L’Assessore Cappa riconosce Marino quale presidente del comitato del centro storico, dopo che non era stato riconosciuto dal Sindaco
Nell’ultimo suo intervento, Luigi Marino, presidente del comitato di quartiere del centro storico, ha lamentato la riduzione, nel rione, degli spazi di sosta, già molto limitati, in conseguenza di apertura di cantiere, ma anche, aggiungiamo noi, di spazi assegnati dal sindaco Mastella a ristoranti, bar, pizzerie e pub, appena dopo la ripresa della loro attività, per evitare affollamenti all’interno di tali esercizi commerciali, al fine di scongiurare i contagi da Covid, in un momento in cui la pandemia non era stata, come non è stata, ancora debellata.
Ora, scaduto il termine della concessione gratuita di suolo, i suddetti esercizi devono cominciarne a pagare l’occupazione. L’assessore alle attività produttive, Luigi Ambrosone, consapevole che la magnanimità del sindaco nel concedere suoli, anche sacrificando sosta, circolazione veicolare e pedonale, si è trasformata in voti da parte di chi ha beneficiato di dette concessioni, sta cercando di trovare un modo come non rendere pesante il pagamento dei suoli concessi da Mastella.
Intanto, vediamo che, in molti casi, questi spazi, non più utilizzati dai beneficiari, sono diventati degli immondezzai, come in Piazza Guerrazzi dove lo spazio concesso a uno dei predetti esercizi, impedisce la sosta di autoveicoli.
Questa volta, però, Mastella non è intervenuto per dire all’Avv.Marino che i comitati di quartiere, autoeletti, non sono da prendere in considerazione perché non riconosciuti dal Comune, come invece ebbe a dire, in occasione della presentazione, nei primi di settembre dell’anno scorso all’Hotel il Mulino, delle sue liste per la successiva competizione del 3 e 4 ottobre.
Ma Marino, allora, non si era reso funzionale al sindaco, come i presidenti di altri comitati che Mastella, riconoscendone la funzione, aveva ricevuto per avere indicazioni sullo stato dei rioni cittadini. Rispetto a quella sortita di Mastella, Marino ebbe a fare delle osservazioni pressappoco in questi termini: se i comitati di quartiere non sono riconosciuti dal Comune, perché in Giunta vi è un assessore con delega ai comitati di quartiere? Va poi, inoltre, segnalato che Mastella aveva affidato ai comitati di quartiere la distribuzione di mascherine.
Questa volta, si è premurato Attilio Cappa, assessore al traffico, di rispondere a Marino, riconoscendogli, vuoi anche per il fatto di essere colleghi (sono, infatti, entrambi avvocati), la funzione di presidente del comitato di quartiere del centro storico.
L’assessore, riconosciuti i disagi, temporanei secondo lui, dei cittadini del centro storico, in ordine alla ridottissima disponibilità di sosta, ha osato osservare che, in base ad una convenzione con la Trotta Bus, è realtà da diverso tempo il fatto che i cittadini del centro storico possano disporre, 24 ore su 24, ad un prezzo sensibilmente ridotto, del megaparcheggio di via del Pomerio. Una osservazione, questa, che può valere, disponibilità economica permettendo, per i cittadini che abitano nelle immediate vicinanze del megaparcheggio, capiente per 600 posti auto, ma che è quasi sempre vuoto, a conferma del fatto che non viene utilizzato neanche da coloro che si recano in città da altri luoghi della provincia e della Campania; però ha pure osservato che con 25 euro mensili i cittadini possono, nella misura in cui non è rilevante tale spesa, sostare negli stalli a pagamento, anche vicino alla propria abitazione.
Non sappiamo fino a che punto questo riconoscimento di Cappa nei confronti del presidente di un comitato di quartiere non funzionale al sindaco possa essere gradito a Mastella. Sappia, l’Avv. Cappa, che Mastella, nel corso del suo primo mandato, ha costretto alle dimissioni, quando non è stato lui a porre in essere larevoca, 9 assessori, nominandone altrettanti. Il nono ad essere nominato è stato l’avv. Gerardo Giorgione, costretto da Mastella a dimettersi da assessore all’Urbanistica il 16 agosto 2016, meno di 2 mesi dopo dell’insediamento della Giunta.
Giorgione aveva postato sulla sua pagina facebook delle foto di uomini di colore che, grazie a Renzi, destinatario insieme allamoglie di parole poco garbate (per usare un eufemismo), facevano in Italia il bello e il cattivo tempo. Giorgione si giustificò sostenendo che quelle foto e quei giudizi su Renzi e relativa consorte, erano state postate dal figlio. Ma Mastella non gli credette, salvo poi a dargli atto del fatto, in un talk show de La 7, dopo averlo rinominato, che si era dimesso, nonostante il figlio si fosse reso responsabile di quel post. Ma, ovviamente, in quel talk show, non vi era nessuno che avrebbe potuto smentirlo, perché nessuno dei presenti era a conoscenza dei fatti.
Questi comportamenti di Mastella vanno sempre sottratti all’oblio per essere denunciati, sine die, alla opinione pubblica.Perciò l’avv. Cappa deve fare attenzione a non rivendicare troppa indipendenza di giudizio, se non vuole seguire la sorte di quei 9 assessori.
La stessa cosa ci sentiremmo di dire al dott. Alessandro Rosa, quando, a proposito della cura dei pini di viale degli Atlantici, attaccati dalla cocciniglia tartaruga, e di quanto accaduto 3 anni fa sempre su quelle alberature, dice che allora lui non c’era. Ma c’era Mastella dal 19 giugno del 2016, gli ha ricordato il neo segretario cittadino del Pd, Francesco Zoino.
Ciò che è consentito a Mastella, non è consentito ad altri. Varicordato che, nel corso del primo mandato Mastella, La Sogetaveva la concessione della riscossione coatta dei tributi. Ma questa società si trovò nella condizione di presentare al Comune un lungo elenco di persone, fisiche e giuridiche, non identificabili a fini della riscossione coatta dei tributi. In tale elenco vi era anche l’amministratore delegato dell’Hotel Traiano, i cui proprietari, nei giorni scorsi, al termine di una lunga inchiesta condotta dalla magistratura di Benevento, di Napoli e della Bulgaria, sono stati preavvisati di reati insieme ad altri, per un totale di 26 persone, alcune con limitazione della libertà presso i propri domicilii.
Si dà il caso che allora, nel corso del primo mandato, faceva parte della maggioranza di Palazzo Mosti Forza Italia, la formazione politica che, in sede locale, aveva tra i suoi dirigenti uno dei proprietari dell’Hotel Traiano.
Giuseppe Di Gioia
foto di Luigi Marino e di Attilio Cappa