I consiglieri di civico 22, Angelo Moretti e Giovanna Megna, chiedono di convocare una riunione congiunta tra GESESA e COMMISSIONE Affari Istituzionali perche’ sia audito il Comitato “Acqua bene comune”

“Come Civico22”, scrivono i due consiglieri, “siamo consapevoli di essere stata l’unica forza politica ad aver previsto nel suo programma elettorale la ripubblicizzazione del servizio idrico, come accaduto con successo a Parigi e non solo, per cui non cui non ci meravigliano le manovre preparatorie dell’attuale maggioranza per la riconferma ad Acea (Gesesa) della concessione per la gestione del servizio idrico. Sappiamo bene che sull’acqua si sta preparando uno scontro importante tra Governo, Regione ed Enti locali nella finalizzazione della Diga di Campolattaro. Resta il fatto che la percentuale di popolazione in città che beve l’acqua del rubinetto e non affossa la città nella plastica è una percentuale risicatissima. I più testardi si sono dotati di un depuratore domestico ma la stragrande maggioranza non si fida di bere l’acqua potabile che pure paga a caro prezzo. Abbiamo perso le elezioni e sapevamo bene che a giugno avremmo vissuto questa liturgia della “proroga inevitabile” alla multinazionale dei servizi idrici.

Ciò a cui però non ci si può rassegnare è che possano essere ignorate le oltre 3.000 firme raccolte per il referendum consultivo, che si banalizzi la protesta sottoscritta da 400 docenti, o che il lavoro culturale svolto da un comitato straordinariamente impegnato a tutela di questo bene prezioso e vitale, che oggi inizia a scarseggiare in tutto il mondo al punto di essere additato come prima causa delle prossime guerre mondiali, venga bollato come “ideologico”, a meno che non si voglia considerare tale l’appello dei vescovi sanniti o l’enciclica Laudato Si’. Sull’acqua come sulla salute i cittadini devono poter aver servizi garantiti senza che nessuno possa specularci. L’appello è a riportare la discussione nelle sedi istituzionali, in modo aperto e partecipato. Apriamo una stagione nuova di “pensiero” strategico sull’acqua e diciamo al mondo che Benevento, città attraversata da 4 fiumi, è una città pensante, che sull’oro blu e sul suo futuro può dire qualcosa di importante, molto di più del marketing di una multinazionale interessata a preservare il suo monopolio”.

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