La Strega pareggia nella difficile prova di Reggio Calabria
Il Benevento c’è. La pausa è servita a Cannavaro per recuperare alcuni uomini,Viviani e Acampora in primis.
Un due a due tutto sommato giusto poiché al Granillo di Reggio Calabria, in pratica, Reggina e Benevento, si sono aggiudicate un tempo per uno.
Il 2 a 0 col quale i padroni di casa avevavno chiuso la prima frazione di gioco la dice, però, lunga su interpretazione e casualità venute fuori dalla due reti.
La prima su rigore, decretato da Zufferi per fallo di braccio di Pastina poco dentro l’area di rigore. Il difensore giallorosso, nel vano tenativo di colpire la palla di testa, allargava le braccia per darsi slancio, ma la palla passava oltre, andando a colpire l’arto superiore sinistro. Dove è finita l’atavica volontarietà messa in soffitta? Hernam trasformava il rigore al 21′.
La seconda rete reggina è a carico di un tallone…..si proprio così, quello di Letizia che involontariamnte rimetteva in gioco Canotto, tutto solo davanti a Paleari. Al giocatore di casa, alla fine, non restava altro che, con la suola, buttare dentro la palla.
Un primo tempo dove, tutto sommato, i giallorossi,dopo un inizio accettabile, rimanevano guardinghi.
Il due a zero, sicuramente, è stato analizzato nella breve pasusa tra i due tempi, tant’è che, all’inizio della ripresa, Cannavaro operava una doppia sostituzione con Viviani ed Acampora al posto di Schiattarella e Pastina, passando al più classico 4-4-2, e Forte per Foulon.
La squadra sembrava girare meglio e prendere il sopravvento sui padroni di casa, forse un po’ calati, proprio a causa del doppio vantaggio.
Al 59′ Improta, in piena area di rigore, batteva a rete sorprendendo Ravaglia . Gara riaperta.
Da sottolineare che, tra il primo e secondo gol giallorosso, vi era stato un brivido tra la tifoseria e i giocatori in campo per un fallo di mano di Improta in piena area di rigore. Il Var, però ,faceva giustizia poichè il pallone aveva colpito prima la gamba del giallorosso, finendo sul braccio.
All’82’ il pari giallorosso con Acampora, che,da fuori area, batteva a rete, imparabilmente. Anche su questa azione c’era qualcosa, secondo i padroni di casa, poiché Capellini era disteso a terra, solo, davanti al portiere, solo davanti al portiere e quindi in fuori gioco. Per il Var tutto regolare e risultato finale con un pari giusto.
Il Benevento muove la classifica, Cannavaro recupera dall’infermeria e mette in campo due formazioni per recuperare la gara. I tecnici, che condannavano il pallone d’oro poiché, a parere loro, non conosceva il calcio di serie B, sono serviti.
Nulla di trascendentale, ma Fabio Cannavaro non andava giudicato a prescindere, e né con una infermeria folta. Tutto sommato, se l’è cavata abbastanza bene, anche quando ha dovuto fare a meno di tutti quegli infortunati, schierando sempre e comunque gli stessi uomini. Solo a Ferrara ha avuto come inizio Glik (ottimo il suo comportamento ai mondiali).
Le pagelle non sono esaltanti, visti, soprattutto, i due volti della squadra nel primo e secondo tempo, ma un ottimo sette sicuramente all’allenatore che ha saputo leggere la gara e porvi rimedio.
Ora, dopo due trasferte, il Benevento torna al Vigorito, dove, domenica 4 dicembre, ospiterà, alle 18, il Palermo.
(g.b.)