Umberto Del Basso De Caro replica al venditore di pentole

Nicola Landolfi, presidente dell’Assemblea regionale dei Pd della quale non è mai stato componente politicamente, a commento delle dimissioni da tale Assemblea di Umberto Del Basso De Caro, gesto imitato da molti altri membri di detto organismo regionale del Partito Domocratico, al punto da far venir meno il numero di 120 per tenerlo in piedi, aveva detto: “Umberto Del Basso De Caro è l’unico che non conosce come si sta in un partito”.

 Il deputato dem sannita, Del Basso De Caro appunto, accusato da Landolfi di aver avvelenato i pozzi e di aver portato via il pallone, gli ha replicato con questa nota:

«Landolfi, presidente di un’Assemblea della quale non è mai stato componente, politicamente equivale all’unico numero algebrico senza segno: lo zero.
Confonde il partito, nel quale – suo malgrado – vi sono uomini liberi e non coercibili con la caserma nella quale l’obbedienza è la regola.
In un partito si discute, ci si confronta (se convocati ogni tre anni) ed infine si rispettano anche le regole che disciplinano la corretta e civile convivenza all’interno della medesima comunità.
Avvelenare i pozzi, buttare il pallone in tribuna o eludere il confronto non sono nel mio DNA e la mia vita, fatta di battaglie a viso aperto, testimonia l’esatto contrario.
Il futuro del Partito Democratico a me ed a pochi altri è stato sempre a cuore e devo ammettere di essere un privilegiato: non essendo convenzionato né aspirando a diventarlo, non dipendendo da pubblici poteri né da società “in house”(allusioni probabilmente indirizzate a Landolfi – ndr) ho la fortuna di dire quel che penso e di pensare quel che dico.
Un prodotto di nicchia? Probabilmente sì ma aspiro, insieme a tanti altri, a costruire un partito di persone indipendenti, autonome, in una parola LIBERE.
Questa è la vera scommessa non le acrobazie dialettiche di qualche incauto venditore di pentole».

  Si spera che la nomina di un commissario da parte del segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, possa mettere fine alla dicotomia esistente tra il Partito Democratico Campano e il Partito Democratico nella sua espressione nazionale.

   Una dicotomia, questa, che ha consentito, a chi aveva la guida dell’Assemblea regionale del Partito Democratico Campano, sia ufficialmente sia nell’ombra, la predisposizione di una lista, composta da frange di minoranza del Pd sannita, allineato con quello di cui Letta ha la guida, in sostegno alla ricandidatura di Clemente Mastella a sindaco di Benevento, una lista il cui numero di voti riportato si è rivelato determinante per la rielezione di Mastella.

   Morale della favola: Il Partito Democratico Campano si è schierato contro la Federazione del Partito Democratico sannita, pur di combattere qualche dirigente.(GDG)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.