Conferenza stampa del PD, Antonio Calzone: Da quando nel 1972 ho preso la tessera della FGCI non ho fatto il viandante


Presenti i deputati Umberto Del Basso De Caro e Angela Ianaro, che ha lasciato il M5S, Giovanni Cacciano e Antonella Pepe, rispettivamente segretario e presidente provinciali del Pd, la Federazione del Partito Democratico ha tenuto una conferenza stampa per presentare Antonio Calzone, sindaco di Reino, quale candidato alla carica di Presidente della Provincia di Benevento. 

 Va subito detto che la battaglia di Calzone è in salita, poiché laelezione, in base alla legge 56 del 2014, voluta dal governo Renziper gestire le Province, come Enti, fino il 31 dicembre 2017, prevede un corpo elettorale costituito da sindaci e consiglieri comunali. E siccome il peso del voto di questi elettori varia a seconda della popolazione dei comuni che essi rappresentano, sia per la elezione dei Consigli Provinciali che dei Presidenti delle Province, fanno la differenza i voti dei sindaci e dei consiglieri comunali dei comuni più popolosi.

  Nella elezione del Consiglio provinciale del 10 gennaio  2017,  in una nostra recente riflessione, sbagliando la data (1° gennaio, invece che 10 gennaio) perché incorsi in un refuso,  abbiamo detto che il centro sinistra perse la posizione di maggioranza, conquistata nell’ottobre 2014, ottenendo appena 5 seggi su 10 (4 del Pd e uno del Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, mentre lo schieramento che faceva capo a Mastella ottenne 5 seggi, rispetto alla sola elezione di Alfredo Cataudo nel 2014, per il semplice fatto che da 6 mesi il signore di Ceppaloni  era diventato sindaco di Benevento. Il centro sinistra, allora, conservò la maggioranza alla Rocca dei Rettori con il voto del Presidente Claudio Ricci, che il Covid-19, lo ripetiamo ancora una volta, ha sottratto all’affetto  dei suoi cari e degli amici del Pd.

  La situazione poi è cambiata ancora di più, nella misura in cui Mastella ha assunto il controllo di altri comuni, per di più, popolosi. 

  Tuttavia, Calzone è fiducioso: crede di potercela fare, nella misura in cui punta sul malumore di amministratori che gli avrebbero promesso il voto. Nella conferenza ha riferito dell’incazzatura del sindaco di Sant’Arcangelo Trimonte, per il fatto che, a livello regionale, sia stata disposta la riapertura della discarica di località Nocecchia del suo Comune, senza che lui sia stato consultato. Il riferimento di Calzone è attendibile, in quanto il primo cittadino di Sant’Arcangelo si è incazzato anche nei confronti di Fulvio Bonavitacola, quando il vice presidente della Regione è venuto il 14 luglio, nella sala Vergineo del Museo del Sannio, ad incontrare gli amministratori locali per illustrare il piano della Regione in funzione dell’organizzazione del ciclo dei rifiuti e dell’utilizzo delle acque di Campolattaro.

  Antonio Calzone ha riferito di non essere andato all’incontro perché lo aveva ritenuto una mera passerella, per illustrare scelte in cui non era stato coinvolto il territorio.

