Carlo Coduti (Pd) interviene sui problemi delle imprese agricole: “il caro-energia rischia di mettere in difficoltà molte aziende agricole, in particolare alcune filiere produttive”
Il costo dell’energia è diventato insostenibile e rischia di mettere in serie difficoltà filiere produttive importanti della nostra provincia.
I prezzi dell’energia elettrica negli ultimi mesi sono aumentati di otto volte, con previsioni ancora più allarmanti per l’immediato futuro; stessa situazione è per il costo del gas, mentre per il gasolio i prezzi sono più che raddoppiati rispetto al 2021.
Questa situazione, nel giro di pochissimo tempo ha triplicato i costi energetici delle imprese agricole; volendo fare un esempio concreto, un allevamento avicolo di medie dimensioni (3.000 m/q di superficie), fino a pochi mesi fa, la spesa energetica (energia elettrica, gas e gasolio) era contenuta in circa 20.000,00 euro/anno; oggi questa spesa rischia di superare i 60.000,00 euro/anno. Questi importi sono semplicemente insostenibili per il comparto. Se a questo si aggiunge che molte aziende sono di recente costituzione, quindi hanno sostenuto importanti investimenti per la realizzazione degli allevamenti ed in molti si sono accollati mutui che sono ancora in ammortamento, spese così ingenti ed impreviste possono determinare il fallimento delle aziende.
L’aumento dei costi non si traduce nell’immediato nell’aumento dei prezzi dei prodotti venduti, in particolare nel comparto zootecnico i prezzi sono rimasti abbastanza stabili; ciò significa che l’aumento della spesa per la produzione va tutta a discapito dell’azienda.
Le difficoltà maggiori si registrano in tutte quelle realtà in cui, i processi produttivi necessitano di forti impieghi energetici: grossi allevamenti, piccole attività di trasformazione ecc.; in altre parole, tutte quelle realtà più performanti e dinamiche.
La situazione è ancora più drammatica se si considera che molti di questi settori che negli ultimi anni hanno fatto registrare una forte espansione, sono stati fortemente sostenuti dalle risorse del P.S.R. Campania. La crisi di questi settori produttivi può determinare il fallimento delle politiche di sostegno messe in atto nell’ultimo decennio, oltre all’impatto occupazionale che oggi coinvolge diverse centinaia di addetti.
Occorre immediatamente pensare ad interventi di sostegno, come in parte già applicati per il gasolio agricolo. Per la spesa dell’energia elettrica e per il gas, è necessario attivare immediatamente forme di ristoro o sgravio della spesa, affinché almeno il 40% viene recuperato dall’azienda.
Ovviamente con la consapevolezza che si tratta di misure transitorie, con la speranza che questo periodo di crisi si concluda presto. Per l’immediato futuro è necessario da una parte attivare politiche per il controllo dei prezzi dell’energia, dall’altra incentivare, ma soprattutto facilitare investimenti per l’autoproduzione energetica da parte delle aziende.
Se non si riesce ad attivare nell’immediato politiche virtuose per il settore, si rischia che fra qualche mese o anno ci si limita a registrare il fallimento di anni di sforzi e sacrifici, in una provincia già in serissime difficolta sotto l’aspetto economico ed occupazionale.
Carlo Coduti
Resp. Agricoltura PD Sannio