Il maestro Felice De Maria un innamorato della luce
di Mons. Pasquale Maria Mainolfi
Termina la sua intensa giornata terrena l’artista cervinarese Felice De Maria.
Felice De Maria nasce nel 1949, 72 anni fa, da Luigi De Maria (deceduto nel 2008) e Rosa Bove (deceduta nel 2005). Ultimo di 4 figli: Anna Maria, Silvana (deceduta nel 2019) ,Lelia e Felice. Ha portato con orgoglio e dignità il nome del nonno Felice ( 1877 – 1924), nipote di Felice De Maria e Giuseppina Vaccariello, genitori di 6 figli dei quali il secondo è
l’ illustrissimo e amatissimo Padre Michele De Maria (Cervinara 8 febbraio 1836 – Roma 16 febbraio 1913), filosofo e teologo insigne che per 30 anni ha svolto la missione di Prefetto Generale agli Studi della Pontificia Università Gregoriana di Roma . Padre Michele De Maria ha edificato il sontuoso campanile della Parrocchia di Sant’ Adiutore , tra il 1876 ed il 1879 , ed ha portato nella parrocchia d’origine il prezioso Calice donato nel 1884 dal Papa Leone XIII, suo grande amico.
Nello scorso mese di settembre abbiamo acceso i riflettori sull’illustre Gesuita in Cervinara, Benevento e Roma con la presentazione di una specifica pubblicazione <<Tra storia e mistero.
Il Gesuita Cervinarese Michele De Maria sulla cattedra della Verità>>, Edizioni Gesualdo 2021.
Luigi De Maria, papà dell’ illustre maestro Felice De Maria, a 21 anni sposa la sedicenne Rosa Bove, realizzando il connubio tra due nobili famiglie molto note in paese, i De Maria per l’alto livello culturale, i Bove per l’intensa attività commerciale. Anche se, invero, non mancano nella famiglia Bove figure ecclesiastiche di grande spessore come Mons. Giuseppe Bove ( morto a Napoli nel 1923) che nel suo testamento fece dono di ” tre moggia di terreno della sua masseria , sita nella contrada Ponte Mainolfi”, e destina alcuni beni di famiglia, come dote per ragazze povere che, grazie alla sua generosità, convolano serenamente a nozze.
È proprio il papà del maestro Felice De Maria, Luigi De Maria, intensamente impegnato nel mondo della cinematografia, direttore della fotografia e del doppiaggio prima a Napoli e poi a Roma, a realizzare nella frazione Salomoni di Cervinara la sala teatrale che porta nelle iniziali il suo stesso nome: GI. DE. MAR. che ha proiettato dal 1950 al 1955 le prime nazionali tra i più importanti film. La sala cinematografica che nella nostra infanzia ci rese attenti spettatori, viene poi donata da Luigi De Maria alla Parrocchia di Sant’ Adiutore.
Il maestro Felice De Maria, segue, con risultati brillanti le orme paterne.
Anche la psicologa Silvana De Maria, in questi ultimi anni , riaccende la vita culturale in Cervinara, presso il palazzo materno, facendone un centro di iniziative artistico – culturali .
Il maestro Felice De Maria, sposa in Roma l’attrice Franca Gonella. Felice diviene primo direttore della fotografia; introduce il concetto di illuminazione artistica applicata ai monumenti storici, che gli merita il titolo di “signore della luce”. Grande Direttore della fotografia con 12 film nella sua filmografia.
Un grande cervinarese che dona lustro al paese d’origine. Artista famoso in tutto il mondo. Intelligenza brillante e vivace, dinamica e creativa. Svolge la sua impegnativa attività artistica con i grandi maestri Antonioni, Citto Maselli e Franco Citti. Circa 30 anni fa i suoi interessi si spostano sulla luce. È il primo in assoluto a illuminare i grandi monumenti col programma “Luce per l’Arte”. Illumina la Reggia di Caserta in occasione del G8 di Napoli, i Fori Imperiali e tanti altri monumenti .
Davvero un grande maestro d’arte. Un “Nobiluomo” per origini e stile di vita . Riceve un numero enorme di premi e benemerenze, risulta vincitore di numerosi premi , in diversi settori. Rimane umile, semplice, riservato, sempre immerso nei suoi luminosi pensieri e progetti. Felice De Maria può essere definito : “Un innamorato della luce”.
Ed ora egli è entrato nella “luce” svelata del Cristo Risorto. Da oggi le sue spoglie mortali riposano nella cappella di famiglia nel Cimitero Cervinarese, in attesa dell’Angelo della Resurrezione. La celebrazione in suffragio del maestro Felice, si è trasformata in preghiera di supplica e ringraziamento al Signore. Con Sant’Agostino, tutti sentiamo il bisogno di dire: “Signore, noi non ti chiediamo perché ce lo hai tolto, ma ti ringraziamo perché ce lo hai dato”.
Sentiamo il bisogno di esprimere con viva riconoscenza al maestro Felice per aver dato onore e lustro alla nostra Patria Comune, Cervinara.
Gratitudine, alle famiglie De Maria e Bove per la grande sensibilità e generosità che sempre distinguono in ogni epoca storica, il loro passaggio nella Terra di Cervinara , nella ferace e storicamente nota Valle Caudina. Al maestro Felice diciamo: grazie, riposa in pace, maestro Felice non ti diciamo addio, camminaci sempre accanto e, arrivederci in Paradiso!redreda