Sulla vicenda Lumode, di cui si è occupato il 27 luglio il consiglio comunale di Benevento, i consiglieri comunali di opposizione Luigi Diego Perifano, Angelo Moretti, Floriana Fioretti, Angelo Miceli, Luigia Piccaluga, Vincenzo Sguera, Giovanni De Lorenzo, Giovanna Megna, Marialetizia Varricchio, Raffaele De Longis hanno diffuso la seguente nota

“Si è discussa ieri in Consiglio Comunale l’interpellanza relativa al ben noto progetto Lumode, ovvero l’intervento edilizio programmato dalla Giunta Mastella sull’area dell’ex campo di calcio del Collegio La Salle. Chi si aspettava chiarezza sullo stato dell’arte( realisticamente noi non eravamo fra questi!) è rimasto deluso.

L’intervento in aula dell’assessore ai lavori pubblici ha restituito la misura esatta dello stato confusionale in cui versa l’amministrazione in carica. Da una parte, è giunta la conferma che sono state intavolate trattative con la ditta Lumode per archiviare il progetto-almeno così si vorrebbe dare ad intendere- e non farne più nulla, con un grosso punto interrogativo sulle cospicue richieste di risarcimento economico già avanzate dalla impresa casertana.D’altra parte, però,la  gara a suo tempo bandita proprio per realizzare il contestato intervento risulta semplicemente sospesa e mai annullata, ancorché l’Anac abbia chiaramente detto che la procedura seguita è in insanabile contrasto con le norme del Codice dei Contratti pubblici. 

Perché la gara non viene ancora annullata, con il rischio che Il ritardo sin qui accumulato  finisca col rafforzare le pretese risarcitorie della ditta Lumode?

Forse perché la Giunta Mastella , in realtà, pensa ancora di realizzare l’intervento costruttivo sull’area del terminal, e per questo continua a rinviare l’adozione di provvedimenti chiari e definitivi? L’interrogativo è tutt’altro che campato in aria: l’assessore Pasquariello ha infatti rivendicato in aula la legittimità della nota con la quale il Dirigente del Settore Urbanistico, Arch.Iadicicco, si è rivolto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per ottenere un parere che superasse quello reso dall’Anac – ritenuto dallo stesso assessore non vincolante- a proposito della irregolarità delle procedure seguite. Questi comportamenti , altalenanti e contraddittori, sono poi aggravati dalla circostanza che tutta la vicenda viene gestita con annunci verbali e incontri informali, senza la benché minima traccia di un deliberato ufficiale che faccia luce sulla direzione in cui si sta procedendo. È dunque necessario monitorare passo dopo passo l’evolversi della situazione: a questo scopo abbiamo convertito l’interpellanza in mozione, di modo che il Consiglio possa tornare ad occuparsi da vicino di una questione che, al momento, con buone probabilità, è destinata a concludersi con un considerevole danno per le casse comunali. Di cui, ovviamente, qualcuno dovrà pure rispondere”.

  Va precisato che la Lumode non chiederebbe più un risarcimento di 300.000 euro in ragione delle spese che avrebbe sostenuto, prima che il suo progetto  di project financing per la realizzazione di opere tra piazza Risorgimento e l’attuale terminal bus nell’ambito della riqualificazione delle periferie venisse giudicato non realizzabile dall’ANAC e da organi ministeriali, ma chiederebbe un risarcimento milionario, poiché ritiene che il suo progetto sia realizzabile, anche se il suo concorso, sul costo dell’opera stimato in poco più di 10 milioni di euro, sarebbe di poco più di 2 milioni di euro.

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