“Altra Benevento è possibile” : si è dimesso il presidente della Gesesa, avv. Domenico Russo
Tetracloroetilene, si è dimesso il presidente della GESESA ma Mastella non vuole chiudere i pozzi di Pezzapiana e pensa di togliere l’acqua del Biferno anche alla zona alta.
Il presidente della GESESA, l’avv. Domenico Russo, si è dimesso dopo aver tentato di gestire una società malconcia, interessata da vari procedimenti giudiziari nati da vicende precedenti alla sua nomina, in un periodo oggettivamente difficile.
Nella sua nota alla stampa Russo spiega che ritiene concluso il suo ruolo perché è prevista la nomina di un gestore unico per il servizio idrico di tutta la provincia ma tutti sanno che non ciò accadrà in tempi veloci.
Non sfugge, invece, che il dimissionario presidente, con il quale Altra Benevento ha avuto un confronto anche critico ma sempre leale, ha tentato alla meglio di districarsi tra l’amministratore Delegato nominato da ACEA, socio di maggioranza con pieni poteri, e gli orientamenti del sindaco che non ha mai voluto avviare una vertenza con la Regione Campania per garantire a tutta la città l’acqua buonissima del Biferno.
Anche nella sua ultima dichiarazione alla stampa, Mastella ha confermato che non intende chiudere i pozzi di Pezzapiana, contaminati da tetracloroetilene, e che l’alternativa è rappresentata dalla Diga di Campolattaro.
Qualche settimana fa si era invece mostrato scettico per questa ipotesi, ricordando che su un lato dell’invaso c’è una frana attiva e che l’acqua della diga deve essere potabilizzata e mischiata, quindi e pompata verso la città con costi elevati.
Poi ci ha ripensato e adesso, tra ridicole inaugurazioni e comparsate televisive, annuncia che tutta la città di Benevento dovrà rinunciare all’acqua del Biferno, ora servita alla parte alta, per accontentarsi dell’acqua piovana raccolta nella diga nella quale scaricano anche reflui non depurati, da convogliare attraverso una galleria di sette chilometri ad un potabilizzatore e alla successiva vasca di pompaggio.
Un progetto che prevede incarichi professionali e appalti per 500 milioni di euro, per ottenere acqua costosissima e di scarsa qualità.
Questa è anche l’ipotesi contenuta nel piano d’Ambito che il consiglio di distretto sannita dell’Ente Idrico Campano, presieduto dal mastelliano Pompilio Forgione, vorrebbe approvare in tutta fretta tra qualche settimana.
Questa volta, però, sembra che il PD e Civico22, che hanno fatto l’accordo con Mastella per la nomina del consiglio di distretto, non sono disposti ad astenersi come accaduto per la delibera, votata a porte chiuse, che prevede un gestore idrico per tutto il Sannio con la partecipazione di un privato socio di maggioranza relativa.
Una sciagurata delibera, contestata duramente da alcuni sindaci coraggiosi sostenuti dal Comitato Sannita Acqua Bene Comune, da Altra Benevento e da Libera che adesso, probabilmente, sarà impugnata al TAR anche da alcuni esponenti del Partito Democratico, commissariato, che proprio sulla gestione pubblico-privata dell’acqua registra tensioni politiche rilevanti.
Si annuncia pure una iniziativa politica dei partiti e dei consiglieri comunali di centro-sinistra, finora incerti e contraddittori sul tema acqua pubblica, che però dinanzi alla contaminazione dei pozzi, sono costretti a darsi una mossa.
Speriamo che non si tratti solo di “sogni” o suggestioni programmatiche da condividere negli incontri pubblici, ai quali poi fa seguito il “realismo della politica”.
Intanto sono già cominciate le fibrillazioni nella maggioranza per la sostituzione di Russo. Il sindaco, dopo aver nominato nell’EIC il delegato della ditta TEKNIMOND incaricata dal Comune di fare il piano di caratterizzazione sull’inquinamento dei pozzi, fermo da oltre un anno, nei prossimi giorni potrebbe nominare come presidente della Gesesa un noto politico locale, di sinistra, che lo ha aiutato in campagna elettorale e potrebbe rafforzare l’ala deluchiana del PD che condivide la privatizzazione dell’acqua.
Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile”