Enrico Letta ha commissariato la federazione del Pd. Chi commissarierà la Segreteria Nazionale dopo che lui ha deliberatamente decretato la sconfitta del partito alle politiche

Appena deceduto Mario Vetrone neL 1981, Ciriaco De Mita, eletto segretario nazionale della Democrazia Cristiana nel 1982, nomina un commissario a dirigere la DC sannita, saldamente nelle mani dei vetroniani, per determinare un cambio di guida del partito. Il commissario, l’allora presidente della Cassa di Risparmio Molisana, pose in essere una operazione di tesseramento per consentire ai demitiani sanniti, Mastella and company, di prendere in mano il Partito, cosa che avvenne puntualmente nel congresso provinciale.

     I demitiani sanniti, raccolto evidentemente l’invito del loro capo, dovettero però dare una contropartita a chi aveva consentito loro di assumere la guida del partito, che poi è stata sempre nelle loro mani fino allo scioglimento della DC, tra il 1993 e il 1994.

     La Cassa di Risparmio Molisana, prossima al fallimento, fu salvata, perché il suo presidente aveva chiesto e ottenuto  la fusione di tale istituto di credito con il florido Monte dei Pegni Orsini. Così, nacque la CARIMMO, che ebbe non molti anni di vita, in quanto venne coinvolta in vicende giudiziarie conclusesi qualche anno fa.

    Con sorpresa, la mattina del 15 dicembre abbiamo letto sul Mattino che era stata commissariata la federazione del Partito Democratico di Benevento, i cui organi erano stati eletti da uncongresso, al cui svolgimento democratico aveva presieduto il commissario Enrico Borghi, nominato da Enrico Letta, dopo le dimissioni di Carmine Valentino, raggiunto, a otto giorni dalla elezioni amministrative di Benevento svoltesi il 3 e 4 ottobre 2021, da arresti domiciliari che, chiesti dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino il 20 novembre 2020, vennero disposti dal Gip, Gelsomina Palmieri, il 25 settembre 2021. Gli arresti vennero poi revocati il successivo 14 ottobre, ma va ricordato che la Soget, la società che Valentino, nella veste di sindaco di Sant’Agata dei Goti, avrebbe segnalato alla segretaria comunale, componente la commissione preposta all’assegnazione dell’appalto per la riscossione dei tributi nel predetto Comune, vincerà successivamente la gara, giudicata da un’altra commissione, della quale non faceva più parte la segretaria comunale che aveva denunciato la segnalazione di Valentino.

    Invece, lo scandalo della mazzette che giravano nella Provincia di Benevento tra funzionari dell’ente, in cui fu coinvolto, con arresti domiciliari, il Presidente mastelliano, Antonio Di Maria, venne svelato in una conferenza stampa 51 giorni dopo le elezioni amministrative di Benevento, anche se l’inchiesta era terminata nel mese di febbraio del 2021.

    E’ stato eletto commissario del Pd il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo, figlio di un ex democristiano che ricorderà la vicenda del commissariamento della Dc (lui, Erasmo, anche se proviene dalla Dc, allora era ragazzino), la cui elezione, sia nella tornata del 2015 che in quella del 2020, è stata fortemente voluta, sostenuta e determinata dal gruppo dirigente destituito da Letta, senza che, al momento in cui scriviamo, si conoscano le motivazioni. Si sa soltanto, che dopo la rimozione, il 7 ottobre scorso, alla unanimità, da parte dell’assemblea  provinciale della federazione, della presidente provinciale del Partito, Antonella Pepe, il commissario regionale del Partito, Francesco Boccia, divenuto tale dopo la decadenza del comitato regionale ,provocata dalle dimissioni di Umberto Del Basso De Caro e di altri,impedendo cosi la elezione alla carica di segretario regionale del neo deputato Stefano Graziano, ha definito un “atto tribale”, quella rimozione, che non sarebbe rimasta priva di conseguenze a carico della federazione.

 Si deve ritenere che il commissariamento sia stato determinato dalle conseguenze minacciate da Boccia, anche se l’appello nominale dei componenti la predetta  assemblea, per chiedere l’approvazione o meno  della mozione di sfiducia a carico della presidente del Partito, presentata dal consigliere provinciale Giuseppe Antonio Ruggiero, era stato effettuato dalla stessa Antonella Pepe.

   Si ricorderà anche che, nel nutrito dibattito sulla mozione disfiducia, il segretario dei circolo Pd di Airola, Diego Ruggiero, ebbe a dire che, in considerazione del modo come il Pd è dilaniato al suo interno, il 19,07% conseguito dal partito alle elezioni politiche del 25 settembre, è più che soddisfacente.

   Chi scrive, avendo fatto parte, per molti anni, dell’apparato del Psi, prima e dopo la scissione del Psiup alla quale aveva preso parte in un primo momento, non ricorda che, negli anni che hanno preceduto la scissione, Pietro Nenni abbia commissariato una federazione della sinistra socialista, eletta democraticamente da un congresso. E’ avvenuto, invece, per la Dc di Benevento nei primo anni 80 e per il Partito Democratico di Benevento alla fine del 2022.

  Sempre chi scrive più di una volta si è rivolto alla federazione del Pd, per chiedere il rinnovo della tessera 2022, ma gli è stato risposto che le tessere non erano ancora arrivate dalla direzione nazionale. Si rivolgerà nei prossimi giorni in federazione, per constatare, nel richiedere la tessera, se il neo commissario si comporterà come quel commissario della Dc, nel favorire il tesseramento di chi si oppone al gruppo dirigente destituito da Letta. La minoranza, composta da un gruppo infimo di persone, se non sarà gonfiato il tesseramento, probabilmente non potrà prendere il sopravvento, anche se il neo commissario dovesse favorire il ritorno nel Partito di coloro che, benedetti in sederegionale da De Luca e da Bonavitacola,  hanno favorito la rielezione di Mastella a sindaco di Benevento. Sarebbe il colmo se il neo commissario dovesse favorire il loro ritorno nel Partito, considerato che egli aveva fortemente voluto la loro cacciata, per aver sostenuto Mastella. Durante la campagna elettorale amministrativa, con Letta in testa, tutta la direzione nazionale del partito ha ritenuto regolari i comportamenti assunti della federazione, condannando coloro che hanno sostenuto Mastella. Non si capisce in che cosa abbia, quindi, sbagliato la federazione per meritarsi il commissariamento.

  Viene da domandarsi, però: se Letta ha commissariato la federazione di Benevento, chi commissarierà la segreteria nazionale del Pd, dopo che Letta, non facendo la coalizione con i 5 Stelle, ha deliberatamente  decretato la sconfitta del Partito alle politiche?

   La legge elettorale richiedeva coalizioni tecniche come quella di centro destra, non politiche, per cui Letta avrebbe potutobenissimo, sull’altare di una possibile se non certa vittoria elettorale, accantonare il fatto che Giuseppe Conte aveva dato la stura alla caduta del governo Draghi. Che senso avrebbe avuto fare dopo l’accordo con i 5 Stelle per spartire con essi gli incarichi toccanti alle opposizioni nel Parlamento!?

   Ma Letta è vicino ai poteri forti in  Europa, quelli che hanno dato vita alla Trilaterale, l’organizzazione   fondata nel giugno del 1973 dall’americano Rockeller, perché Usa, Europa e Giappone avessero una comune visione  neoliberista. Non a caso Letta è stato un esegeta di Mario Monti e un irriducibile sostenitore del governo Draghi.

    Dopo aver fatto perdere le elezioni politiche al Pd, ha convocato il congresso nazionale, comunicando che non avrebbe ripresentato la sua candidatura a segretario del Partito, senza avvertire però il pudore di dimettersi subito dal Partito, contrariamente da come si era comportato Matteo Renzi, dopo la sconfitta nel referendum del 4 dicembre 2016 e dopo la sconfitta elettorale alle politiche del 4 marzo 2018. Evidentemente, è rimasto alla guida del partito, per prepararlo a modo suo al congresso. E gli effetti si stanno vedendo.

