“Altra Benevento è Possibile” comunica
Come si ricorderà, quando Gabriele Corona, nel 2018, allora ancora dipendente comunale, cominciò a parlare della contaminazione da tetracloroetilene dei pozzi di Pezzapiana e di Campo Mazzoni, una denuncia rispetto alla quale la Gesesa si affannava a dire che, siccome la contaminazione non era superiore ai 10 microgrammi/litro, l’acqua era potabile, il sindaco Matella, non pago del modo come la Gesesa allora tranquillizzava i cittadini di rione Libertà, rione Ferrovia e centro storico, cui veniva erogata l’acqua dei predetti pozzi, querelò Corona per “procurato allarme”, soltanto perché il predetto dipendente comunale, a nome di Altrabenevento, parlava di una contaminazione di 2-3 microgrammi/litro.
Nella conferenza stampa di sabato scorso, 19 novembre, Mastella, nel comunicare che, repentinamente, la contaminazione, accertata qualche giorno prima dall’Arpac nella misura di 200, prima, e di 250, dopo, microgrammi/litro, una contaminazione che l’Arpac ha ribadito, bevve, davanti a giornalisti e telecamere, un bicchiere di tale acqua, erogata anche a Palazzo Mosti, per dare la dimostrazione della sua potabilità, una dimostrazione che non è stata convincente per molti cittadini.
E come anche si saprà, Corona, per il modo come attaccava l’amministrazione Mastella è stato destinatario anche di diversi provvedimenti disciplinari, comminati dai suoi dirigenti, non senza, abbiamo motivo di ritenere, informare il sindaco, il quale, a suo tempo, si sarebbe dichiarato estraneo rispetto ai comportamenti dei dirigenti della macchina comunale.
Ora, Gabriele Corona, rende noto un altro pronunciamento del giudice, non senza fare il punto sulla contaminazione dell’acqua servita ai tre predetti rioni. Il Comune sarebbe stato condannato a risarcire Corona. Ma anche noi, insieme a Corona, riteniamo che il risarcimento deve effettuarlo chi ha pensato e posti in essere i provvedimenti disciplinari, poiché non sono stati i cittadini di Benevento a chiedere la punizione di Gabriele Corona, il quale, per porre fine alle vessazioni di cui era oggetto, avrebbe scelto di andare in pensione con un certo anticipo.
Ecco la nota di Gabriele Corona.
“Corona non ha diffamato il sindaco per le critiche al progetto Periferie e pozzi contaminati, il giudice annulla un provedimento disciplinare e condanna il Comune a pagare.
Il sindaco Mastella minaccia le solite denunce a destra e a manca per le critiche che ha ricevuto da tutta la città dopo le ordinanze relative alla potabilità dell’acqua con il tetracloroetilene.
Insulta senza fare nomi ma si comprende che, tra gli altri, si riferisce a me e ad Altra Benevento che da quattro anni chiede la chiusura dei pozzi di Pezzapiana perché la presenza del pericoloso inquinante ha superato la soglia di contaminazione.
Mastella ha provato varie volte ad intimidirmi con querele e provvedimenti disciplinari che ho ricevuto da dipendente del Comune, per le critiche, argomentate e documentate, che gli ho rivolto a proposito di appalti pubblici, gestione del personale, servizi sociali e utilizzo di risorse pubbliche.
Finora, tutte le sue improvvide iniziative sono cadute nel vuoto ed infatti il giudice del lavoro dopo aver annullato un trasferimento punitivo da me subito nel 2016 (dal settore Urbanistica ai Vigili Urbani) e due sanzioni disciplinari del 2018, ha recentemente censurato anche la “sospensione dal soldo e dal servizio” del 2020 per il dossier contro il progetto Periferie su Terminal Bus Piazza Risorgimento, gli incarichi alle società di riscossione tributi, l’ex Palazzo INPS e la mancata chiusura dei pozzi contaminati da tetracloroetilene.
Quelle critiche che poi si sono dimostrate fondate, furono allora considerate dal Comune “manifestazioni ingiuriose nei confronti dell’Ente e del Sindaco Clemente Mario Mastella che superano certamente l’espressione della libertà di pensiero in quanto mirano a destabilizzare l’organizzazione amministrativa, politica e burocratica del Comune” e pertanto fui sospeso dal servizio per quattro giorni con riduzione dello stipendio.
Invece, il giudice del lavoro, dott.ssa Adriana Mari, accogliendo il mio ricorso e le tesi difensive dei miei avvocati, Daniela Sarracino e Maurizio Zeoli, il 17 novembre ha sentenziato che i fatti riferiti da Altra Benevento rispondevano a canoni di verità, erano di pubblico interesse e le espressioni utilizzate per il legittimo diritto di critiche non erano diffamatorie, volgari o ingiuriose.
Di conseguenza il giudice ha annullato il provvedimento disciplinare e condannato il Comune di Benevento a pagare la parte di stipendio trattenuta e le spese legali.
Adesso Mastella dovrebbe chiedere scusa a me e alla città anche per l’ennesimo danno economico che ha procurato.
Invece continua ad appellare come idioti, squadristi, delinquenti, squallidi personaggi e sciacalli i cittadini che gli rivolgono critiche legittime e considera “sgarbo istituzionale” le comunicazioni dell’ARPAC sulla la presenza di tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana fino a 25 volte la soglia di potabilità che egli considera sbagliate.
Invece ha sbandierato nella conferenza stampa di sabato scorso una strana tabella con dati sulla improvvisa riduzione dell’inquinante che però non sono attendibili perché mancano le date dei prelievi, sono contraddittori per il rapporto tra valori riscontrati nel pozzo e quelli addirittura maggiori trovati alle fontane dopo la miscelazione con acqua del Biferno (in concentrazione ignota) che invece certamente “riduce” la concentrazione del tetracloroetilene.
Per fare chiarezza davvero Mastella e i suoi sostenitori devono smettere di fare sceneggiate e pubblicare sul sito del Comune i risultati ufficiali (non le anonime tabelle riassuntive) degli esami effettuati dagli inizi di novembre fino a sabato scorso.