno 23 dicembre alle ore 20,00.

Interverranno alla serata il Sindaco del Comune beneventano Raffaele Scarinzi, l’Assessore alla cultura Emanuele Calabrese e il teorico dell’arte Giuseppe Siano.

La mostra resterà aperta fino al 21 gennaio 2023.

 Così il teorico dell’arte Giuseppe Siano presenta gli artisti:

«I due artisti propongono un proprio attraversamento dell’era postmoderna. Le loro opere concettuali s’indirizzano nella ricerca alla formazione di un più adeguato linguaggio coevo che riferisca dei propri transiti tra i segni e le masse di volumi utilizzati nella pittura di Ruggiero e gli attraversamenti di instabili immagini specchianti che attualmente non hanno alcun riscontro di somiglianza a un modello eidetico di Ronca.

Il fruitore delle opere di Adele Ruggiero si ritroverà in un ambiente artistico che è composto da bruciature, da strappi o da décollage di cartoni pressati che si compongono in un insieme informale mediato da differenti aree, o spazi pittorici dipinti. L’artista, seguendo le composizioni informali, sebbene rifiuta la forma per intervenire sulla materia con un segno espressivo e un gesto spontaneo “del momento” non intende il suo intervento come una “non forma”. Le strutture dell’artista si pongono perciò a mezza strada tra l’evocazione emozionale di un originario caotico e la formazione delle prime immagini che si costituiscono come emergenze di relazioni immediate, e che appaiono organizzate come in un primordiale linguaggio psichico non ancora distinguibile del tutto formalmente; o meglio, non ancora costituito in un codice linguistico ben riconoscibile. Può l’inconscio organizzare la vita cosciente o artistica di un individuo senza il suo irruente manifestarsi in ogni azione e secondo la propria attività (onirica)? Per Ruggiero, restauratrice di professione, ciò diventa un improbabile controllo non tanto per le teorie del passato ma specie per quelle contemporanee. Forse anche per questo è emersa quella sua decisione di organizzare i racconti di transiti col linguaggio di un informale che oscilla tra il “segno” e la manipolazione della “materia”.

Lello Ronca invece prosegue l’esperienza concettuale del “doppio” e dello “specchio” resi attuali con altri materiali da Michelangelo Pistoletto negli anni ’60. Le opere di Ronca oggi riferiscono dell’esistenza di un nuovo modello di superficie specchiante; che qui va inteso non solo come costituito da un piano che è diventato irregolare ed elastico, ma anche come “luogo” su cui si muovono delle tracce di “oggetti vettoriali” invisibili e di diverso peso, e che poi concettualmente vanno ad integrarsi con la percezione di continue, distorte e rarefatte “immagini riflesse” del fruitore che inevitabilmente si specchia nell’irregolarità delle sue opere. Gli specchi dell’artista sono costituiti da fogli di plastiche duttili al calore e assemblati ad alluminio riflettente. L’operazione di Ronca consiste nel presentare nella modalità concettuale la formazione del nuovo linguaggio postmoderno che ha fondamento in un codice formato specie da informazioni tecnologiche. Queste informazioni, però, non hanno trovato ancora la traduzione in un corrispettivo e immediato “sentire sensoriale”, il quale dovrebbe essere rilevabile anche nell’organizzazione del linguaggio umano; ma il riscontro, purtroppo, è reso manifesto oggi solo per la presenza e per l’uso di alcuni dispositivi di calcolo logico-matematici che “aggiustano” la nostra visione dell’infinitamente lontano e dell’infinitesimalmente piccolo. L’artista Ronca ha l’intento di farci percepire ciò coi suoi piani irregolari specchianti».

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