    Quello che ci conforta è che il commissariamento della federazione di Benevento, non sarà come quella della Dc. In provincia di Benevento il Pd ha perduto voti, divenendo quarta forza politica, dopo che alle regionali si era attestata al primoposto, nonostante le molte liste in competizione, in cui erano candidati anche molti esponenti del Pd. Questa sconfitta è da ricondurre alla candidatura, nel collegio maggioritario Benevento-Alto Casertano, di Antonella Pepe, una candidatura piovuta da Largo del Nazareno contro la volontà unanime, quindi anche di Antonella Pepe, dell’assemblea provinciale del Pd, espressa nella seduta del primo agosto 2022.

    La stessa volontà boccerà la nomina del commissario, avvenuta il giorno dopo che il presidente f.f. del Federazione, Romeo Capozzo, aveva convocato la direzione provinciale del Partito, per discutere un nutrito ordine del giorno, comprendente la convocazione del congresso nazionale, del congresso regionale e il trasferimento in altri locali della sede della federazione. Per il momento, siamo in presenza di un documento che un nutrito gruppo di dirigenti e militanti dem, il giorno dell’insediamento del commissario, hanno fatto pervenire a Enrico Letta. Eccone il testo.

  “Caro Segretario Enrico Letta,
 Siamo un gruppo di iscritti alla federazione di Benevento e comprendiamo benissimo che la nostra opinione non ti farà né caldo né freddo.
 Liquiderai di certo le nostre considerazioni come quelle di un gruppo di decariani al servizio del padrone. Noi però, ti assicuriamo, non abbiamo mai avuto padroni e se abbiamo una tessera di partito è perché crediamo che la politica sia servizio.
 Noi, in tutta libertà, riteniamo il commissariamento della federazione un grosso errore politico e, soprattutto, un gesto di enorme stupidità.
 Noi abbiamo votato ed eletto di recente un segretario provinciale. Alcuni di noi non erano nemmeno troppo entusiasti di votarlo, ma è il segretario che ci siamo scelti e che è stato eletto seguendo le regole che ci siamo dati.
 Segretario, perché hai commissariato il nostro Segretario Provinciale e la nostra assemblea? Con che diritto hai abusato dei tuoi poteri di segretario dimissionario per annullare le decisioni prese dagli iscritti della federazione di Benevento?
 Abbiamo letto con sgomento il breve comunicato che annunciava la tua decisione. Un po’ speriamo che quella brevità e reticenza siano il frutto dell’imbarazzo che hai provato nel dover firmare quel documento.
Firmatari:
 Antonio Furno, Luigi Razzano, Maria Aceto Amore, Antonio Biscardi, Stefania Bocchino, Annamaria Bottillo, Stefania Bocchino, Antonio Buffolino, Paolo Caggiano, Pio Canu, Rino Caputo, Mauria Cardona Albini, Salvatore Caretti, Samuele Ciambriello, Massimo Cocca, Carlo Coduti, Romeo Capozzo, Pierluigi De Angelis, Nicola De Ieso, Raffaele De Longis, Alessandro De Blasis, Antonio Di Brigida, Floriana Fioretti, Antonietta Fortunato, Nicola Gagliarde, Vittoria Geurrera, Domenico Francesco Galdiero, Angela Ianaro, Vittoria Iuliano, Enzo La Brocca, Renato Lombardi, Filomena Marcantonio, Lucia Meccariello, Carlo Mirra, Stefano Orlacchio, Italo Palumbo, Sara Pannella, Giovanna Petrillo, Diego Ruggiero, Alessia Sarno, Antonio Sarno, Patrizia Scocca, Giuseppe Stanzione, Armando Tuccia, Marialetizia Varricchio, Maria Luisa Varricchio, Luigi Velleca, Leonardo Zeppa, Francesca Zerillo, Francesco Zoino, Emanuele Zuzolo”.

  Staremo a vedere gli sviluppi.

Giuseppe Di Gioia

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