Fucci: la denuncia del consigliere Abbate sull’ospedale di Benevento ci preoccupa. “No a una sanità all’americana e vicini a chi non può curarsi”
“L’sos sulla carenza di personale medico all’ospedale ‘San Pio’ di Benevento lanciato ancora una volta dal consigliere regionale Gino Abbate ci preoccupa e deve preoccupare la Regione Campania. Ringraziamo, a nome di tutti i nostri iscritti, il coraggio di Abbate che, senza alcun bavaglio, sta evidenziando le criticità di una struttura importante e necessaria per la salute dei cittadini di Benevento e provincia essendo l’unico ospedale di riferimento sul territorio”.
Così il presidente dell’Associazione no profit “ALI onlus”, presieduta da Alessandro Fucci, nata con lo scopo di dare voce a chi è affetto da malattie invalidanti non riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale e di potenziare l’assistenza di prossimità sanitaria per il cittadino.
“Già dallo scorso mese di aprile, in occasione della presentazione delle finalità della nostra associazione – continua Fucci – avevamo segnalato le criticità dell’ospedale cittadino da dove tantissimi bravi medici stanno ‘scappando’. Sarebbe interessante conoscerne le motivazioni e che qualcuno ci spiegasse, non tanto a noi quanto ai malati, il perché. E la cosa strana è che, fatta qualche eccezione, nessuno ne parli, nemmeno in questa campagna elettorale”.
“La verità – aggiunge ancora Fucci – è che, soprattutto nel nostro Sannio, chi deve curarsi è costretto necessariamente a rivolgersi a strutture private dove, ad esempio, le visite specialistiche vengono garantite in tempi rapidi e con i migliori professionisti”.
“Vogliamo una sanità all’americana, dove chi ha i soldi può essere curato o una sanità pubblica efficiente capace di garantire il diritto alla salute a tutti? Io, insieme alla mia compagna Isabella e ai tanti associati, lotteremo sempre al fianco di chi, affetto da gravi patologie e non disponendo di denaro, è costretto a rinunciare a visite e cure mettendo a repentaglio la propria vita per colpa di una cattiva gestione della sanità”, conclude il presidente di ALI onlus.