  Non a caso, parlando del Comune di Sant’Arcangelo, ha detto: “Non è possibile tenere prigioniero un comune di 500 abitanti,senza sapere se la discarica sia stata messa in sicurezza. C’è una serie di accorgimenti tecnici che sarebbe necessario tener presenti,come la presenza di percolato e quanto altro. Il tutto si gioca tra il borbone di Napoli (De Luca – ndr) e il vassallino di Benevento(Mastella – ndr), perché il tutto è relegato ad avere uno strapuntino per essere candidato alle prossime elezioni politiche. Tutto lì avviene il gioco, sia per il borbone di Napoli e Salerno, siail vassallo di Benevento. Questa provincia è ridotta al servilismo. Il piano non l’ha fatto la provincia di Benevento. Bonavitacola ha detto: “si fa questo, punto”. Il Piano non è stato condiviso con nessuno, e sembrava che, in questo momento, avevamo risolto tutti i problemi dei rifiuti. L’ATO, da 5-6 anni che esiste, non ha presentato uno straccio di piano. La politica deve occuparsi dei problemi delle persone. E se i problemi delle persone non si risolvono, è chiaro che la gente se ne va. Sull’ospedale abbiamo deciso qualcosa come provincia di Benevento? Neanche Mastella ha deciso qualcosa: ha accettato questa situazione perché evidentemente gli fa comodo. Lui si è permesso di parlare di me! (Infatti, Antonio Calzone, un commercialista di 66 anni, laureato alla Sapienza, ha svolto la professione prima a Milano e poi nel suo Comune, di cui è sindaco da 22 anni, amministratore in passato dell’Asea, la partecipata della Provincia per l’energia, ha dichiarato al Mattino il 4 luglio di essere certo nel non temere sospetti e illazioni sul suo rapporto di parentela con Giovanni Cacciano, il segretario provinciale del Pd.  E, invece, proprio sul questo rapporto, Mastella ha parlato di doppia morale del Pd nella misura in cui egli viene accusato di familismo per aver fatto nominare senatrice la moglie da Berlusconi. Ma è stato dimostrato che tra le due circostanze non esiste un paragone – ndr). Io penso che nella vita ognuno abbia una sua vita. Mia madre diceva: non sempre i poveri sono quelli che non hanno i soldi, perché i poveri veri sono altri.  Io ho parlato con tantissimi amministratori dellediversi appartenenze politiche, e vorrei dire, anche in questo momento, ai tanti amici con i quali ho condiviso anche attività amministrative: teniamo la schiena dritta, facciamo qualcosa di buono per questa provincia, perché, se non c’è la capacità di capire che questo è un momento difficilissimo aggravato dalla crisi politica del governo,  non abbiamo la consapevolezza di quali sono le problematiche del nostro territorio. Noi siamo una piccola realtà, siamo poco più grandi di Pianura (la località del Napoletano –ndr).  Non per fare polemica, ma il fatto che sia stato affidato il controllo delle  caldaie della città di Benevento ad un soggetto privato, quando esiste L’Asea che fa per vocazione questo tipo di attività, va visto solamente nella logica di assicurare quello strapuntino a qualcuno (Ma prima di Calzone, abbiamo denunciato noi più volte il fatto che Mastella affidi cariche e incarichi a professionisti non sanniti e esecuzione di lavori a ditte di fuori provincia, anche di Casal di Principe, per allargarsi sul piano elettorale – ndr)”.

 “Guardate, veramente è una  tristezza che professionisti accettino questo mercanteggiare di bassa lega”, ha osservato Calzone.  “Insomma, rispetto ad  un’azienda, che è pubblica,  il fatto che il presidente della Provincia e il sindaco di Benevento, di una comune ispirazione politica, seguiti pure dalla stragrande maggioranza dei comuni, affidino il controllo delle caldaie ad un soggetto privato sta a significare appunto quello che dicevo. Abbiamo il Sabato e il Calore, che sono due fogne a cielo aperto, ma nessuno di oppone (a parte la Magistratura – ndr); il dirigente dell’ospedale manda i medici in altri ospedali e nessuno dice niente. La vita è fatta di coerenza. Io sono seduto qui, perché ho la tessere della FGCI  (Federazione Giovanile Comunista Italiana – ndr) dal 1972 e non sono un viandante. Quello che non mi piace lo dico esplicitamente in faccia al mio interlocutore, senza mai trascendere sulle questioni personali. A volte si parla solo per prendere in giro la gente. Se non abbiano la capacità di fare  sinergia, e non abbiamo la capacità di offrire delle opportunità alle nuove generazioni, noi siamo destinati a finire. E mi avvio alla conclusione, con questa considerazione”. 

  “Una volta, al mio paese nascevano 25-30 persone all’anno. Il 50% delle persone se ne andava, 7-8-10 persone morivano, e la popolazione si manteneva stabile. Oggi. Invece,  nascono 6 o 7 persone, il 50% se ne va e 15-20 muoiono.  Allora, io dico: in questa situazione, come si fa a crescere, se non andiamo a predisporre un piano di sviluppo?  Si dice che non c’è il lavoro. Ma io dico che non ci sono neanche le persone che possono lavorare. Allora, io insisto nella necessità di fare insieme sinergia. Lo so che è una utopia, ma se non facciamo questo sforzo, noi, come provincia, non esisteremo”.

 Poi, diversamente da come si comporta Mastella che convoca conferenze stampa, senza consentire ai giornalisti di porre domande, vi è stata una lunga serie di quesiti (almeno 5) posti dagli operatori dell’informazione, quesiti che si sono sviluppati, unitamente alle risposte, nell’arco di 15 minuti. Antonio Calzone, uno dei fondatori del Partito Democratico nel Sannio, tutt’altro che infastidito, ha ampiamente risposto a tutte le domande dei giornalisti.

Giuseppe di Gioia

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