Maria Botticelli, una pittrice sulle ali del successo
Maria Botticelli (nella foto), nasce il 27 luglio 1976 a Benevento, e vive e lavora a Paduli (BN). Si appassiona subito all’Arte, diplomandosi al Liceo Artistico per poi dedicarsi interamente alla pittura. Espone le sue opere in diverse mostre in tutt’Italia, ma anche in Spagna ad Arte Expo Barcellona 2015. Per i suoi lavori utilizza l’inusuale supporto della carta vetrata, che nasce proprio dalla sua esigenza di trovare un mezzo “tecnico” che fosse in forte contrasto con la delicatezza e la sensibilità dei suoi nudi (nelle foto), con lo scopo di ottenere una concettuale dicotomia tra l’apparenza e la sostanza. L’Artista emergente si descrive così: “Vivo ad occhi chiusi, tra realtà e sogno, in bilico perenne tra quella che sono e quella che vorrei essere”. Negli ultimi anni l’Artista sannita sta riscuotendo un grande successo di critica e di pubblico. Si occupa soprattutto di nudi, la cui prorompente sensualità viene stemperata dall’utilizzo di colori algidi e da volontarie abrasioni che, lungi dal distrarre e dal confondere, rendono incredibilmente più vivida e pressante la visione di un rappresentato erotico contemporaneamente da vivere e da rifuggire.
L’utilizzo di un’inusuale supporto, la carta vetrata, ci catapulta quasi di default in un mondo capovolto in cui quello che l’immagine, a prima vista, tende a suggerire (ossia quella di una donna-oggetto, disponibile e voluttuosa, o di un uomo muscoloso e potente), si trasforma in una “realtà”, sì di seduttiva ruvidezza, ma che, nel contempo, scava un profondo solco, quasi un confine, tra i sensi, separando quello che si vede da quello che si può toccare. Una Teoria del contrasto che esprime il sublime senso dell’ Amore quando si trasforma in Dolore. Un piacere che è anche, nel contempo, patimento interiore. I pochi ritratti realizzati dall’ Artista, più che altro bozzetti, ne danno pienamente il senso. In questi non c’è più la voluttà dei corpi, ma solo il patimento dell’anima, spaesata e perduta in un mondo nei cui desideri, ed obblighi, fa fatica a riconoscersi.
Dice di lei il critico Francesco Giulio Farachi: “Blu d’anima e carnale segna i profili appena sfumati nelle rappresentazioni di Maria Botticelli. La luce piove dall’alto, vibra dal fondo e buio, e poi brilla di minime iridescenze alla superficie dello sguardo. La carta vetrata, usata dall’ Artista come singolare supporto, è un piano d’attrito dove s’incantano scintille ulteriori, quelle delle luci fuori dal quadro, quasi che l’immagine viva dello scambio continuo con l’esterno, di relazione permanente si nutra. Dialogo molteplice, dunque, perché tutta l’attenzione si concentra poi sulla delineazione in silhouette di una femminilità al tempo stessa esposta e indifesa, sulla ridotta visione di un’ebbrezza sensuale, e quindi su un modo d’essere, di sentire, e di sentirsi, che proprio nell’ambiguità segreta di una visione in controluce brillante rivela il mistero, dona la presenza, dice l’attaccamento alla vita di ogni donna. La lontananza nel blu è solo un riflesso, per affidare alla realtà una suggestione in più di bellezza e di charme”.
Principali mostre collettive: 2009 “Natale in fiera”, Palazzo Ducale, Paduli (BN); 2014 “Unifortunato”, Saloni dell’ Università Telematica Giustino Fortunato, Benevento, a cura di Augusto Ozzella; 2015 “Mostra il Blu”, Muef Art Gallery, Roma, a cura di Francesco Giulio Farachi e Roberta Sole; 2015 “Open Art Market”, Museo dello Stadio Domiziano, Roma, a cura di Antonietta Campilongo; 2015 “ARTEXPO Barcellona 2015, Crisolart Art Gallery, Barcellona (Spagna), a cura di Isabel Capdevila.
Hanno scritto di lei: Francesco Giulio Farachi, Angelo Andriuolo, Lorenzo Cinque.
Bibliografia e Pubblicazioni: Agenda dell’ Arte 2015, edizioni Urbis et Artis, Roma; Juliet Art Magazine, n. 171, gennaio 2015, editrice Juliet, Trieste; Catalogo “Mostra il Blu”, F.G. Farachi, giugno 2015, Roma; Juliet Art Magazine, n. 174, ottobre 2015, editrice Juliet, Trieste; Juliet Art Magazine n. 176, marzo 2016, editrice Juliet, Trieste.
Maria Botticelli è giunta in finale a “La Quadrata 2016”, Galleria d’ Arte di Livorno, in Toscana. L’ Artista sannita è stata indicata dal voto del pubblico tra i 50 finalisti di quest’anno. La rassegna in Galleria, che segue le fasi delle votazioni online del concorso ideato da “Il Melograno Art Gallery”, sarà inaugurata il prossimo sabato 25 giugno alle ore 18:00. La mostra proseguirà fino al 14 luglio.
La Botticelli ha proposto a “La Quadrata 2016” la sua opera “Essenza Libera”, cm. 100X70, pezzo unico, 2014, un’opera realizzata ad olio su un supporto particolare, la carta vetrata. “ “Essenza Libera” è un’opera del 2014, la cui lettura rappresenta in maniera sincretica il percorso artistico della Botticelli, così come si è evoluto in questi ultimi anni. Dialogo molteplice, dunque, perché tutta l’attenzione si concentra poi sulla delineazione in silhouette di una femminilità al tempo stesso esposta ed indifesa, sulla ridotta visione di un’ebbrezza sensuale, e quindi su un modo d’essere, di sentire, e di sentirsi, che proprio nell’ambiguità segreta di una visione in controluce brillante rivela il mistero, dona la presenza, dice l’attaccamento alla vita di ogni donna. La lontananza nel blu è solo un riflesso, per affidare alla realtà una suggestione in più di bellezza e di charme” (F.G. Farachi). Ama usare un supporto del tutto inconsueto, la carta vetrata, esigenza che “nasce proprio dalla sua esigenza di trovare un mezzo “tecnico” che sia in forte contrasto con la delicatezza e la sensualità dei suoi nudi, con lo scopo di ottenere una concettuale dicotomia tra l’apparenza e la sostanza”.
Per il prossimo futuro la Botticelli ha in programma a Roma, in Via Margutta, il Gotha dell’ Arte non solo della Capitale, ma di tutto il mondo, una mostra gemellata con il fotografo-giornalista sannita Vincenzo Maio. Il tema comune sarà il Nudo Artistico.
Vincenzo Maio