Intervento dei Carabinieri Forestali per la tutela del patrimonio boschivo
I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Benevento, in un’operazione volta alla tutela dei boschi, congiuntamente con personale della Stazione Carabinieri Forestale di Benevento e di Pontelandolfo hanno tratto in arresto in flagranza di reato un soggetto per furto aggravato di legna di essenze forestali, ubicate in area demaniale sottoposta a vincolo paesaggistico – ambientale. L’attività investigativa ha permesso di porre sotto sequestro circa 30 quintali di legna pronti per la commercializzazione, nonché specifici strumenti ed attrezzature tecniche, consistenti in macchine agricole e motosega a catena, utilizzate per l’abbattimento degli alberi ed il taglio del legname.
In considerazione della recente criticità economica in termini di aumento dei prezzi delle fonti energetiche come il gas ed il pellet, il ricorso all’uso del legname quale fonte di riscaldamento per le abitazioni è certamente diventata la scelta favorita, determinando conseguentemente un aumento delle attività illecite correlate al taglio abusivo dei boschi. L’intervento dei Carabinieri Forestale di Benevento è un ulteriore riscontro all’azione di contrasto, avviata sin da questa estate al peculiare fenomeno del saccheggio e devastazione del patrimonio forestale, che attraverso il furto della legna vede in una visione antropocentrica lo sfruttamento indiscriminato delle risorse ambientali.
Continua così senza tregua la campagna dei Carabinieri Forestale e dell’Arma territoriale ad attenzionare l’intera filiera attraverso controlli mirati presso ditte, imprese ed aziende, lungo le arterie stradali del Sannio.
Al termine delle operazioni di rito l’uomo è stato dichiarato in arresto e condotto, su disposizione dell’Autorità giudiziaria presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa del previsto rito per direttissima. La misura precautelare disposta dalla polizia giudiziaria in sede di indagini preliminari, verrà sottoposta alla convalida dell’Autorità giudiziaria, avverso cui sono ammessi mezzi d’impugnazione.
La persona coinvolta è da ritenersi sottoposte alle indagini e pertanto presunte innocenti fino a sentenza.