BENIGNITAS ET HUMANITAS. A 91 anni ritorna a Dio il Vescovo sannita Francesco Zerrillo
di Mons. Pasquale Maria Mainolfi
Questa notte, alle 2,15, l’amato Mons. Francesco Zerrillo ha concluso la sua esistenza terrena all’età di 91 anni. Ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la corsa, ha conservato la fede. Ora attende la corona di giustizia che il Signore prepara per i suoi servi fedeli. L’ultima sua giornata terrena coincide provvidenzialmente con la memoria mariana di Nostra Signora di Fatima. Un segno divino alla sua squisita e profonda devozione verso la Madre di Dio. La camera ardente è stata allestita nella chiesa parrocchiale di Reino, suo paese d’origine. Lunedì 16 maggio, alle 15,30, nella cattedrale di Benevento si svolgerà la celebrazione esequiale. La salma sarà poi tumulata nella cappella di famiglia del cimitero di Reino.
“Benignitas et Humanitas”, il suo motto episcopale, descrive le coordinate caratteriali e pastorali del reinese, che lo scorso 23 aprile ha compiuto il suo novantunesimo genetliaco.
Mons. Francesco Zerrillo nasce a Reino il 23 aprile 1931 da Giuseppe ed Anna De Nunzio, secondo di quattro figli: Libera, Francesco, Maria Giuseppa (divenuta suora Stimmatina con il nome di Immacolata) e Antonio. Dopo gli anni della formazione e dello studio nei Seminari beneventani, viene ordinato sacerdote il 25 luglio 1954 dall’Arcivescovo Agostino Mancinelli. Dal 1954 al 1977 è Padre spirituale del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Benevento. Parroco della Chiesa di San Modesto a Benevento, che allora comprendeva l’intero Rione Libertà e quindi anche l’attuale chiesa dell’Addolorata, dal 1977 al 1985. Il 7 dicembre 1985 San Giovanni Paolo II lo elegge Vescovo della diocesi di Tricarico ed il 25 gennaio 1986 viene consacrato nella Cattedrale di Benevento dal Cardinale Bernard Gantin, Prefetto della Congregazione vaticana per i Vescovi. Il 15 febbraio 1997 viene eletto Vescovo della diocesi di Lucera-Troia di cui prende possesso canonico il 5 aprile dello stesso anno. Segretario della Conferenza episcopale di Basilicata, membro della commissione CEI per il clero, amministratore apostolico di Tricarico dal febbraio 1997 all’aprile 1998, amministratore apostolico di Foggia-Bovino nel 2003, delegato per le missioni della Conferenza episcopale pugliese e Priore della Delegazione di Lucera dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Nel 2004 celebra, nella Basilica Cattedrale di Lucera gremita di fedeli e sacerdoti che gli si stringono intorno, il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale. Quel giorno, nell’omelia, con il linguaggio semplice, caldo e familiare che sempre lo distingue, rende grazie a Dio per il dono del presbiterato e per i tanti volti incontrati e amati in mezzo secolo di servizio pastorale, senza dimenticare la Vergine Maria che il presule invoca sempre come stella del suo lungo cammino. Lo stesso giubileo sacerdotale viene poi celebrato il 25 luglio nella Chiesa parrocchiale di Reino e a settembre nella Chiesa dell’Addolorata del Rione Libertà in Benevento dove è stato parroco per otto anni. In tutto 68 anni di sacerdozio e 37 di espiscopato. Dopo i 75 anni ritorna al Seminario di Benevento come padre spirituale. Chiuso il Seminario, si ritira presso la casa natale di Reino, dove continua a spendersi con affabile generosità al servizio del popolo di Dio.
Attualmente, sono due i vescovi viventi originari della Chiesa beneventana: il Cardinale Raffaele Farina di Buonalbergo, che oggi ha 87 anni, Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, che oggi ha 70 anni.
A me è toccato l’onore e la gioia di avere Mons. Zerrillo come Padre spirituale nel Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” e di essergli stato vicario parrocchiale al Rione Libertà di Benevento nel 1983-1984. Dell’amato Don Francesco colpiva soprattutto la sua amabilità, disponibilità e vicinanza alla gente, con il dono di una memoria prodigiosa che gli faceva ricordare volti, nomi e vicissitudini di chiunque incontrava. Non dimenticava chi la Provvidenza aveva posto sul suo cammino. Davvero ha mandato in onda il suo motto episcopale: “Benignitas et Humanitas