Grazie a casa Rummo, l’OFB ha offerto un altro concerto, diretto da Alessandro Bonato, in cui si è esibito un violinista d’eccezione, il giovane salernitano Giuseppe Gibboni
La VIII Stagione Concertistica della nostra OFB continua, con il secondo concerto di Casa Rummo sponsorizzato cioè dal noto pastificio beneventano, Il primo, ricordiamo, si è tenuto il 23 aprile, dal titolo Archi Sonanti ed ha visto protagonista il giovane, ma bravissimo, Vald Stanculeasa.
Ed è proprio questa la caratteristica dell’Orchestra Filarmonica di Benevento, quella cioé di presentare artisti giovanissimi ed altrettanto bravi.
Come non ricordare le note che martedì sera hanno riecheggiato nello splendido Teatro Romano di Benevento, quasi al completo di pubblico, che alla fine della serata, ha applaudito tantissimo la giovane orchestra che si è esibita al completo dei suoi componenti ed ha visto due grandi promesse della musica: il violinista Giuseppe Gibboni ed il Direttore d’orchestra Alessandro Bonato.
Come ci ha illustrato il Maestro Emilio Mottola, abbiamo assistito alla prima esecuzione di un suo brano originale dal titolo inglese, “Sincerely yours”, che gli è stato dato per fare più charme, ma che il Maestro Mottola ha voluto dedicare al suo pubblico, con l’espressione, “Sinceramente vostro”, un pezzo che ha definito “riflessivo” e, per non farci spaventare, ce ne ha annunciato anche la durata: 6 minuti .
In un primo momento, avevano pensato di eseguire il pezzo tra i due grandi che ci hanno fatto ascoltare: P.I. Tchaikoysky e M. Musargskij, ma poi hanno preferito, servirlo come “antipasto” di questa cena musicale, particolarmente succulenta.
Così abbiamo molto apprezzato la composizione del giovane musicista, addetto anche alla comunicazione. Mottola ha, quindi presentato, insieme a Maya Martini, addetta alla comunicazione,anch’ella, come il giovane musicista, tra i fondatori dell’orchestra, lo spettacolo, ringraziando il pubblico e gli sponsor per il sostegno avuto.
Il concerto è poi proseguito con i brani di Tchaikoysky e di Musargskij, dei quali il direttore, il Maestro Alessandro Bonato, ci ha spiegato i diversi punti di vista musicali, la visione musicale di entrambi, la diversa preparazione musicale e gli obiettivi che ciascuno di essi voleva realizzare.
Del primo autore, è stato suonato il “Concerto per violino ed orchestra in re maggiore, op. 35”, con il giovane violinista salernitano Giuseppe Gibboni, che recentemente, per la sua indubbia bravura ha vinto il Premio Paganini, un concorso importantissimo, dedicato alla storico artista ligure, concorso che da ben 24 anni non era mai stato vinto da un italiano. Ricordiamo che Gibboni ha solo 20 anni, è originario di Campagna, vicino Eboli, e studia al Conservatorio “Martucci” di Salerno. E’ il quarto italiano a vincere il prestigioso premio, giunto ormai alla sua 56esima edizione.
Parlando della sua vittoria al concorso, il Maestro Gibboni ha voluto ringraziare il padre e tutta la sua famiglia di musicisti, che lo hanno sempre sostenuto, negli studi. Pensiamo a quando ha raccontato le sue esperienze: quella all’accademia Stauffer di Cremona, dove ha studiato con Salvatore Accardo, che vinse il Premio Paganini nel 1958, e quella dove oggi studia, al Mozarteumdi Salisburgo.
L’amore per il suo strumento è sbocciato quando aveva tre anni. “Ero piccolissimo, è iniziato tutto veramente per caso”, ha detto Gibboni, “mio padre pensò di far suonare il violino alle mie sorelline, mentre a me riservò il violoncello, forse per fare qualcosa di più equilibrato”. Ma Gibboni, le idee, le aveva già chiare: il violino gli piaceva di più, probabilmente anche perché lo vedeva in mano alle sue sorelle. “Così”, ha riferito Gibboni, “anche io iniziai a suonare il violino. A mio padre dicevo “sì, suono il violoncello”, però da grande sarò violinista”.
La sua scelta è stata giusta perché il suo impegno è stato premiato. Benissimo ha fatto, per aver riversato, nel violino, il suo innato talento e bravura da vendere.
Nella seconda parte del concerto, abbiamo ascoltato il bellissimo “Quadri di un’esposizione”, scritto da M. Musargskij. Esso fu scritto ”intorno al 1870, quando il compositore conobbe l’artista ed architetto Viktor Aleksandrovič Hartmann, forse grazie ad un critico Vladimir Stasov, amico comune. I due svilupparono rapidamente un profondo sentimento di amicizia, poiché entrambi appartenevano a quel gruppo di intellettuali russi che aspiravano a un’arte legata alle radici culturali della loro terra, al suo folclore e alle sue tradizioni, rifiutando le influenze straniere“.
Non a caso, egli faceva parte del cosiddetto” “Gruppo dei Cinque”, composto dal leader,Balakirev, e da Cezar’ Kjui, che diedero origine al gruppo. Ne fecero parte, poi, Modest Musorgskij(aggiuntosi nel 1857), Nikolaj Rimskij-Korsakov (1861) e Aleksandr Borodin (1862). Prima di loro, Michail Glinka aveva lavorato per definire uno stile musicale tipicamente russo e aveva scritto opere basate su soggetti russi, ma il lavoro, svolto dal Gruppo dei Cinque, fu il primo tentativo sistematico, mirato allo sviluppo di tale stile musicale. I Cinque furono ispiratori e talvolta maestri di molti musicisti russi della successiva generazione, tra cui Sergej Prokof’ev, Igor Stravinskij e Dmitrij Šostakovič”.
Con quest’opera, il compositore ha voluto condurci con una passeggiata, in francese “Promenade”, una passeggiata musicale, tra i vari quadri di Hartmann, e ha dato l’idea anche per il titolo al concerto dell’Ofb. Promenade, appunto,
L’opera fu scritta, nel 1874, originariamente solo per pianoforte. Dobbiamo, poi, a Maurice Ravel, nel 1922, l’arrangiamento per orchestra.
In fondo, con la musica, eseguiamo sempre una ”Promenade”, una passeggiata , e questa è stata una, tra i quadri in esposizione, allietati dalle note di questo bellissimo concerto, eseguito sotto la direzione di Alessandro Bonato, di soli 27 anni.
Di lui scrive la critica: “Egli è il nuovo direttore principale della Form-OrchestraFilarmonica Marchigiana, è il più giovane direttore tra le 13 Istituzioni Concertistico-OrchestraliItaliane (Ico) riconosciute dal ministero per i Beni culturali.
Bonato, veronese, ha già al suo attivo un’esperienza che lo pone tra i giovani talenti più in vista dell’attuale panorama musicale non solo italiano. L’anno prossimo lo attende un importante debutto sinfonico in Giappone con la Tokyo Symphony Orchestra. Solida è la sua preparazione culturale e musicale, così come l’efficacia e l’autorevolezza della tecnica direttoriale, riconosciutagli da tutte le compagini che ha guidato, tra cui la Filarmonica della Scala e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Lo studio attento, la passione e l’energia gli hanno permesso di assicurarsi il Terzo Premio fra 566 candidati alla “Nicolai Malko Competition for young conductors” di Copenhagen nel 2018, quale unico italiano e il più giovane dei partecipanti”.
Ci ha dato ampia prova dei meritati premi conseguiti, riscuotendo insieme alla OFB un grande successo. Infatti, il pubblico ha applaudito per tantissimo tempo e riuscendo anche ad avere un bis dal Maestro Gibboni.
Tutti abbiamo avuto la netta sensazione di non voler lasciare quel luogo, perché ci sono stati regalati momenti indimenticabili: i fiati, le percussioni, gli archi, con il desiderio di non voler dimenticare quelle note che invitavano ed invitano alla pace ed alla serenità, augurio, quest’ultimo, che ha espresso anche il M° Bonato, quando all’inizio del concerto, ci ha illustrato tutti gli elementi musicali fondamentali, che vi avremmo ritrovato.
Un grazie al Pastificio Rummo, che si è fatto sponsor di questi incontri. Ha permesso, così, a tutti noi, di poter ascoltare dei bravissimi e giovanissimi musicisti, a cui, insieme all’ OFb, facciamo di cuore tanti auguri per la loro carriera.
A noi non resta altro che attendere il prossimo concerto che si terrà alle 21,30, sempre al Teatro Romano, il prossimo primo agosto, in cui vedremo Nicola Piovani ed Alessandro Carbonare, suonare con la “nostra Ofb”. A questo concerto sarà affidata la chiusura del Festival BCT, altra importante rassegna cinematografica e televisiva, realizzata grazie all’impegno del direttore artistico, Antonio Frascadore.
L’acquisto dei biglietti è disponibile su I-Ticket.
Maria Varricchio